Pannella in sciopero della fame e della sete. I medici allarmati: urge terapia, rischio elevato

“Intendo esprime tutto il mio dolore e tutta la mia preoccupazione per lo stato di salute nel quale versa Marco Pannella. Questa mattina alle 8 sono andata in ospedale ma il personale che lo sta curando, con fermezza e gentilezza, mi ha comunicato che le condizioni generali di Marco, giunto al settimo giorno di digiuno assoluto per protestare per le condizioni dei detenuti nelle carceri del nostro Paese, destano grandissima preoccupazione e che una emozione potrebbe essergli fatale”. A raccontarlo è Melania Rizzoli, deputata del Pdl. “Come medico e come parlamentare mi associo all’appello di Pannella affinché possano venire meno i motivi della protesta che ne sta compromettendo la vita”, conclude.

Una battaglia estrema quella dell’ultraottantenne Marco Pannella giunto, per la prima volta, al sesto giorno di digiuno totale (fame e sete) nella sua battaglia per l’amnistia e il diritto di voto dei detenuti. Il leader radicale, che ieri ha accettato il ricovero in una struttura ospedaliera corre gravi rischi come ha confermato anche oggi il bollettino emesso dal collegio dei medici che lo hanno in cura. Ma nonostante l’allarme ripetuto dei sanitari Pannella continua ad andare avanti nella sua iniziativa nonviolenta (lo ha ripetuto anche questa sera: “continuo assolutamente lo sciopero totalé), nell’attesa – come ha riferito Rita Bernardini – che dalle istituzioni giunga questa volta qualche elemento concreto. E sempre la parlamentare radicale eletta nelle file del Pd si è fatta portavoce delle preoccupazioni dei medici: se non interrompe il digiuno totale, Pannella ha davanti a sé solo poche ore (di vita). E’ quanto mai urgente, quindi una immediata reidratazione: “Persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione, si conferma ovviamente l’elevato grado di rischio di compromissione della funzionalità renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa”, ha scritto nel bollettino medico delle 12 di oggi il Prof. Claudio Santini. “Durante la notte – ha proseguito – ha accusato dolore in regione toracica, della durata di qualche minuto, regredito spontaneamente; nell’ipotesi di un’origine cardiaca ha effettuato un elettrocardiogramma e gli enzimi miocardici, che non si sono comunque alterati”. Più che concreto il rischio di un “danno renale acuto da necrosi tubulare”. Una situazione che ha allarmato la politica, scesa in campo per manifestare solidarietà al leader radicale e anche per rimproverarlo. Con l’invito anche alle istituzioni e al governo in particolare, di dare risposte alle richieste di Pannella. Ignazio Marino del Pd, forte della sue esperienza di medico, ha pregato Pannella di reidratarsi altrimenti rischia di andare in dialisi. Anche il senatore Democratico Roberto Di Giovan Paolo é intervenuto per chiedere a Pannella di ‘fermarsi’ per poter andare avanti nella sua battaglia. E anche dal Prc di Paolo Ferrero, e dal Pdl di Mario Landolfi è salito l’appello all’esecutivo perché faccia il possibile per far desistere Pannella.