Germania: scandalo neonazi, si dimette capo servizi segreti

(di Matteo Alviti) – Faldoni distrutti per cancellare ogni traccia di negligenza da parte dei servizi. Grave sottovalutazione della pericolosità della cellula neonazi responsabile di 10 omicidi in sette anni in Germania. I gravi scandali sui servizi segreti interni relativi alle indagini sulla cellula ‘Clandestinita’ nazionalsocialistà (Nsu), richiedevano un’assunzione di responsabilità. E così Heinz Fromm, presidente del Verfassungsschutz – i servizi tedeschi – ha chiesto e ottenuto oggi di essere ‘prepensionato’. Hans-Peter Friedrich, ministro degli Interni, ha reso noto di aver sollevato il 63enne Fromm, a partire dal primo agosto, dall’incarico di presidente dei servizi segreti, che guida da 12 anni. L’aria per Fromm si era fatta irrespirabile. Solo pochi giorni fa la stampa aveva raccontato che alcuni suoi uomini, poco dopo la scoperta dell’esistenza dell’Nsu, lo scorso novembre, avevano distrutto sette faldoni contenenti indicazioni raccolte tramite informatori dell’estrema destra. Documenti, si sospetta, che avrebbero potuto palesare gli errori degli uomini dei servizi.

Queste ultime rivelazioni per Fromm avevano “comportato una terribile perdita di fiducia e un danno gravissimo all’immagine” del Verfassungsschutz, già fortemente criticato dall’opinione pubblica, aveva detto allo Spiegel. Ad aggravare la situazione erano poi arrivate le indiscrezioni del Berliner Zeitung, secondo cui nel 2003 le autorità tedesche erano state avvisate dai servizi segreti italiani della possibile presenza di cellule terroristiche di estrema destra in Germania. Ma l’allarme sarebbe stato quantomeno sottovalutato. Un’altra tegola sul Verfassungsschutz. Ai tre membri sospettati di aver costituito la Nsu è attribuita la responsabilità dell’omicidio di nove migranti e una poliziotta tra il 2000 e il 2007, di aver compiuto due attentati esplosivi a Colonia con 23 feriti e aver rapinato numerose banche per finanziare le loro attività. Due dei tre protagonisti, Uwe Mundlos e Uwe Boehnhardt, sono morti suicidi all’inizio di novembre del 2011, circostanza che aveva sollevato il velo sull’Nsu, realtà apparentemente ignota ai servizi. La terza persona accusata di attività terroristiche, Beate Zschaepe, è attualmente in carcere.

Oggi Friedrich ha annunciato che sarà aperta un’inchiesta accurata per fare luce sulla catena di comando e sulle responsabilità che hanno portato alla distruzione dei documenti. Carte evidentemente rilevanti per le indagini che stanno tentando di far luce su come sia stato possibile che una cellula terroristica neonazista di tre persone (almeno) si sia resa responsabile di dieci omicidi. A sostuituire Fromm – che secondo Der Spiegel già giovedì scorso aveva presentato le sue dimissioni, rifiutate – potrebbe essere il suo vice e braccio destro, Alexander Eisvogel, già impegnato a chiarire le mancanze dei servizi nel caso dell’Nsu. Il ministero degli Interni oggi non ha voluto esporsi sul nome del successore. Chiunque egli sia, lo aspetta un compito difficile: recuperare, con risultati concreti, la considerevole perdita di fiducia dei cittadini tedeschi nei confronti di chi li dovrebbe proteggere.