Ruby: difesa Minetti, eccessivo chiedere sette anni per un sms

RUBY: RETROMARCIA MORA CON CRONISTI, A ARCORE NULLA DI MALESi è conclusa con la richiesta di assoluzione per non aver commesso il fatto l’arringa dell’ avvocata Paolo Righi, uno dei difensore di Nicole Minetti, imputata a Milano al processo sul caso Ruby assieme a Lele Mora ed Emilio Fede. Il legale ha parlato di “pena eccessiva” per la richiesta dei 7 anni di carcere “solo per un sms in cui Ruby gli aveva chiesto il numero del Ragioniere Spinelli”. Il difensore ha inoltre ribadito che l’ex consigliere regionale accusata di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile, deve rispondere di un reato dove c’é il nulla probatorio. Inoltre l’avvocato, sintetizzando un passaggio del suo intervento, ha spiegato che il ruolo che la giovane marocchina, dai suoi verbali, attribuisca alla Minetti, è uguale a quello di tutte le altre ragazze. “Non ha mai detto – ha proseguito – che la Minetti la persuase o la invitò a prostituirsi con Silvio Berlusconi”.

DIFESA MINETTI, EVITARE INFLUENZA DA CASO EX PREMIER – Non farsi influenzare dal processo in cui Silvio Berlusconi è stato condannato a 7 anni di carcere. E’ questo il senso di uno dei passaggi dell’arringa dell’ avvocato Paolo Righi, uno dei difensori di Nicole Minetti imputata con Lele Mora ed Emilio Fede, stamani a Milano, nel processo sul caso Ruby ‘gemello a quello dell’ex premier’. Il difensore rivolgendosi al tribunale ha detto che “non e” stato celebrato un processo politico ma corretto e nessuno deve essere influenzato dal processo a Silvio Berlusconi”.

Il legale spiegando che non è stato celebrato un processo politico ha anche aggiunto: “Credo si tratti di un processo normale, però fin dall’inizio, dal metodo dell’indagine del pm c’é qualcosa che non torna e che mi fa dire che non è un processo normale. L’impostazione della pubblica accusa – ha proseguito il difensore – parte, si fonda e si ferma alle intercettazioni rinunciando a qualsiasi altra forma di accertamento”. Per l’avvocato Righi c’é “stata una carenza ‘investigativa’ che è diventata carenza istruttoria” in quanto a suo avviso non sono state sentite parecchie ragazze che “erano pronte a chiarire se fosse stato commesso o meno un reato”. Il difensore ha criticato la procura che in base solo alle telefonate ha parlato di “fantomatico sistema prostitutivo” e di “gigante tritacarne”. “Nella ricostruzione dei pm le cene sono tutte uguali e addirittura tutte le ragazze sono prostitute. Basta essere attratte nell’orbita del sistema per essere automaticamente tutte prostitute”. In sostanza quel che l’avvocato ha lamentato in aula sono le “contraddizioni e mancanza di chiarezza” del capo di imputazione e una ricostruzione da parte dell’accusa basata solo sulle telefonate intercettate e su una carenza di altri elementi probatori.

DIFESA MINETTI, VA ASSOLTA DA TUTTE LE ACCUSE – L’assoluzione di Nicole Minetti da tutte le accuse è stata chiesta dall’avvocato Pasquale Pantano l’altro difensore dell’ex consigliera regionale imputata a Milano per il caso Ruby con Emilio Fede e Lele Mora. Il difensore che ha parlato in aula dopo il collega Paolo Righi rivolgendosi al tribunale ha detto: “Mi piacerebbe ritrovare nella sentenza quell’ equilibrio e quella serenità che in questo processo io e il mio collega non abbiamo visto. Ci vogliono regole e misura. Questo è stato un processo politico e mediatico e poco un processo del fatto”.

L’avvocato Pantano nella sua arringa difensiva ha spiegato che “questo caso è particolarmente complesso. E’ un fatto unico e non può essere bollato facilmente senza una ricostruzione approfondita”. E a questo proposito ha affermato che “la prova è stata ‘falcidiata’ nelle indagini”. Il legale nel passare in rassegna le testimonianze rese in aula dal testimone dell’accusa ha cercato di mettere in luce come fossero testi poco credibili. Inoltre ha affermato che non esiste alcune ‘traccia ne sospetto se non le parole del pm sul fatto che Nicole Minetti abbia individuato le ragazze” che sarebbero state portate ad Arcore per i presunti festini a luci rosse in più ha osservato che nessuna delle giovani, nelle intercettazioni abbia mai detto che l’ex igienista dentale di Berlusconi le abbia mai affermato che avrebbe ricevuto denaro per le cene. “Nessuna delle ragazze – ha ripetuto il difensore – ha mai detto di esser stata individuata e portata a prostituirsi da Nicole Minetti”.