Vietti, ispezioni non mi scandalizzano

ROMA – “Il potere ispettivo appartiene al ministro. Non mi scandalizza che venga usato”. Lo ha detto il vice presidente del Csm Michele Vietti parlando delle ispezioni a Napoli e Bari.”Sono contro le teorie complottistiche” ha poi risposto a una domanda sul procuratore di Napoli Lepore , secondo cui si vuole delegittimare il suo ufficio.

“Gli ispettori sono magistrati e sapranno rispettare l’autonomia e l’indipendenza dei colleghi”. “Bisogna fare il massimo sforzo- ha sostenuto tra l’altro Vietti, intervistato da “Un caffé con..” su SkyTg24 – per la leale collaborazione tra istituzioni”.

P.BREVE: VIETTI,TANTI I PROCESSI A RISCHIO,NON SO SE 1MLN – “Non è facile fare i conti”, ma se passasse la prescrizione breve,”il numero dei processi destinati e estinguersi sarebbe molto consistente”. Così Vietti sull’ipotesi che possano essere un milione i processi destinati a estinguersi per effetto del provvedimento.I processi vanno celebrati “in tempi ragionevoli”, ma la soluzione non può essere questa: “é come dire che se il malato non guarisce entro un certo tempo lo ammazziamo prima che finisca la cura”.

LEPORE SU ISPEZIONE, VOGLIONO DELEGITTIMARCI – Si accende la polemica sulla decisione del ministro della Giustizia Nitto Palma di inviare i suoi ispettori nelle procure di Napoli e Bari per accertare eventuali illeciti compiuti nell’inchiesta sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze del premier. “Stiamo subendo attacchi concentrici, ingiustamente anche perché non abbiamo più l’inchiesta madre. Vogliono depotenziare e delegittimare la procura di Napoli”, protesta il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. Mentre il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro parla di “un colpo aberrante allo Stato di diritto”: si tratta di un’iniziativa per “intimidire” i magistrati di Napoli e Bari “solo” perché stanno indagando su Silvio Berlusconi. E se gli ispettori dovrebbero arrivare a Napoli già all’inizio della prossima settimana, il loro capo Arcibaldo Miller, il cui nome compare nelle carte delle inchieste sulla P3 e sulla P4, rischia intanto di dover lasciare il suo posto: il Csm sta infatti valutando se ci sono i margini per revocargli il collocamento fuori ruolo. Un’iniziativa che non ha precedenti e che fa parlare il Pdl di una “dichiarazione di guerra al ministro della Giustizia”. La procura di Napoli è nel mirino perché “forse qualcuno invidia i nostri risultati” si sfoga con i giornalisti Lepore. E al Tg3 rilancia: “é vero, chi tocca i fili muore, si è toccato il mondo politico ma non è la prima volta: ci sono stati sempre attacchi contro di noi ma stavolta li trovo eccessivi”.

Quanto all’ispezione Lepore si aspetta che dal ministero possa “arrivare anche solo la richiesta di alcuni atti”. Sembra invece che non sarà così visto che Miller- che ha già escluso di recarsi lui stesso a Napoli anche per il fatto che ha lavorato per 20 anni alla procura – sta già mettendo a punto le due squadre di ispettori incaricati degli accertamenti. Quattro le questioni di cui dovranno occuparsi a Napoli, come ha spiegato alla Camera il sottosegretario alla Giustizia Elisabetta Alberti Casellati: la fuga di notizie con la pubblicazione di intercettazioni e atti ancora coperti dal segreto; la violazione del diritto di difesa di uno dei legali di Tarantini, Nicola Quaranta; la citazione a comparire del premier Berlusconi come persona informata sui fatti; la “singolarità delle circostanze addotte dalla procura di Napoli” sulla propria competenza territoriale a indagare, esclusa invece dai giudici che hanno trasferito l’inchiesta in parte a Bari e in parte a Roma. Ma intanto è la poltrona di Miller a traballare. Il Csm- che a giugno aveva archiviato solo per il suo collocamento fuori ruolo il fascicolo che gli aveva aperto tra l’altro per la sua partecipazione alla riunione nella casa romana di Denis Verdini in cui si concordò “una condotta di illecita interferenza presso i componenti della Corte costituzionale” – ora intende andare sino in fondo. E verificare se ci siano gli spazi per revocare quel fuori ruolo, che gli consente di guidare gli 007 di via Arenula ininterrottamente dal 2005. Per questo il 26 settembre scorso è stato chiesto all’Ufficio Studi di Palazzo dei marescialli un parere di “carattere generale” sull’ammissibilità della revoca del sì al collocamento fuori ruolo anche per gli incarichi fiduciari, che “non è stato ancora reso”, come sottolinea il Csm in una nota. E se il Pdl con Luigi Vitali protesta, il Pd con Felice Casson commenta: “meglio tardi che mai”, sottolineando che il ruolo che ricopre Miller “esige il massimo della trasparenza”.