Lettere inedite al Papa, è caccia alla talpa

[/caption]Sono carte riservatissime quelle uscite dai palazzi del Vaticano. Quelle che hanno permesso a Gianluigi Nuzzi di scrivere un libro che rischia di innescare una vera e propria bomba a orologeria. Quelle “lettere di Sua Santità” rivelano segreti inquietanti, come incontri riservati fra Tremonti e il banchiere Ettore Gotti Tedeschi. E così, l’opera del giornalista di “Libero” ha subito fatto scattare la caccia alla talpa in Vaticano.
L’operazione è partita nella Santa Sede che vuole scoprire chi ha diffuso i documenti riservati. E a occuparsi della ricerca è il comandante della gendarmeria, determinato a scoprire il nome del colpevole, o dei colpevoli. Gli “Intoccabili” di La7 parlarono a febbraio della congiura contro monsignor Carlo Maria Viganò, mandato negli States dopo la sua denuncia di casi di corruzione a Razinger. Con la pubblicazione del nuovo libro di Nuzzi la caccia alla fonte dei segreti della Santa Sede riparte alla grande.

I fatti rivelati in “Sua Santità – Le carte segrete di Benedetto XVI” vanno dai meeting tra l’ex ministro Tremonti e il presidente dello Ior sull’Ici da far pagare agli enti della Chiesa, ai colloqui dello stesso Tedeschi con Corrado Passera sul San Raffaele, alla cena tra Napolitano e Ratzinger nel gennaio 2009, con successivo memorandum in cui venivano indicate tutte le criticità della normativa italiana, quali leggi salvare e quali affossare.

Il libro rivelerà insomma particolari scottanti del pianeta Vaticano. Nel suo articolo su “Libero” sulla sua pubblicazione, lo stesso Nuzzi sottolinea che “Sua Santità” non è un saggio contro Ratzinger, tutt’altro. In quelle pagine vengono sottolineate le fatiche e le sofferenze del Papa davanti agli scandali, agli affari, agli interessi personali che emergono in vicende complicate come il caso Orlandi o quello del San Raffaele.

Nuzzi conclude il suo ragionamento con queste frasi: “D’altra parte nel miglioramento spera anche chi vive a lavora in Vaticano e ha contribuito a far conoscere le storie di ‘Sua Santità’: ‘In alcuni momenti della vita – mi dirà pochi giorni dopo – o si è uomini o non lo si è. La differenza? Viene solo dal coraggio: di dire e fare la cosa che sai e ritieni giusta. Il mio coraggio è di far conoscere le vicende più tormentate della Chiesa. Rendere quindi pubblici certi segreti, piccoli e grandi storie che non superano il portone di bronzo. Infatti, solo così mi sento libero, mi affranco dall’insopportabile complicità di chi pur sapendo tace”.