Vendola: ‘Monti perderà, non sarà badante Bersani’ D’Alema: ‘Prof. va sempre contro più deboli’

“Monti è nostro avversario, la sua apertura al Pdl è emblematica e ha rivelato il suo sentimento genuino di uomo di destra”. Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola parlando dell’ipotesi di un’apertura di Monti al Pdl. “Monti si deve rassegnare – ha proseguito – perderà queste elezioni e non riuscirà a diventare la badante di Bersani”.

D’ALEMA, MONTI SEMPRE CONTRO I PIU’ DEBOLI – “Nel nostro paese non è facile fare le riforme ma le resistenze al cambiamento vengono da più parti e la politica non può faziosamente volgersi contro le grandi forze del mondo del lavoro, la politica deve essere equanime, trovare compromessi e combattere tutte le resistenze conservatrici che vengono innanzitutto dai ceti sociali più privilegiati, che sono quelli che hanno più da perdere. Monti invece si volge sempre contro una parte”. Lo ha detto Massimo D’Alema questa mattina a Omnibus su La7 ricordando che se “la Germania è il paese europeo che meglio ha affrontato la crisi” è per due ragioni “ha partiti forti, non liste personali, e porta avanti il dialogo sociale, dove i lavoratori sono persino associati al governo delle aziende, altro che no alla concertazione” .

“La criminalizzazione di Vendola è assolutamente indecente”, ha sottolineato D’Alema. “Sembra diventato il comandante dei cosacchi ma Vendola è il presidente di una Regione governata bene: in Puglia non c’è il comunismo di guerra, anzi è una delle poche regioni del Mezzogiorno dove si creano posti di lavoro, quindi veramente smettiamola, è robaccia”.

NON ASPIRO A FARE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – “Nessuna elezione è complessa come quella del presidente della Repubblica e quei partiti o salotti che pensano di decidere loro chi sarà il prossimo capo dello Stato sono destinati a non avere successo”. Così Massimo D’Alema a Omnibus su La7. Alla domanda se ha questa ambizione, D’Alema ha replicato: “No, non ho queste aspirazioni”. Quanto invece alla sua disponibilità a fare il ministro degli esteri in un prossimo governo, commenta “Questo non dipende da me”, ribadendo a chi gli ricorda che si è ritirato dalla politica che “fare il deputato è un lavoro e si può smettere, ma la politica è una passione e dalle passioni non ci si dimette”.