Udienza Mediatrade, premier non sarà in aula

MILANO – Non sarà in aula Silvio Berlusconi né oggi né domani, giorni in cui a Milano sono in calendario l’udienza preliminare per la vicenda Mediatrade e il processo sul caso Ruby. Impegnato per un incontro bilaterale in Romania il premier, come già era successo lunedì scorso, non si presenterà davanti ai giudici in veste di imputato e, salvo colpi di scena, non farà valere alcun legittimo impedimento. Oggi, davanti al gup Maria Vicidomini, riprenderà il procedimento per la vicenda della compravendita dei diritti tv Mediatrade, dove il Presidente del Consiglio è accusato insieme ad altri di appropriazione indebita e frode fiscale, reato quest’ultimo contestato anche al figlio Per Silvio e a Fedele Confalonieri.

In programma ci sono gli interventi del professor Angelo Giarda e degli avvocati Nadia Alecci e Luca Mucci che assistono rispettivamente gli ex manager Roberto Pace, Giorgio Dal Negro e Daniele Lorenzano. Dopo di che il giudice dovrebbe fissare almeno un’altra udienza, se non due, per esaurire le conclusioni delle difese e in particolare per dare la parola a Niccolò Ghedini, Piero Longo e Filippo Dinacci, difensori di Silvio e Pier Silvio Berlusconi, il quale non è escluso che possa anche rendere dichiarazioni spontanee (é un punto che i difensori stanno vagliando). Il premier le ha fatte, sebbene per pochi muniti, lo scorso 2 maggio. Da quanto è filtrato, sarebbe intenzione del gup, far concludere ai difensori i loro interventi entro l’estate per rimandare a settembre la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro.

Sarà invece dedicata alle eccezioni della difesa il processo di martedì per il Rubygate, nel quale il premier, assente come la giovane marocchina parte offesa, è imputato di concussione e prostituzione minorile. L’udienza si dovrebbe celebrare nella maxi aula della prima Corte d’Assise d’Appello, appositamente allestita, e vietata a telecamere e fotografi. Le eccezioni dovrebbero essere illustrate ai giudici della quarta sezione penale dai quattro legali che assistono il premier e cioé, Niccolò Ghedini, Piero Longo, Filippo Dinacci e Giorgio Perroni. E proprio sul quadruplice intervento potrebbero sorgere problemi: a quanto pare, dopo un iniziale assenso il collegio non sarebbe più disposto a dare la parola a tutti e quattro avvocati.

I difensori che dovrebbero depositare memorie supportate da pareri pro-veritate, non solo sosterranno l’incompetenza funzionale per la concussione (spetta al Tribunale dei Ministri) e quella territoriale per la prostituzione minorile (tocca ai giudici di Monza), ma anche l’insussistenza dei presupposti per il giudizio immediato a cui è sottoposto il capo del Governo. Tra le altre eccezioni ci sarà anche quella relativa alla tardiva iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi (risale al 21 dicembre scorso a inchiesta avviata da alcuni mesi) e quella sulla inutilizzabilità delle intercettazioni in quanto il reato di prostituzione minorile, a parere dei legali, non le consente. Quindi, salvo appunto colpi di scena o eventuali legittimi impedimenti da parte del Presidente del Consiglio, i processo sui presunti festini a luci rosse ad Arcore verrà aggiornato, ma non si sa se prima o dopo la pausa estiva.