Spread in calo a 482,8 dopo la fiammata di ieri, borse in rialzo

Lo spread tra Btp e Bund tedesco torna a calare questa mattina dopo la fiammata di ieri. Il differenziale tra i due decennali è sceso a quota 482,8 punti base e il rendimento del Btp si colloca al 6,064%. Lo spread tra i titoli spagnoli e quelli tedeschi è a 547,2 punti.

BORSE EUROPA IN RIALZO – Piazza Affari apre in rialzo. L’indice Ftse Mib segna in avvio un progresso dello 0,28% a 13.703 punti. Avvio in leggero rialzo per la Borsa di Parigi, con il Cac-40 che guadagna lo 0,26% a quota 3.188. Avvio positivo per la Borsa di Francoforte. L’indice Dax apre a +0,32% a 6.587 punti. Madrid sale dello 0,61%, con l’indice Ibex-35 a quota 6.572.

ASIA SALE, SCOMMETTE SU MISURE A SOSTEGNO CRESCITA – Borse asiatiche intonate al rialzo, sull’ottimismo di interventi a sostegno dell’economia mondiale sia in Cina e sia negli Usa, dopo un rallentamento congiunturale che ha spinto da ultimo l’Fmi a ridurre le stime di crescita globale. In rialzo del 4,4% a Hong Kong il gruppo ferroviario China Railway Group, dopo che il governo del paese ha parlato della volontà di fare maggiori investimenti nella rete. A Singapore corre del 4,4% Fraser & Neave: Oversea-Cinese Banking e la sua unità assicurativa hanno ricevuto un’offerta per la loro quota nel produttore di bevande. Scende infine del 6% a Tokyo Jx Holdings dopo aver annunciato che chiuderà una delle sue raffinerie, sulla scia della scoperta di alcuni rapporti falsificati sulla sicurezza degli impianti. “Le speranze di alleggerimenti monetari e di misure di stimolo stanno evitando che gli investitori diventino troppo pessimisti – ha spiegato a Bloomberg un gestore di Tokyo -. Il rallentamento globale sta creando preoccupazioni sugli utili societari e i mercati azionari”. Nella tabella l’andamento degli indici di riferimento delle principali Borse dell’area Asia-Pacifico. – Tokyo +0,35% – Hong Kong +1,52% – Shanghai +0,22% (in corso) – Taiwan +0,52% – Seul +0,23% – Sydney +0,87% (in corso) – Mumbai +0,39% (in corso) – Singapore +0,63% (in corso) – Bangkok +0,73% – Giakarta +0,74% (in corso)

SCURE MOODY’S SU ITALIA, GIU’ RATING DI 23 ENTI LOCALI – La scure di Moody’s sull’Italia. Il downgrade del rating sovrano del 13 giugno scorso innesca l’atteso effetto domino, al quale in pochi si sottraggono (fra le altre Enel, A2A E Aeroporti di Roma): e cosi’ l’agenzia di rating Usa taglia la propria valutazione su 23 enti locali, fra cui 14 Regioni e quattro città capoluogo, su Poste Italiane, Eni, Terna, Acea, tre istituzioni finanziarie e 10 banche, fra le quali Unicredit e Intesa Sanpaolo.

La riduzione del rating dell’Italia ”indica che il governo potrebbe non essere in grado di fornire supporto finanziario alle banche in difficolta”’, afferma Moody’s in una nota, sottolineando che una revisione al rialzo della valutazione delle banche e’ ”improbabile nel breve periodo. Comunque pressioni al rialzo sul rating potrebbero svilupparsi se le banche miglioreranno in modo sostanziale il loro profilo di credito e la loro resistenza”. Al ribasso, invece, potrebbero pesare alcuni fattori, fra i quali una prolungata recessione e un ulteriore downgrade dell’Italia. Il rating e’ stato tagliato di un gradino per 7 istituzioni e di due per le 6 istituzioni finanziarie restanti. Unicredit e’ stata declassata a Baa2 da A3, con prospettive negative. Il rating di Intesa Sanpaolo e’ stato tagliato a Baa2 da A3. Analoga la valutazione per Banca Imi e Banca Monte Parma, ambedue tagliate a Baa2, cosi’ come Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza.

Fra le istituzioni finanziarie, Moody’s ha rivisto al ribasso a Baa2 il rating di GE Capital, Cassa Depositi e Prestiti e Ismea. Non scampano alla fobice di Moody’s Terna, Acea, Poste Italiane ed Eni. Il rating di Snam e’ invece stato messo sotto osservazione per un eventuale downgrade successivo, cosi’ come quello di Finmeccanica. Sforbiciata anche per gli enti locali. Per tutti e 23 le prospettive sono ”restano negative in linea con quelle” dell’Italia. Il rating della provincia autonoma di Bolzano è stato tagliato ad A3 da A1, così come per quella di Trento. Il rating della Lombardia è stato ridotto a Baa1 da A2, con Milano declassata a Baa2 da A3. Il rating del Lazio è stato tagliato a Baa3 da Baa2. Napoli è stata tagliata a Ba1. Giù sono andate le Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia, Piemonte, Veneto, Puglia, Calabria, Campania, Liguria, Umbria, Sardegna, Abruzzo, Molise, Basilicata, 4 città capoluogo di Provincia (Milano, Napoli, Venezia e Siena), oltre alle due Province autonome.