Sarah: Fuori onda tra giudici crea sconcerto

(di Giacomo Rizzo) – Un ‘fuori onda’ crea imbarazzo tra i giudici e rischia di far saltare il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi giunto alle ultime battute. Il nuovo colpo di scena é servito nella penultima udienza dedicata all’arringa dell’avv. Nicola Marseglia, uno dei difensori di Sabrina Misseri, accusata, in concorso con sua madre Cosima Serrano, del’uccisione della 15enne. I legali degli imputati hanno chiesto ai giudici di valutare l’opportunità di astenersi dopo essere entrati in possesso del video di una conversazione tra il presidente della Corte d’assise di Taranto, Rina Trunfio, e il giudice a latere Fulvia Misserini, registrato il 19 marzo scorso dai microfoni delle telecamere “autorizzate a riprendere il dibattimento”. Questa una delle frasi ritenute ‘compromettenti’ dal collegio difensivo: “Bisogna un po’ vedere, no, come imposteranno … potrebbe essere mors tua vita mea”. I giudici si interrogano sulla tattica che può essere adottata dalla difesa di Cosima Serrano. Madre e figlia, insomma, potrebbero decidere di scaricarsi le colpe a vicenda. “Certo vorrei sapere, là, le due posizioni – dice il presidente Trunfio alla collega Misserini – sono collegate. Quindi bisogna vedere se si sono coordinati … coordinati tra loro e se si daranno l’uno addosso all’altro”. La giudice a latere risponde: “Ah, sicuramente”. Infine il presidente conclude: “(Non è che) negheranno in radice”. La Corte si è riservata di decidere sull’istanza avanzata dall’avv. Franco Coppi, altro difensore di Sabrina Misseri, la cui arringa difensiva (a chiusura del dibattimento e prima delle repliche) è attesa per domani. I giudici potrebbero anche rimettere la decisione alla Corte di Cassazione. Qualche settimana fa, un giudice popolare, sorpreso mentre rivolgeva un pesante apprezzamento nei confronti di una testimone, decise di astenersi (e fu sostituito al termine di una breve camera di consiglio) dopo una richiesta di ricusazione presentata dall’avv. Marseglia. E’ nuovamente un ‘fuori onda’ a scuotere il processo per l’omicidio di Sarah, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. I pubblici ministeri hanno chiesto l’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, 9 anni per Michele Misseri (il contadino che consentì il ritrovamento del cadavere), 8 anni per Carmine Misseri e Cosimo Cosma (accusati di soppressione di cadavere con il concorso materiale di Michele e il concorso morale delle due donne). Lo stesso Marseglia definisce il processo ‘mediatico’. Anzi, il penalista va oltre, soffermandosi sul potere ‘persuasivo’ degli organi di informazione. “Siamo stati costretti a rincorrere – ha osservato – l’acquisizione di interviste e filmati, veri e propri esami testimoniali. Vi è una collaborazione intima tra informazione e parte del processo. Ungaretti diceva: ‘cessate di uccidere i morti’. E’ stata deformata la pubblica opinione. Si è detto subito: è stata lei, Sabrina”.