Stop pagamenti cash pensioni sopra 500 euro

ROMA – Il Pil dell’Italia segnera’ un – 0,4% nel 2012 e avra’ una crescita dello 0,3% nel 2013. Il 2011 chiudera’ con un + 0,6%. E’ quanto riporta la Relazione al Parlamento presentata dal Tesoro e firmata da Mario Monti. Il documento e’ datato il 4 dicembre, due giorni prima del varo della manovra. ”In un contesto caratterizzato da un elevato grado di incertezza – e’ scritto nella relazione – il governo provvede ad aggiornare lo scenario macroeconomico assumendo un graduale riassorbimento delle tensioni sui mercati finanziari”. Il profilo di crescita del Pil reale e’ ora stimato – spiega il governo – pari allo 0,6% nel 2011, a -0,4% nel 2012, allo 0,3% nel 2013, all’1% nel 2014. ”Tale evoluzione implica l’ipotesi di una stagnazione del prodtotto nel terzo trimestre 2011 e di un calo nel quarto. Seppure in misura piu’ attenuata, la fase di debolezza si protrarrebbe per i primi due trimestri del 2012”. L’Italia non avrebbe centrato il pareggio di bilancio nel 2013. Le stime del ministero dell’Economia, realizzate prima del varo del decreto, presentate in Parlamento indicano infatti un deficit a 2,5% nel 2012 e all’1,3% nel 2013, quando invece il Paese avrebbe dovuto centrare, in base agli impegni europei, il pareggio.
BALZO DI 17,9 MLD PER SPESA INTERESSI 2012 – L’effetto spread pesera’ sui conti italiani per 17,9 miliardi nel 2012: la spesa per interessi balza infatti dai 77.324 milioni di euro di quest’ anno ai 94.214 euro stimati per il 2012. E’ quanto calcola il Tesoro nella relazione al Parlamento con le nuove stime: gli interessi saliranno dal 4,9 al 5,8% del Pil.

STOP PENSIONI CASH SOPRA 500 EURO – Le pensioni superiori ai 500 euro, se erogate da amministrazioni pubbliche, non possono essere più pagate in contanti, ma serviranno strumenti di pagamento elettronico, di banche o poste. La stessa norma vale per stipendi e compensi pubblici. E’ una delle norme della manovra sul tetto di 1.000 euro ai pagamenti cash. A scoprire che nelle pieghe della manovra la soglia per l’utilizzo del contante scende da 1.000 a 500 euro se a pagare sono le pubbliche amministrazioni e’ il senatore Idv, Elio Lannutti, che in una nota allega anche il testo delle norme. ”I pensionati, abituati a prendere in contante la propria misera pensione facendo la fila agli sportelli bancari o postali anche per passare il tempo e socializzare tra loro – afferma Lannutti che, come presidente Adusbef, e’ uno dei piu’ critici censori del sistema bancario – saranno cosi’ costretti ad aprire conti correnti bancari e postali e apprendere l’utilizzo di bancomat o carte di credito, per ingrassare i signori banchieri”. Lannutti parla di ”sospensione della democrazia” e di ”introduzione di uno Stato fiscale di polizia, da fare invidia a qualsiasi regime autoritario, con il miraggio dell’abbattimento della dittatura degli spread e della tirannide dei mercati”. La norma, inserita alla lettera C del secondo comma dell’articolo 12, prevede che ”lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalla pubblica amministrazione centrale e locale e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a cinquecento euro, debbono essere erogati con strumenti diversi dal denaro contante, ovvero mediante l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, ivi comprese le carte di pagamento prepagate”. La norma stabilisce comunque che ”il limite di importo di cui al periodo precedente puo’ essere modificato con decreto del ministero dell’Economia e delle finanze”. Il timore di costi bancari emerge anche dalla lettura del capoverso successivo, nel quale si chiede di esentare dal bollo e di applicare costi per i pensionati al minimo o sociali. ”Per incrementare i livelli di sicurezza fisica e tutelare i soggetti che percepiscono trattamenti pensionistici minimi, assegni e pensioni sociali, i rapporti recanti gli accrediti di tali somme sono esenti in modo assoluto dall’imposta di bollo. Per tali rapporti, alle banche e agli altri intermediari finanziaria, e’ fatto divieto di addebitare alcun costo”.

CAMERA: DIFFICILE APPLICARE TASSA SCUDO – Dubbi sull’applicazione della una tantum sui capitali scudati. L’imposta ”potrebbe non trovare applicazione sul complesso dei capitali gia’ emersi” visto che il contribuente potrebbe avere investito in altre attivita’ o potrebbe avere ”spostato la sua posizione presso un altro intermediario”. Lo evidenziano i tecnici della Camera. Nel dossier del Servizio Bilancio si evidenzia anche ”la necessita’ di acquisire chiarimenti circa la compatibilita’ di tale segnalazione con la garanzia di anonimato delle dichiarazioni di emersione delle attivita’ da parte degli intermediari nei confronti dell’amministrazione finanziaria, prevista dalla normativa vigente,a la fine di escludere effetti pregiudizievoli sulle maggiori entrate ascritte alla norma in esame”. Infine, considerato che si tratta di una entrata ‘una tantum’ per i tecnici della Camera ”andrebbe acquisito un chiarimento del governo sui possibili effetti in termini di indebitamento netto strutturale”.
RELATORE, FARE SLITTARE DI 1 ANNO IMU SU PRIMA CASA – Ipotizzare ”uno slittamento di un anno per l’introduzione della nuova Imu sulla prima casa” perche’ altrimenti si sommeranno, tra pensioni e casa, su alcune fasce interventi troppo gravosi. Lo ha proposto uno dei due relatori alla manovra , Maurizio Leo (Pdl), spiegando che per questo rinvio ”basterebbero risorse congiunturali”. In alternativa Leo rileva che e’ comunque auspicabile almeno ”un aumento della franchigia sulla prima casa”. Tra le altre proposte illustrate nella relazione introduttiva da Maurizio Leo (Pdl) anche l’ampliamento della platea dei pensionati da salvare dal blocco dell’indicizzazione. Per le imprese chiede ”misure di incentivo anche per le piccole e medie imprese e per il comparto agricolo” dal momento che la nuova Ace, la misura che incentiva la capitalizzazione, riguarda soprattutto le grandi imprese. ”Considero prioritario ridimensionare il blocco dell’indicizzazione delle pensioni”. Lo ha detto uno dei due relatori alla manovra, Pier Paolo Baretta del Pd, intervenendo ai lavori della Commissione Bilancio della Camera. ”Dobbiamo garantire che dall’applicazione di tale misura – sottolinea Baretta – siano esclusi tutti i pensionati a rischio di poverta’ secondo le stime dell’Istat. E’ pertanto auspicabile che si ampli la platea di pensionati esclusi dal blocco dell’indicizzazione”.

VERSO EMENDAMENTO UNICO SU ICI E PENSIONI – I relatori potrebbero presentare un emendamento unico per correggere la manovra sulla questione dell’Ici-Imu sulla prima casa e sull’indicizzazione delle pensioni. Lo hanno detto gli stessi relatori, Pier Paolo Baretta (Pd) e Maurizio Leo (Pdl), a margine dei lavori della Commissione Bilancio della Camera. Sono i temi ”su cui lavorare – ha spiegato Baretta – ora bisogna sentire il governo e trovare le coperture”. Per le risorse si pensa all’aumento del prelievo sui capitali scudati, ora all’1,5%.