Snowden a Mosca, non può comprare biglietto

SNOWDEN: IO COME MANNING,ASILO EVITI PROCESSO INGIUSTOMOSCA – Edward Snowden, la ‘talpa’ del Datagate, è ancora nella zona transito dell’aeroporto Sheremetevo di Mosca perché non può comprarsi un nuovo biglietto dopo che gli Usa, che lo accusano di spionaggio, gli hanno annullato il passaporto: lo riferisce una fonte dell’ entourage di Snowden citata dall’agenzia Interfax. L’ex consulente governativo americano non può né entrare in Russia né acquistare un nuovo biglietto aereo e quindi è ancora nella zona transito di Sheremetevo, ha detto la fonte. Snowden è arrivato da Hong Kong a Mosca domenica scorsa, accompagnato da una giornalista ed esperta legale britannica, Sarah Harrison, che fa parte del team giuridico di Wikileaks. Nei giorni scorsi il trentenne americano aveva ricevuto dal governo ecuadoregno anche un documento di rifugiato per un transito sicuro.

Intanto sul caso s’inserisce il Venezuela: il presidente Nicolas Maduro ha dichiarato che se a Caracas dovesse arrivare una richiesta di asilo politico, il governo ‘chavista’ sarebbe pronto a “valutarlo”, così come ha già fatto l’Ecuador. Nel precisare che il Venezuela non ha ricevuto nessuna “richiesta ufficiale da parte di Snowden”, Maduro ha però precisato che Caracas sarebbe “pronto a valutarla. L’asilo – ha puntualizzato – rappresenta una protezione umanitaria, una tipolgia del diritto umanitario internazionale che ha una grande tradizione in America Latina ed è sempre stato utilizzata per proteggere i più deboli”. Parlando da Haiti, dove si trova in visita, Maduro si è domandato cosa succederebbe se si sapesse per esempio che il Venzuela spia il mondo: “sarebbe convocato il consiglio di sicurezza Onu”, ha commentato ironicamente, chiedendosi “di cosa sia colpevole questo giovane Snowden?’: “Ha fatto una denuncia… merita – ha concluso – la protezione umanitaria”.

Usa e Russia ormai sono ai ferri corti sulla vicenda. “Edward Snowden – afferma da Helsinki il presidente russo Vladimir Putin – si trova nell’area transito dell’aeroporto di Mosca. “Non ha commesso nessun delitto – spiega – e non ha avuto nessun contatto con i servizi russi: non lavorano con lui. Snowden – precisa – è un uomo libero e non verrà estradato verso gli Stati Uniti non essendoci nessun trattato in materia. Spero – conclude – che la vicenda Snowden non avrà ripercussioni sui nostri rapporti con gli Usa. Spero che i nostri partner lo capiscano”. Putin ha definito “un delirio e un nonsenso le accuse che vengono rivolte alla Russia” aggiungendo che a suo avviso “è meglio non parlare troppo” della vicenda. Il presidente russo si è anche rivolto alle organizzazioni di difesa dei diritti umani, le quali, a suo avviso, “devono decidere se vale la pena sollevare la questione delle due estradizionì. Putin si riferiva anche al caso di Julian Assange, il leader di Wikileaks rifugiatosi all’ambasciata dell’Ecuador a Londra. “E’ come sposare un maialino – ha chiosato il capo del Cremlino – troppi grugniti e poco pelo”.

“Non abbiamo nulla a che fare con lui, non ha varcato il confine russo” ha detto stamani il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. “I tentativi di accusare la Russia di violare le leggi americane, quasi in un complotto – ha precisato – sono assolutamente infondate e inaccettabili”. “Voglio dire subito che non abbiamo nulla a che fare con Snowden, con le sue relazioni con il dipartimento Usa della giustizia o i suoi movimenti intorno al mondo”, ha spiegato il capo della diplomazia russa durante una conferenza congiunta a Mosca con il suo collega algerino Murad Medelci. Snowden “ha scelto la sua rotta da solo, noi abbiamo saputo dai mass media”, ha aggiunto, precisando che la talpa del Datagate “non ha superato il confine russo”.

Il segretario di Stato Usa John Kerry ha chiesto alla Russia di mantenere la “calma” e di consegnare agli Stati Uniti Edward Snowden, ricercato per spionaggio, precisando che Washington non cerca lo ‘scontro”. Kerry, in visita in Arabia Saudita, ha sottolineato che la consegna di questo ex dipendente della Nsa statunitense – che Mosca garantisce non ha “attraversato la frontiera russa” – è una questione di rispetto della legge.

Le forze dell’ordine russe – ha detto una fonte anonima all’ agenzia InterfaX – potrebbero comunque fermare Snowden per accertare tutte le circostanze del suo arrivo a Mosca, tra cui anche la validità del passaporto, che è stato annullato dalle autorità Usa. “Attualmente si studiano varie modalità d’azione della polizia, in particolare l’Interpol. Tra le opzioni possibili, il fermo dell’americano per chiarire se il suo passaporto è valido”.

Alla Russia fa eco un portavoce del governo di Pechino: “Le accuse rivolte dagli Stati Uniti alla Cina sull”affaire Snowden’ sono “senza fondamento. Non è stato sensato da parte degli Stati Uniti – prosegue – mettere in discussione la gestione di Hong Kong della questione. Una gestione in linea con le leggi vigenti”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying. “Le accuse contro il governo di Pechino sono senza fondamento. La Cina questo non lo può accettare”, ha aggiunto. A proposito della ‘fuga’ di Snowden ieri il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha accusato Pechino di “non aver onorato i patti”, mentre il portavoce del dipartimento di Stato ha parlato di una “seria battuta d’arresto” nelle relazioni tra Usa e Cina.

Intanto Edward Snowden non è partito neppure oggi con il volo Mosca-L’Avana. “Non figura nella lista dei passeggeri ed è assente a bordo dell’aereo”, ha detto una fonte.