Verso addio primarie Pdl. Meloni: ‘Non mi ritiro’

“Si dice vogliano annullare le primarie, ma nessun organo del Pdl si è riunito. Chi vuole annullarle ci metta la faccia, io non mi ritiro”. Lo scrive su Twitter Giorgia Meloni, candidata alle primarie del Pdl.

GELMINI, NON SI FARANNO, NON C’E’ TEMPO – “Niente Primarie? Sì, l’orientamento è questo. C’é poco tempo e a differenza del Pd non si trattava di primarie di coalizione ma di partito. Si cercherà il rinnovamento del partito per altre vie, come ad esempio convention programmatiche, un consiglio nazionale e incontri sul territorio. Non staremo con le mani in mano”. Così a Tgcom24 Mariastella Gelmini (Pdl) sulla scelta di non fare le primarie nel partito.

CATTANEO, SONO ARRABBIATO, SI DEVONO FARE PRIMARIE – “Deluso? No, sono arrabbiato”. Così il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo a Omnibus su La7 commenta l’ipotesi che le primarie del Pdl vengano accantonate. “Non c’è ancora una parola ufficiale ma è anche vero che non c’è nessuna parola che va nel proseguire quel percorso che avevamo avviato”.

MUSSOLINI, FINALMENTE SI VA VERSO ARCHIVIAZIONE – “Il buon senso auspicato da molti di noi sta prevalendo rispetto ai muscoli e agli ululanti picchetti di via dell’Umiltà.Finalmente, le finte primarie del Pdl si stanno avviando verso una ingloriosa archiviazione mentre si sta concretizzando la sperata resipiscenza di Alfano. Ora si torni ai programmi e ai progetti per il rilancio del centro destra sotto la chiara guida del presidente Berlusconi”. Lo afferma Alessandra Mussolini, deputata del Pdl.

MARRA, ALFANO ‘ANGIOLETTO’ TROMBATO – “Come previsto, le primarie del Pdl non si faranno. Alfano è così avulso dalla realtà da non capire nemmeno di non avere nessuna forza perché non ha avuto nessun ruolo nell’arrivare dove si trova adesso”, dichiara l’avvocato Alfonso Luigi Marra, esponente, in passato, del Pdl, e tra i politici che avevano annunciato la candidatura alle primarie del centrodestra.

VERSO ADDIO ALLE PRIMARIE PDL – di Yasmin Inangiray

Silvio Berlusconi decide di saltare la trasferta nella Capitale preferendo rimanere a Milano, lontano dal caos del Pdl. Oggi il Cavaliere tornerà ad incontrare i giocatori del Milan così come non è affatto esclusa la presenza domenica, sempre nel capoluogo lombardo, al convegno dei cristiani popolari di Mario Baccini. L’intenzione é quella di evitare di essere a Roma mentre sono in corso le ultime trattative all’interno del Pdl per evitare la debacle completa. Nonostante manchi l’ufficialità la notizia dell’archiviazione delle primarie appare ormai più che scontata dopo che Angelino Alfano avrebbe dato il suo assenso, raccontano diversi esponenti del partito . L’unica a ‘resistere’ è Giorgia Meloni.

A tessere le fila della trattativa sarebbe stato Denis Verdini secondo alcuni in accordo non solo con l’ex capo del governo ma, appunto, anche con lo stesso segretario pidiellino. La rinuncia alle primarie, mai volute dal Cavaliere, avrebbe come contropartita l’impegno dell’ex premier a non boicottare il Pdl e a frenare il lancio di Forza Italia 2.0. Il partito però verrebbe profondamente rinnovato come chiesto da Berlusconi. La ristrutturazione potrebbe escludere però i dirigenti che provengono dalle file di Alleanza Nazionale. Gli ex An infatti sono pronti, nel caso il partito si trasformasse in una nuova FI, ad andare via dando vita ad un soggetto politico (‘Centrodestra nazionalé sarebbe uno dei nomi presi in considerazione) da federare al ‘nuovo’ Popolo delle Libertà. Il passaggio formale per l’archiviazione definitiva delle primarie dovrebbe essere un ufficio di presidenza da convocare i primi giorni della prossima settimana ufficializzando però entro oggi l’addio alla consultazione popolare. In realtà a via dell’Umiltà si lavora ininterottamente per trovare un compromesso in grado di evitare scissioni. Un rischio che in diversi tra i dirigenti pidiellini vorrebbero evitare dopo aver visto i sondaggi poco lusinghieri che raccoglierebbe anche un’eventuale federazione tra Fi e ex An: Non riusciremo a superare nemmeno il 13%, confida un ex ministro. L’idea di arrivare ad una separazione consensuale però non è nuova nella mente del Cavaliere, convinto invece che una federazione possa ampliare il bacino di voti e catturare gli elettori delusi.

Certo, nel Popolo della Libertà,i dubbi su quali siano le reali intenzioni dell’ex capo del governo restano tutti sul tavolo così come la convinzione che Berlusconi continui a lavorare ad una sua lista da affiancare all’attuale partito. Di questo il Cavaliere avrebbe discusso ieri sera in una cena con alcuni amici di vecchia data con cui sarebbe tornato a lamentarsi del poco appeal che ha il partito e soprattutto dell’esigenza di porre una linea di confine tra il vecchi e nuovo: C’é bisogno di rinnovamento e di nuovi volti anche da spendere in televisione dove sono stufo di vedere sempre le stesse facce. A frenare l’ex capo del governo dallo svelare una volta per tutte le sue mosse sarebbero però i sondaggi poco rassicuranti in merito ad una sua ridiscesa in campo. A condizionare sarà comunque l’esito del ballottaggio del Pd ma soprattutto la trattativa sulla legge elettorale che, a detta di Berlusconi, potrebbe essere condizionata a suo svantaggio se svelasse i suoi piani, prima di un accordo tra i partiti.