Ruby: ‘Non vedo l’ora che mi chiamino al processo’

”Sono io il fulcro di questo processo e dovrebbero chiamare me. Non vedo l’ora che mi chiamino e quando mi chiameranno ci andro”’. Queste a Tgcom24 le parole di Karima El Mahroug, alias Ruby, che torna a parlare alla vigilia del processo che vede Silvio Berlusconi imputato per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile.
”Di quelle serate ad Arcore – spiega una nota – Ruby ricorda: ‘C’erano ragazze piu’ disinvolte, altre che lo erano meno. Io facevo parte della seconda categoria. Per me va bene cosi’, non ne voglio nemmeno parlare, e’ una cosa che ormai ho resettato dalla mia mente. Non voglio ricordarla neanche”’.

Al momento Ruby sogna la moda e le sue priorita’ sono fare la mamma e chiarire la sua posizione sul caso bunga bunga: ”Dopo questo casino la mia vita non e’ piu’ quella di prima, non sono piu’ la persona di prima e non ho piu’ l’immagine di prima”. Alla domanda se ci siano stati o meno rapporti intimi con l’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, Ruby ha risposto secca: ”Assolutamente no”.

AD ARCORE OGNUNA FACEVA CIO’ CHE RITENEVA GIUSTO FARE – “Si ballava. Ognuna faceva quello che riteneva giusto fare. C’era la ragazza più spigliata e quella meno, c’era quella che lo voleva fare, quella che no. Se lo volevi fare lo facevi, se no stavi seduta sul divano”. E’ quanto ha detto Karima El Mahroug in una lunga intervista esclusiva che stasera andrà in onda nella prima puntata di Servizio Pubblico, il programma di Michele Santoro che debutta su La7, a partire dalle 21.10.

“Balletti hard? Sì – ha risposto Ruby – Le ragazze sono sempre libere, maggiorenni e vaccinate. Se il premier ha provato a fare sesso con me? Chiedermelo in maniera esplicita, no. Dipende dalla ragazza come si pone. Fra 30 ragazze lui capisce dove può e dove non può”. “Se manderei mia figlia Sofia ad Arcore? Assolutamente no”, ha concluso.

Domani al Palazzo di Giustizia di Milano non ci sara’ che un tempo era la coppia più paparazzata del mondo dello spettacolo. George Clooney ed Elisabetta Canalis, citati come testi dalla difesa di Silvio Berlusconi, salvo un cambio di programma dell’ultima ora, per motivi personali non si presenteranno in aula.

Da quanto è stato riferito, Clooney, al quale è stata inviata la convocazione a Villa Oleandra a Laglio, sul Lago di Como, non ha dato alcuna risposta, mentre la sua ex, come ha fatto sapere, è negli Stati Uniti e, per un problema di ‘green card’, non può lasciare il paese. Ci dovrebbero essere, invece, Barbara D’Urso, l’architetto e il medico personale dell’ex premier Gianni Gamondi e Alberto Zangrillo e, tra gli altri, alcuni del personale di servizio di casa Berlusconi.

Una risposta a “Ruby: ‘Non vedo l’ora che mi chiamino al processo’”

  1. Non per cattiveria, ma un paio di domende mi “sorgono spontanee”:

    Un quattrinaio come Berlusconi perché si interessa tanto a un puttanone come Ruby “rubazìcazzi” se non fosse sentimentalmente coinvolto?

    Ma i musulmani che condannano le donne solo perché non portano il velo, dove sono quando servono?

    Magari qualche bastonata per raddrizzarle le costole potrebbe essere un toccasana e magari, per una volta, le farebbero abbassare il capo non per fare certe cose al Berlusca o ai suoi amici.

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