Scontri a cantiere Tav, ferito capo della Digos

Proprio mentre stava riaprendo l’autostrada e la maggior parte dei manifestanti stava defluendo, c’é stato un nuovo ‘attacco’, questa volta contro gli operai del cantiere che stavano ripristinando la torre faro danneggiata nei tafferugli. Le forze di polizia hanno dovuto nuovamente fare ricorso all’uso degli idranti per tenere lontani i no tav e permettere agli operai di terminare il loro lavoro. Ci sono poi stati ancora dei lanci di pietra da parte di un altro gruppo di manifestanti nella parte bassa del cantiere, nella zona della centrale idroelettrica. Dopo di che la situazione sembrerebbe tornata verso la normalità: tutti i manifestanti si sarebbero ritirati. Secondo una prima stima pare abbiano partecipato alla manifestazione di questa notte 650 persone, cento dei quali giovani del luogo. Non risulta per il momento siano stati fatti dei fermi, ma le indagini sono in corso e si stanno visionando le riprese delle telecamere e delle immagini per le identificazioni dei responsabili. Non è quindi escluso che nella notte o domani mattina vengano fermati alcuni.

di Barbara Beccaria
Di nuovo una notte di violenti tafferugli davanti al cantiere della Tav a Chiomonte (Torino), dove ieri sera intorno alle 22 e’ rimasto ferito anche il capo della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi, colpito da una bomba carta e tuttora ricoverato in ospedale dove i medici lo stanno sottoponendo ad una serie di esami. L’ordigno lo ha colpito agli arti inferiori bruciandogli i pantaloni e procurandogli bruciature. Le sue condizioni non sono gravi. E’ anche rimasto ferito un agente della Polizia stradale. L’ennesimo ‘attacco’ alle reti, con grosse cesoie per tagliare le recinzioni, che anche questa volta hanno resistito, e’ iniziato intorno alle 22. Vi hanno partecipato alcune centinaia di attivisti, buona parte dei quali partiti poco prima delle 21 dal vicino campeggio no tav in regione Gravella. La maggior parte degli antagonisti erano travisati e molti avevano anche maschere antigas e scudi di protezione in lamiera: il consueto armamentario no tav per poter affrontare lo scontro con la polizia. In coda al corteo si e’ formato un gruppo compatto di almeno 60 antagonisti, tutti vestiti di nero, incappucciati e muniti di scudi di plexiglas. Altri contestatori hanno poi raggiunto i compagni da Giaglione. Le forze dell’ordine hanno subito rafforzato i servizi a protezione del cantiere e delle maestranze e ricorso all’uso di idranti e lacrimogeni per tenere il piu’ lontano possibile i contestatori, che hanno in piu’ occasioni lanciato pietre e bombe carta, una dei quali ha anche colpito il capo della Digos di Torino. Una situazione durata circa due ore quando, poco dopo la mezzanotte, buona parte dei partecipanti all’aggressione hanno fatto ritorno al campeggio mentre pero’ un gruppetto ha continuato a ”presidiare” alcune zone davanti alle reti. Una situazione ”non piu’ tollerabile” secondo il parlamentare Pd Stefano Esposito, da sempre molto attivo nella sua battaglia per il sì alla Tav. Sia lui sia il governatore del Piemonte, Roberto Cota, impegnato ieri sera in una festa della Lega Nord a Verbania (Torino), hanno subito manifestato la loro solidarieta’ agli agenti coinvolti “nell’ennesimo atto di violenza” al cantiere Tav, in particolare al capo della Digos, colpito da una bomba carta e all’agente della Polizia stradale rimasto ferito. ”La Tav – ha aggiunto Cota – e’ un pretesto per criminali che vogliono strumentalizzare questa situazione andando a manifestare in Val Susa per motivi che non hanno nulla a che fare con la Torino-Lione. Una situazione che bisogna smascherare”.