Russia: primo ok alla legge anti-gay. Giro di vite di Putin

(di Giuseppe Agliastro) – Continua a essere dura la vita per gli omosessuali in Russia. Mentre in America Barack Obama inserisce i diritti dei ‘nostri fratelli e sorelle gay’ tra le priorità del suo secondo mandato, nel regno di Putin a mettere la parola ‘fine’ a quello che resta di una libertà sessuale già molto limitata potrebbe essere una nuova legge, che ieri è stata approvata in prima lettura dalla Duma provocando scontri a Mosca tra difensori dei diritti degli omosessuali e estremisti ortodossi e portando all’arresto di 20 persone.

Il nuovo ddl in teoria punisce la “propaganda dell’omosessualità ai minori”, ma di fatto prevede sanzioni per qualsiasi azione pubblica in difesa dei diritti degli omosessuali. Niente più ‘gay pride’, quindi, né qualunque altro tipo di manifestazione in favore della comunità Lgbt. E le multe per chi sgarra sono salate, dai 100-125 euro per i singoli individui ai 12.500 euro per gli enti giuridici.

L’idea arriva direttamente dalla fredda Siberia: è stata infatti inviata alla Duma nel marzo dell’anno scorso dal Parlamento della regione di Novosibirsk, che ha già adottato una legge simile a livello locale. Niente di troppo originale in realtà, perché leggi di questo tipo sono già in vigore anche in altre parti del Paese, tra cui San Pietroburgo, seconda città della Russia dopo Mosca. Ed è proprio nell’antica capitale degli zar che l’anno scorso una decina di credenti ortodossi hanno denunciato nientemeno che la popstar Madonna per aver difeso gli omosessuali durante un concerto. Ma la loro richiesta di 8,3 milioni di euro è stata respinta.

Il ddl però fa discutere e, soprattutto, fa infuriare la comunità omosessuale. Ieri alcuni omosessuali hanno manifestato davanti alla Duma (a poche centinaia di metri dal Cremlino) con un pacifico ‘kiss-in’, ma mentre protestavano baciandosi, sono stati aggrediti da un gruppo di ultra-ortodossi che, oltre a brandire croci e icone sacre, hanno lanciato loro addosso uova e vernice, cercando e ottenendo lo scontro fisico. A quel punto è intervenuta la polizia che non ha trovato soluzione migliore che arrestare una ventina di dimostranti perché il ‘kiss-in’ non era stato autorizzato.

Se nella vecchia Urss l’omosessualità era vietata, nella nuova Russia potrebbe essere regolata da una legge (molto controversa). Il ddl sembra infatti destinato ad essere approvato rapidamente. Ieri in prima lettura (ne servono tre) hanno votato a favore ben 388 parlamentari, uno solo ha votato contro e un altro si è astenuto. Durante il dibattito in aula, la deputata del partito dell’opposizione ‘Russia Giusta’ Elena Minzulina ha dichiarato che “la propaganda omosessuale limita il diritto dei minori” a scegliere liberamente il proprio orientamento sessuale. Dello stesso parere un deputato del partito di Putin ‘Russia Unita’, Dmitri Sablin, che ha tenuto a precisare: “Viviamo in Russia, non a Sodoma e Gomorra”.

Non va meglio in Polonia per la comunità gay: il parlamento di Varsavia ha respinto ieri tre distinti progetti di legge diretti a dare più diritti e garanzie alle coppie omosessuali. Uno di questi era stato appoggiato anche dal premier, il liberale Donald Tusk, contro il quale però hanno votato numerosi deputati del suo stesso partito.