P4, terremoto a Palazzo Chigi

ROMA – Nel pieno dello scandalo che vede coinvolto l’imprenditore Luigi Bisignani 1 (“spiavo i pm e riferivo a Gianni Letta”), Silvio Berlusconi si ritrova a palazzo Grazioli con lo stesso Letta, il ministro della Giustizia e segretario del Pdl, Angelino Alfano e il deputato e legale Niccolò Ghedini. Un vertice che sembra direttamente collegato all’inchiesta e alla contromisure da prendere. D’altronde l’inchiesta scuote i palazzi e c’è già chi teme una nuova Tangentopoli. Dalle carte dei pm napoletani emergono i nomi di Gianni Letta, Italo Bocchino, Denis Verdini.

Casini difende Letta. “Letta è un uomo che parla con tutto il mondo e tutto il mondo parla con lui. Se c’è una persona su cui metterei la mano sul fuoco per onestà e correttezza quella è Gianni Letta”. Così Pier Ferdinando Casini risponde ai cronisti sull’inchiesta che ha portato all’arresto di Bisignani e alla richiesta di autorizzazione a procedere per il pidiellino Alfonso Papa. Letta, ha continuato Casini, “di questo ho testimonianza diretta, ha sempre rifiutato di essere in Parlamento, che gode dell’immunità, perchè vuole che il suo servizio sia del tutto gratuito e svolto senza onori di nessun tipo. Io non metterei la mano sul fuoco per nessuno, ma su di lui mi sentirei di mettere due mani sul fuoco”.

Il Pdl contro i pm. L’ex ministro della Cultura Sandro Bondi parla di “clima vendicativo”. “Sono profondamente turbato, allo stesso modo – dice Bondi – di milioni di italiani, rispetto a nuove inchieste giudiziarie che rischiano di apparire come una ulteriore grave distorsione nel rapporto tra politica e giustizia”. Ancor più diretto Frabrizo Cicchitto: “La magistratura sta approfittando delle difficoltà della maggioranza per rilanciare l’attacco della cavalleria giudiziaria” dichiara il pidiellino a Libero.

Di Pietro e Mani pulite. Per Antonio Di Pietro, invece, “la questione morale da quel lontano febbraio 1992 non si è mai chiusa perché ci sono sempre gli stessi personaggi che si propongono e ripropongono per fare il bello e il cattivo tempo”. L’ex pm ha voluto usare una metafora medica osservando che “mani pulite è stato un importante centro diagnostico, ha individuato il tumore e l’ha rimosso ma la chemioterapia spettava alla politica: ha fallito il paziente che invece di curarsi ha preferito restare malato”.

L’Anm: “Fatti gravi e inquietanti”. La procura generale della Cassazione ha aperto un’indagine disciplinare sul parlamentare del Pdl e magistrato in aspettativa. Lo ha confermto, a margine del plenum del Csm, il pg della Cassazione, Vitaliano Esposito: “Le notizie le abbiamo apprese dalla stampa – ha detto – se c’è un provvedimento penale c’è sempre una pratica di accertamenti da parte della procura generale della Cassazione”. Di fatti “oggettivamente gravi e inquietanti” parla l’Associazione nazionale magistrati, che chiederà al collegio dei probiviri “di valutare con urgenza la compatibilità di alcuni comportamenti con l’appartenenza all’Anm”.