Il nuovo ConsumATTORE!

Non siamo oramai  più semplici consumatori; i meri bersagli da colpire, da persuadere e da influenzare che la teoria del proiettile magico cioè la teoria che affidava ai Mass Media quali radio e  Tv il potere di influenzare direttamente il comportamento e le opinioni degli individui e in egual modo. Scordiamoci l’immagine del consumatore inerte e passivo che si fa infliuenzare nelle scelte dalla pubblicità e dalle tecniche di persuasione non sempre velate. Oggi il consumatore non si può più considerare il membro di una massa passiva, ma è critico, informato e selettivo nelle sue scelte di consumo.  E’  diventato a tutti gli effetti un consumAttore nel senso che è sempre più protagonista nella relazione con il produttore e nelle logiche d’acquisto.
A testimoniare la trasformazione del consumatore in una figura sempre più attiva e talvolta affine  a quella del produttore è anche il termine che viene utilizzato per rappresentarlo: Prosumer coniato da Alvin Toffler unendo la parola Producer a quella di Consumer.
Quello che è oramai certo, aldilà delle teorie sociologiche, è che il consumatore oramai vuole essere informato e reso pratecipe delle scelte imprenditoriali e non di un’ impresa. Se il consumatore per qualsiasi motivo viene deluso dal prodotto o dal comportamento di un’azienda non perdona.
 In quest’ottica i consumatori più selettivi vagliano le scelte ambientali o etiche dell’azienda che scelgono informandosi preventivamente o approfondendo le notizie che si trova ad ascoltar e a leggere. Non soltanto leggono attentamente le etichette di un capo d’abbigliamento per conoscerne realmente il luogo di produzione o tutti gli ingredienti di un prodotto comprato al supermercato, ma tramite forum online o altri strumenti si informano se le aziende da cui amano rifornirsi siano rispettabili o rispettose verso ambiente, dipendenti, consumatori stessi ecc…. 
 La relazione, quindi, che il produttore instaura con i propri clienti deve essere totalmente ripensata alla luce di questo cambiamento. Infatti una relazione più stretta e non standardizzata con il consumatore può alla fine rivelarsi positiva non solo per quest’ultimo, ma anche per l’impresa stessa che conoscendo in anticipo i gusti e le preferenze del proprio target di riferimento ne farà tesoro al momento appropriato e non si limiterà più a immettere un prodotto nel mercato affiaccandolo a campagne pubblicitarie aggressive e a strategie di marketing indifferenziate.
 Tutto ciò con un notevole risparmio di energie e di risorse economiche e avvalendosi della collaborazione di consumATTORI soddisfatti e quindi fedeli.