Palombari aprono unico varco tra ponte 4 e 5

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – I palombari della Marina militare stanno per aprire con una serie di microcariche un grande varco tra il ponte 4 e il ponte 5 del relitto di Costa Concordia, per consentire un più agevole controllo della zona ristorante e dell’accesso del ponte scialuppe dove potrebbero trovarsi altri dispersi. In mattinata tornerà a riunirsi il Comitato tecnico scientifico per decidere la data dell’avvio del prelievo del carburante, notizia che sarà resa nota dal capo della Protezione civile e commissario delegato all’emergenza Franco Gabrielli alle ore 15.

dell’inviata Chiara Carenini

Clandestini. Una parola, quella pronunciata dal capo della Protezione civile e commissario delegato al’emergenza sull’Isola del Giglio Franco Gabrielli che esplode durante il briefing con la stampa. La frase di Gabrielli, riferita al numero imprecisato delle persone da recuperare, cade a piombo sulle mille notizie che il commissario fornisce ai media nel briefing di metà mattinata, ma che la Costa, né il suo Ad commenteranno. E’ il nono giorno da che Costa Concordia è andata a sfasciarsi sul fondale del Giglio, nove giorni in cui i numeri delle persone decedute, dei dispersi, dei salvati si ‘muovono’ più delle onde di questo mare. Così Gabrielli spiega: “Ci sono 24 persone che dobbiamo rintracciare, inoltre c’é da identificare la cittadina ungherese il cui corpo, ancora non ufficialmente reclamato, è stato ritrovato ieri a poppa nella zona ristorante”, e che non risulterebbe nella lista d’imbarco.

“Da questi numeri – ha aggiunto Gabrielli – bisogna sottrarre i quattro corpi ancora da identificare”. Poi afferma: “In linea teorica potrebbero esserci per esempio persone non reclamate che si trovano all’interno della nave perché magari erano clandestini”. L’accezione della parola ‘clandestino’ ha una duplice valenza soprattutto in questo caso in cui ormai da giorni gira la voce di personale non in regola a bordo della Concordia. Voci mai confermate che trovano humus in un’altra indiscrezione che parla di sequestri di elenchi del personale e ricerca di documenti sulla nave. Un’ipotesi duramente smentita dal commissario eroe, Manrico Giampedroni che dice:”clandestini sulla nave? Impossibile. Non scherziamo. Sono tutti registrati e fotografati all’imbarco. E’ tutto elettronico”. Ma l’attività di search and rescue, che ha avuto uno stop durante la notte a causa del movimento della nave (circa 1 centimetro, la notte scorsa) e ripresa in mattinata, non si ferma, così alle 15,30 i sommozzatori dei vigili del fuoco trovano un altro corpo: anche questo di donna. L’attività di ricerca, spiegata da Gabrielli in modo puntuale e senza ombre, non è però l’unica cosa che preoccupa il commissario: c’é anche la questione ambientale, una urgente questione ambientale.

“L’Agenzia regionale per l’ambiente della Toscana (Arpat) sta effettuando un monitoraggio quotidiano sia sugli idrocarburi che sui contaminanti”. E se nel primo caso l’Arpat non registra valori che non siano compatibili con il luogo (un porto) nel secondo caso “i test di tossicità sono negativi. Ci sono elementi significativi – ha detto Gabrielli – ma non preoccupanti”. Il monitoraggio di Arpat, completato da quello di Ispra, parla di presenza di tensioattivi e sostanze clorurate. Il mare resta un sorvegliato speciale così come la nave, sempre sotto l’occhio elettronico del complesso sistema organizzato dal professor Nicola Casagli. Solo in serata si saprà se il comitato tecnico darà il via libera a Smit per l’avvio delle operazioni di prelievo del carburante. L’isola è diventata meta di nutriti ‘tragedy tour’. In mezzo a decine e decine di persone, alcune delle quali organizzano pic nic sulla scogliera di fronte alla nave piegata, si mescolano tecnici, soccorritori, vigili del fuoco. Arriva anche Pier Luigi Foschi, Ad di Costa crociere, per incontrare i parenti dei dispersi che da giorni sono qui per avere notizie. Non una parola dall’Ad di Costa che se ne va assieme al rappresentante di Carnival su una imbarcazione privata. In serata, arriva la notizia del ritrovamento di un altro cadavere: è il 13/mo, di cui 8 identificati. L’identificazione dei corpi, possibile anche grazie a uno speciale pool di esperti della Polizia scientifica che, in collaborazione con Interpol , avvierà anche le comparazioni di dna tra familiari e cadaveri, potrà togliere il velo a molte cose e definire, una volta per tutte, il significato di quella parola così difficile da pronunciare: clandestini.