James Holmes rischia la pena di morte

Stordito e con lo sguardo perso, James Holmes si presenta in tribunale e ascolta, senza lasciare trapelare nessuna emozione, l’elenco dei capi di accusa per la strage del cinema di Aurora per la prima di Batman. Si tratta di 142 capi d’accusa, di cui 24 per omicidio di primo grado, ovvero due per ognuna delle 12 vittime della sala perché l’accusa ha voluto mettere in rilievo il fatto che l’azione fosse premeditata e pianificata nel dettaglio, oltre che eseguita con indifferenza. Holmes ascolta senza proferire parola, si limita – secondo quanto riportato dalla stampa americana presente in un tribunale senza telecamere – ad annuire con il capo con il suo legale.

Le accuse mosse nei suoi confronti potrebbero costargli la pena di morte o l’ergastolo, nel caso in cui sarà riconosciuto colpevole. L’accusa non ha ancora reso noto come intende proseguire, ovvero se intende chiedere la pena capitale. Nel caso gli fosse riconosciuta l’infermità mentale, Holmes, 24 anni, trascorrerà il resto della sua vita dietro le sbarre. Nei confronti dello studente è stata mossa anche l’accusa formale di possesso illegale di esplosivo in seguito all’abitazione-bomba che aveva allestito e che rischiava, se non disinnescata, di causare altre vittime.

L’udienza odierna, la seconda, è durata 45 minuti, durante i quali l’accusato è rimasto seduto, impassibile, guardando il soffitto o il pavimento. Secondo i documenti depositati in tribunale dai suoi legali, Holmes era in cura presso uno psichiatra, Lynne Fenton, al quale avrebbe spedito un pacco prima della strage.

Un pacco che Fenton non avrebbe però mai ricevuto e che sarebbe stato sequestrato dalle autorità che non ne hanno rivelato il contenuto. Indiscrezioni stampa, ora sotto accusa, ritengono che il pacco contenesse un personal computer in cui veniva descritta una strage. Holmes che comparirà di nuovo in tribunale in 35 giorni, è rinchiuso nella prigione della contea di Arapahoe, dove si trova in isolamento.

Continuano intanto a uscire dettagli sulla vita privata di Holmes, che – secondo il New York Post – sarebbe rimasto affascinato da una escort, Monica Hall, con i capelli rossi. Da qui la decisione di tingersi i capelli dello stesso colore per la strage. Hall sarebbe stata con Holmes in due occasioni, a un prezzo di 125 dollari l’ora, e lo avrebbe trovato violento e aggressivo.