Sun, tycoon e’ morto Ma sono gli hacker

NEW YORK – I pirati informatici del gruppo LulzSec, diventati famosi per avere attaccato le scorse settimane la Cia, il Senato Usa e la Sony, sono tornati a colpire e questa volta sotto attacco è finito Rupert Murdoch ed il suo impero. Gli hacker hanno preso d’assalto il Sun, che nella homepage della sua versione online di oggi hanno fatto irruzione con ilo titolo ‘Trovato il corpo di Murdoch’. La rivendicazione dell’attacco è stata postata su Twitter: “Abbiamo preso possesso di Sun/News of the world e non è che l’inizio”. Il 25 giugno scorso LulzSec aveva annunciato la fine delle sue attività dopo aver condotto un’intensa campagna di 50 giorni che ha rivelato la vulnerabilità dei sistemi informatici di diversi organismo governativi e privati, compresi la Cia e la polizia britannica.

WSJ, RUPERT PENSA DI LASCIARE – Rupert Murdoch sta considerando di lasciare le redini di News Corp da più di un anno, da prima quindi che lo scandalo delle intercettazioni scoppiasse. Il suo posto potrebbe essere preso dall’attuale chief operating officer, Chase Carney.

Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali Rupert Murdoch resterebbe in News Corp come presidente esecutivo. Murdoch, secondo le stesse fonti, non lascerebbe in un momento come quello attuale ma nell’arco di diversi mesi, quando lo scandalo delle intercettazioni si sarà calmato.

TROVATO MORTO SEN HOARE. AVEVA COLLEGATO COULSON ALLE INTECETTAZIONI. Sen Hoare, l’ex giornalista di News of the World che per primo aveva collegato Andy Coulson alle intercettazioni del tabloid di Murdoch, e’ stato trovato morto. Lo ha appreso il Guadian. Hoare era un ex giornalista di spettacolo del Sun e di News of the World licenziato per problemi di droga e alcol.

L’ex reporter e’ stato trovato morto nella sua casa di Watford. La polizia dell’Hertfordshire non ha confermato la sua identita’ ma indicato che l’uomo e’ spirato poco dopo l’arrivo dei soccorsi. ”Le causa della morte al momento non sono state ancora accertate, ma il decesso non appare sospetto. Le indagini di polizia sono in corso”, si legge nel comunicato delle forze dell’ordine. Hoare aveva fatto il nome di Coulson al New York Times. Nell’intervista, che aveva riaperto lo scandalo delle intercettazioni lo scorso settembre, l’ex giornalista aveva detto che non solo Coulson sapeva delle intercettazioni, ma che aveva incoraggiato il suo staff a violare i cellulari delle celebrita’ alla ricerca di esclusive. In una successiva intervista con la Bbc, Hare aveva detto che Coulson gli aveva personalmente chiesto di intercettare telefoni. E aveva aggiunto che l’insistenza dell’allora portavoce di Downing Street nel negare di essere a conoscenza della pratica delle intercettazioni era una ”menzogna, semplicemente una menzogna”.

SI DIMETTE ANCHE IL N.2 DI SCOTLAND YARD – Il numero due di Scotland Yard John Yates si è dimesso. Le dimissioni seguono quelle di ieri sera di Sir Paul Stephenson, il commissario della Metropolitan Police, numero uno di Scotland Yard. Anche le dimissioni di Yates sono legate al ruolo di Neal Wallis, l’ex vicedirettore di News of the World assunto da Scotland Yard come uomo-immagine part time nel 2009 e 2010. In mattinata sembrava che la Metropolitan Police fosse orientata a sospendere Yates fintanto che sono in corso le inchieste sulle intercettazioni dei tabloid di Rupert Murdoch e sui pahgamenti ai poliziotti in cambio di informazioni. Il sindaco di Londra, Boris Johnson, ha parlato oggi al telefono con il ministro dell’interno, Theresa May, sulla crisi di Scotland Yard.

CAMERON, VERSO SEDUTA STRAORDINARIA PARLAMENTO – Il parlamento britannico potrebbe riunirsi in seduta straordinaria il prossimo mercoledì per discutere degli sviluppi dello scandalo intercettazioni. Lo ha detto il premier britannico David Cameron giunto oggi a Pretoria.

“Potrebbe essere opportuno che il parlamento si riunisca mercoledì di modo che io possa intervenire nuovamente per aggiornare le camere sulla parte finale dell’inchiesta giudiziaria e rispondere alle domande che dovessero emergere tra oggi e domani”, ha detto Cameron. E’ prevista per domani l’audizione ai comuni presso la Commissione Cultura Media e Sport per la quale sono convocati Rupert Murdoch, suo figlio James e l’ex amministratore delegato di News International Rebekah Brooks.

BROOKS LIBERA SU CAUZIONE – Rebekah Brooks è stata liberata ieri sera su cauzione. Lo ha reso noto il portavoce della polizia. “Posso confermare che (Rebekah Brooks, n.d.r.) è stata liberata ieri sera su cauzione fino ad ottobre”, ha detto il portavoce della polizia David Wilson. Rebekah Brooks era fino a venerdì scorso (15 luglio) l’amministratore delegato di News International, la divisione britannica del gruppo editoriale News Corporation di Rupert Murdoch. In passato è stata direttrice di News of the World e The Sun. Brooks si era dimessa venerdì a causa dello scandalo sulle intercettazioni illegali e la corruzione di poliziotti da parte di News of the World. Con queste accuse era stata arrestata a Londra ieri intorno a mezzogiorno. Insieme a Rupert Murdoch e al figlio James dovrebbe essere ascoltata domani alla Camera dei Comuni a proposito dello scandalo. Non è chiaro in questo momento se parteciperà all’audizione.

SI DIMETTE CAPO SCOTLAND YARD – Sir Paul Stephenson, il capo di Scotland Yard, si e’ dimesso, travolto dallo scandalo delle intercettazioni.

”Non avevo idea della portata dello scandalo” ha detto Stephenson in una conferenza stampa in diretta Tv. Sir Paul e’ rimasto intrappolato nella bufera delle intercettazioni per aver accettato doni loschi – un soggiorno di 20 giorni in una spa di lusso – da uno degli indagati, l’ex vice direttore di News of the World Neil Wallis, che lui steso aveva tra l’altro assunto come consulente di Scotland Yard.

”Avremmo dovuto fare le cose diversamente”, ha detto il capo della polizia, Sir Paul Stephenson, nella dichiarazione con cui ha annunciato le sue dimissioni. ”Questo non e’ il momento per le illazioni”, ha detto il capo di Scotland Yard, indicando che la sua posizione ”correva il pericolo di essere eclissata dal dibattito in corso tra i politici e sui media. E questo non e’ mai giusto”.

NUOVE SCUSE SUI MEDIA – Nuovo round di scuse da parte di News International sui giornali britannici: la versione di oggi (domenica, ndr) afferma che non dev’esserci “alcun posto dove nascondersi” dall’inchiesta della polizia sulle intercettazioni. Le inserzioni coincidono con nuove accuse a Scotland Yard di collusione con protagonisti dello scandalo: da un dettagliato New York Times che ricostruisce contatti tra agenti e vertici della polizia con le testate al centro delle intercettazioni a indiscrezioni del Times secondo cui Sir Paul Stephenson, il commissario della Metropolitan Police, avrebbe accettato un lungo soggiorno in un centro benessere di lusso grazie ai buoni auspici di Neil Wallis, ex vice direttore di News of the World arrestato nei giorni scorsi con accuse di aver pagato agenti di polizia per informazioni. Le accuse a Sir Paul sono riportate oggi dal Times, giornale del gruppo Murdoch, e la Metropolitan Police oggi le ha smentite. Il nuovo round di scuse è intitolato: “raddrizzare quel che é sbagliato” e afferma che “gli obblighi” di News International includono “la piena cooperazione con la polizia” e il “risarcimento di chi è stato colpito”. Le inserzioni proclamano che News International è “impegnata a cambiare”. E in rapporto all’inchiesta della polizia precisa che “non ci sono scuse e non ci dovrebbero essere posti dove nascondersi. Non tollereremo errori e reagiremo su qualsiasi prova che venga in luce”.

AUDIZIONE MARTEDI’, TYCOON A SCUOLA AVVOCATI E PR – Rupert Murdoch si sta preparando alla sua prima deposizione davanti al parlamento britannico andando a lezione nel suo appartamento di St. James Place da avvocati e esperti di pubbliche relazioni. Il miliardario dei media ha assunto Steven Rubenstein, che include tra i suoi clienti Robert De Niro, per essere consigliato su come meglio apparire davanti ai membri della commissione della Camera dei Comuni. L’audizione, in programma martedì pomeriggio, sarà trasmessa in televisione. Oltre a Rubenstein tra i consiglieri di Murdoch c’é Dan Tench, uno degli avvocati britannici più in vista specializzati in media. Per il capo di News Corp, che ha 80 anni, è una rara uscita in pubblico: “Immagino che sia preoccupato. Lui è terribile in queste cose. E’ molto inarticolato, non pronuncia chiaramente le parole ed è sempre incredibilmente sulle difensive”, ha detto all’Observer il suo biografo Michael Wolff secondo cui “é questa una delle ragioni per cui quando dà interviste lo fa solo con i suoi giornali”.

ELIZABETH CONTRO JAMES, ‘HA FOTTUTO NEWS CORP’ – Con una frase bisbigliata alla presentazione di un libro, Elizabeth Murdoch si è candidata alla successione paterna: “James e Rebekah Brooks hanno fottuto News Corp”, avrebbe detto la primogenita dei tre figli che Rupert Murdoch ha avuto dalla seconda moglie, la scozzese Anna Torv. James essendo l’ultimogenito ed erede designato dopo che Lachlan, l’altro maschio, è stato messo fuori gioco dal veto posto da Roger Aisles e Peter Chernin, due dei più potenti executive del padre. Non solo Elizabeth dà il fratello James per finito: per Michael Wolff, il biografo di Murdoch, il 38/enne delfino “é fuori dal business”. L’ex sottosegretario al tesoro Paul Myners ha chiesto agli azionisti di BSkyB di costringerlo alle dimissioni da presidente della piattaforma pay-tv su cui News Corp non è riuscita a mettere le mani per intero: “Gli azionisti dovrebbero fermare il principio ereditario che dà ai Murdoch il controllo dell’emittente”. Secondo Myners “tutti i dirigenti di BSkyB dovrebbero ripresentarsi all’assemblea degli azionisti quest’estate, James Murdoch compreso”. E se James si dovesse levare di torno, la palla passerebbe a Elizabeth, 43 anni, nata in Australia, educata in America e moglie del potente guru delle pubbliche relazioni Matthew Freud. La figlia di Anna e Rupert, che di recente ha venduto a News Corp la sua società di protezione indipendente Shine rientrando di fatto all’ovile, non ha mai gradito il fatto che il padre le avesse preferito i fratelli nel business nonostante fosse lei la maggiore. Così come è stata gelosa, pur coltivando un legame di amicizia di facciata, di Rebekah Brooks, la ‘pupilla’ del padre che ieri si è dimessa dalla carica di amministratore delegato di News International per espiare lo scandalo delle intercettazioni.

Fonti di Scotland Yard hanno detto al Sunday Telegraph che la polizia sta indagando su alcuni dirigenti di News International tra cui James Murdoch, il figlio di Rupert Murdoch, per verificare la possibilità di un ‘cover-up’ sulla “scala industriale” delle intercettazioni illegali dei giornali del gruppo. La polizia vuole sapere perché una serie di e-mail del 2006 sono state messe a disposizione dei detective solo in gennaio. “News International ha nascosto lo scandalo. Potenzialmente c’é stato un complotto per ostacolare il corso della giustizia. Ocorrerà provare che James Murdoch, Rebekah Brooks o altri senior executive sapevano che le informazioni fornite nel 2011 erano già nel sistema nel 2006 e sono state soppresse”, ha detto una fonte. News International ha confermato che una serie di e-mail furono lette da senior executive prima di essere consegnate nel 2007 a uno studio legale dove sono rimaste per quattro anni prima di essere consegnate alla polizia.