Terzo polo rilancia, governo unita’

ROMA – Un dialogo tra sordi. Se il Terzo Polo si schiera compatto – con tre interviste dei leader Udc Pierferdinando Casini, Fli Gianfranco Fini e Api Francesco Rutelli – per ”un governo di unita’ nazionale” anti-crisi, governo e maggioranza ribattono piccati che governo e premier non cambieranno fino alla fine della legislatura. E se anche il Pd si allinea con Massimo D’Alema (”Berlusconi mostri come Zapatero senso di responsabilita”’), dal centrodestra si ribatte che non c’e’ ragione di fare passi indietro, visti i passi avanti appena fatti fare all’Italia con manovra e decreto sviluppo.

La situazione resta incandescente ed il premier – ribadendo a chi lo sente che non intende dimettersi – la monitora restando in silenzio da Arcore, preoccupato in primis dagli sviluppi della crisi americana e dai movimenti in riapertura della borsa, domani. Intanto il ministro leghista Roberto Calderoli – dopo l’appello delle parti sociali che oggi hanno ricevuto una proposta di incontro da tutte le opposizioni -, lancia a chi accusa la maggioranza di immobilismo una proposta-provocazione: politica, associazioni imprenditoriali, forze sindacali e parti sociali cancellino tutti le ferie per fare un campus per lo sviluppo economico in vista dell’autunno.

”Non siamo in ferie e non sfoggiamo l’abbronzatura del Presidente della Camera Gianfranco Fini – replica Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo – e comunque il governo decidera’ con i gruppi lunedi’ sera se andare in Aula”. Ma le opposizioni pressano. ”Berlusconi scelga una delle due opzioni possibili: andare dritto alle elezioni oppure dare il via libera ad un esecutivo di unita’ nazionale composto dal centrodestra con le forze responsabili delle opposizioni”, sprona Casini, che invoca ”un armistizio tra tutti i partiti” per un governo politico e non certo tecnico. Sul nome la scelta e’ del Capo dello Stato, con il dovuto riguardo alla maggioranza.

”La logica punitiva verso Berlusconi puo’ solo ritardare il processo”, osserva Casini.”E’ la maggioranza che deve maturare la consapevolezza di voltare pagina – concorda il Presidente della Camera Fini -. E’ giusto che la maggioranza che ha vinto le elezioni indichi al Capo dello Stato il nome del candidato premier, ma la cosa fondamentale per l’interesse nazionale e’ non continuare a perdere tempo con un governo irresponsabile che galleggia, preferisce andare in ferie e diserta l’Aula sulla crisi”. Il leader Api Francesco Rutelli spinge a far presto ed e’ solo un tantino piu’ sfumato sulla guida, tecnica o politica, del nuovo esecutivo .

”Siamo agli sgoccioli – sprona -. Sarebbe auspicabile che, su indicazione di Napolitano, il Paese fosse guidato da una personalita’ forte e credibile, in grado di proporre un programma molto serio con l’appello responsabile delle forze parlamentari”. Ma governo e maggioranza si schierano a falange macedone intorno al premier. Non ci saranno passi indietro ne’ crisi al buio, assicura il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto, e la posizione del Terzo Polo e’ debole perche’ ”il 14 dicembre 2010 e’ stato fatto un tentativo di ribaltone che allora e’ fallito e che nessuno ha oggi la forza politica di riproporre”. Nessun ”Suicidio assistito col pretesto dell’unita’ nazionale – concorda il ministro all’Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi.

”Le opposizioni depongano le armi della demagogia e della propaganda, che non possono offuscare la realta’ dei numeri della maggioranza”, dice Anna Maria Bernini, new entry del governo alle Politiche Ue. ”Trovare questa mattina 3 interviste a 3 big nazionali su 3 quotidiani diversi che vanno tutte a parare ad un unico concetto, mandare a casa Berlusconi, – chiosa infine il ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano – significa che il complotto antecedente il 14 dicembre di una lista di ministri, sostenuta da una maggioranza indicata dal golpe di palazzo prescindendo dalla scelta dagli italiani, cova ancora nelle menti di qualcuno”.