L’uragano è arrivato, New York al buio Almeno 10 vittime, bloccati 19 operai

NEW YORK – Sandy lascia sul suo cammino almeno 11 vittime, di cui tre bambini, e spegne parte di New York che, anche a causa di un’esplosione in un trasformatore, resta al buio dalla 39ma strada a Lower Manhattan, lasciando senza luce oltre 350.000 persone secondo le prime stime, in quello che è il peggior black out per la città dal 2003, da quando di spense completamente. S’era persino sparsa la voce che diciannove operai della Con Edison, la società che gestisce i servizi elettrici della città, erano rimasti imprigionati in una stazione elettrica nell’est della Grande Mela. Ma più tardi la stessa azienda chiarisce che la notizia non era vera. Salta anche un generatore al New York Hospital che viene evacuato, seguendo i piani di emergenza messi a punto.

La metropolitana così come parte dei tunnel sono allagati: ci potrebbero volere dalle 14 ore a una settimana per far tornare il servizio alla normalità. Le autorità non si sbilanciano e affermano che, grazie anche alle pompe già in funzione, il servizio potrebbe ripartire presto anche se limitato per alcuni giorni. Sandy, non più categoria uragano ma con forti venti, mette in ginocchio la costa orientale degli Stati Uniti, facendo almeno 11 vittime, di cui tre bambini nel solo stato di New York, dove sono senza luce 1,5 milioni di persone.

Due le vittime nella Grande Mela per alberi caduti. Cade a Downtown la facciata di un edificio mentre in un cantiere di un condominio di lusso, che sarà l’edificio più alto residenziale della città una volta ultimato, una gru si piega e resta in bilico: l’albergo e gli edifici vicini sono evacuati. I centralini per le emergenze messi a punto dalla città sono intasati, con 10.000 chiamate ogni mezz’ora. “Non guidate, lasciate le strade sgombre per far fronte alle emergenze” afferma il sindaco di New York, Michael Bloomberg. Sandy “é una tempesta pericolosa: la situazione è difficile ma la supereremo insieme, come New York ha sempre fatto.

La maggior parte della popolazione ha seguito le indicazioni: la cooperazione che abbiamo ricevuto è stata straordinaria” aggiunge Bloomberg. In New Jersey l’emergenza è ancora maggiore: Atlantic City è sommersa e il centro della tempesta sta attraversando lo stato creando forti disagi. Problemi per i trasporti si registrano su tutta la costa orientale, con oltre 13.000 voli cancellati ed emergenze ed evacuazioni.

‘ROMNEY CONTRO PROTEZIONE CIVILE’ – Sandy ha appena lasciato Manhattan, che il New York Times attacca subito Mitt Romney su quello che con ogni probabilità sarà il grande tema da qui al voto della settimana prossima: cioé lo scontro sul valore della Protezione Civile, la celebre Fema che quest’anno con Sandy, l’anno scorso con Irene ha assunto un rilievo eccezionale nell’organizzazione dei soccorsi e nel pronto intervento alla popolazione civile. In un pezzo non firmato dal titolo “Una grande tempesta richiede un grande governo”, il giornale della Grande Mela torna a difendere l’insostituibile ruolo dell’agenzia federale in frangenti drammatici come questi. “Molti americani non hanno mai sentito parlare del National Response Coordination Center. Ma devono considerarsi fortunati che esista e operi in giorni come questi di venti e alluvioni letali”. “Questo centro – scrive il Nyt – è l’unità di crisi della Fema, la Federal Emergency Management Agency, la struttura che decide dove i soccorritori devono andare, dove distribuire l’acqua, come aiutare a far evacuare gli ospedali. Il coordinamento degli aiuti in caso di disastri è uno delle funzioni più vitali del ‘big government’ che Mitt Romney vuole eliminare”. In occasione di uno dei dibattiti per la conquista della nomination repubblicana, ricorda il Times, Romney disse che queste funzioni dovevano passare ai singoli stati. E anzi – ricorda il giornale – disse che se fossero andate a mani private sarebbe stato ancora meglio”. Questo passaggio è postato dal blog di Ansa Usa, www.potus2012.it. Romney non solo credeva che i singoli stati potessero coordinare aiuti che hanno coinvolto tutta la East Coast e circa 60 milioni di americani – attacca il Nyt – ma che aziende private, in cerca di profitto, avrebbero fatto un lavoro migliore”. Addirittura, defini “immorale” che il governo federale pensasse alla sicurezza dei cittadini, aumentando in questo modo il debito pubblico. Negli ultimi due anni, ricorda il giornale, i repubblicani, con Paul Ryan in testa, hanno ottenuto un taglio del 43% nelle borse di studio assegnate dalla Fema. Quindi hanno tentato di tagliare il budget e le richieste della Fema per far fronte ai disastri.