Tbc a Gemelli, positivi 96 bambini

ROMA – Si è conclusa con altri 17 neonati positivi ai test la fase di monitoraggio dell’Unità di coordinamento della Regione Lazio sui bambini nati al policlinico Gemelli. Salgono così a 96 i bimbi risultati positivi al test nell’ambito dei controlli avviati dopo che un’infermiera che lavora nel nido dell’ospedale si è ammalata di tubercolosi. Gli ambulatori delle tre strutture sanitarie coinvolte (San Camillo, Bambino Gesù e Policlinico Gemelli) rimarranno comunque aperti fino a sabato 3 settembre, con i test che proseguiranno fino al totale monitoraggio dei soggetti inclusi nel programma di sorveglianza e controllo. Dal 5 settembre invece rimarrà operativo solo l’ambulatorio dedicato del Policlinico Gemelli per tutte le famiglie che per motivi personali hanno voluto posticipare l’appuntamento per la visita.

“Per quanto riguarda la giornata odierna – si legge nel comunicato della Regione -, sono emersi 17 nuovi casi positivi su 132 test effettuati. Le famiglie dei bambini interessati sono state già avvisate. Si tratta di 10 maschi e 7 femmine. Di questi, 1 bambino è nato nel mese di gennaio, 1 bambino a febbraio, 2 a marzo, 4 ad aprile, 3 a maggio, 2 a giugno e 4 a luglio”. “Complessivamente – continua la nota -, nell’attività svolta sono state effettuate 1.358 visite e test di cui sono pervenuti 1.128 risultati, dei quali 96 emersi come positivi, con una media dell’8,5%”. Per quanto riguarda le famiglie che non è stato possibile raggiungere, nonostante i ripetuti tentativi di contatto, telefonici ed epistolari, si proseguirà nei prossimi giorni con telefonate a seguito delle quali, in caso di mancata risposta, verranno inviati telegrammi ed in ultima istanza, verranno interessate le autorità competenti per l’attivazione delle procedure previste in questi casi. “Si è trattata di una esperienza di grandissima complessità, – ha spiegato la presidente Polverini – sia per il numero di soggetti esposti coinvolti, che per la tempestività con cui si è riusciti a dare una risposta. Esiste infatti, un solo caso equiparabile, avvenuto a New York nel 2003, quando 613 neonati furono esposti al micobatterio della tbc e solo 227 furono rintracciati e sottoposti al test, cioé il 37% dei bambini interessati. Nel nostro caso, invece, in 12 giorni i neonati sottoposti al test sono stati pari all’83% del totale”.

Domani il Tar del Lazio si occuperà della vicenda del contagio da Tbc nel reparto di Neonatologia del Policlinico Gemelli di Roma. Il consigliere delegato della III sezione quater, Giuseppe Sapone, infatti, ha convocato il Codacons e la regione Lazio per un’audizione chiesta dall’associazione tra le righe del ricorso d’urgenza proposto per contestare la composizione della Commissione d’indagine nominata dal presidente della regione Lazio, Renata Polverini.

“Sinceramente non lo so. Non posso rispondere perché non sono informata sul caso. E’ arrivata una convocazione? Se così fosse è la normale attività amministrativa del Tar. Accade sempre così. Loro hanno fatto il ricorso e il Tar lo valuterà”. Così la presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha commentato, a margine di un incontro al ministero degli Affari regionali, la notizia di una convocazione della Regione da parte del Tar a cui il Codacons ha fatto ricorso sul caso dell’infermiera ammalata di Tbc.

AVVIATI CONTROLLI ANCHE SU NATI GENNAIO – Sono stati avviati i controlli e predisposti i contati delle famiglie anche per i bimbi nati a gennaio nel policlinico Gemelli. “In particolare – fa sapere la Regione – su 266 nati nel mese di gennaio, sono stati già fissati 146 appuntamenti”. Anche oggi è tornata a riunirsi, come previsto, l’Unità di coordinamento della Regione Lazio, presieduta dalla presidente Renata Polverini, chiamata a gestire l’attività di controllo sui nati al Policlinico Gemelli inseriti nel programma di sorveglianza sulla tubercolosi e che ha fatto il punto della situazione sulle operazioni di verifica e prevenzione. “L’Unità conferma che alla data odierna – spiega la Regione – si è conclusa l’attività di primo contatto di tutte le famiglie dei neonati interessati dal programma di controllo, compresi quelli nati nel mese di gennaio 2011. In particolare su 266 nati nel mese di gennaio, sono stati già fissati 146 appuntamenti. Per quanto riguarda le famiglie che non è stato possibile raggiungere, nonostante i ripetuti tentativi di contatto, telefonici ed epistolari, si proseguirà nei prossimi giorni con telefonate a seguito delle quali, in caso di mancata risposta, verranno inviati telegrammi ed in ultima istanza, verranno interessate le autorità competenti per l’attivazione delle procedure previste in questi casi. Resta, inoltre, attivo il call center della Asl RmE ai numeri 06 68352830; 06 68352820; 366 6620408; 366 6620407 (www.regione.lazio.it)”. “L’Unità di coordinamento, attraverso i suoi esperti, ricorda che la positività al test non significa malattia ma esprime l’avvenuto contatto con il bacillo. Pertanto, anche sui nuovi 22 neonati positivi – prosegue la nota – sono stati già programmati ulteriori controlli e sarà proposta la profilassi prevista dal protocollo predisposto dall’Unità di coordinamento regionale. La profilassi, definita anche dalle linee guida internazionali, evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell’avvenuto contatto con il micobatterio. L’Unità di coordinamento precisa, inoltre, che dei neonati risultati positivi fino ad oggi e sottoposti agli ulteriori controlli previsti nessuno è risultato ammalato”.