Batterio killer: primi test assolvono germogli di soia

BERLINO – La ricerca della fonte dell’epidemia di E. Coli si sta dimostrando ”molto difficile”: finora sui 40 campioni esaminati ben 23 sono risultati negativi. Lo ha detto oggi il ministro dell’Agricoltura della Bassa Sassonia che ha riferito i primi risultati degli esami.
Il ministro ha inoltre previsto che i risultati di tutti i test non si conosceranno in tempi brevi. Le ricerche della fonte dell’infezione, ha spiegato, sono difficili anche perché sono già passate diverse settimane dallo scoppio dell’epidemia. Gli ulteriori esami previsti sui campioni di germogli di soia prelevati dall’azienda della Bassa Sassonia sotto accusa, ha proseguito il ministro, verranno realizzati in collaborazione con l’istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR).

GERMANIA: ANCORA SCONSIGLIATO CONSUMO VERDURE – Il governo tedesco continua a sconsigliare i consumi di germogli di soia, di pomodori, di insalata e di cetrioli: lo ha detto oggi il ministro dell’Agricoltura, Ilse Aigner, confermando che la fonte dell’epidemia di E. Coli non è stata ancora trovata.
L’avviso sui consumi di questi prodotti, ha sottolineato il ministro, “rimarrà finché il sospetto di (contaminazione) non verrà escluso completamente”. La Aigner ha quindi confermato che i primi risultati dei test “non hanno indicato la presenza del batterio”. Nonostante questo, ha detto, “L’Istituto Robert Koch (per la salute pubblica) e l’istituto federale per la valutazione die rischi si attengono alle loro raccomandazioni di evitare di mangiare cetrioli, pomodori, insalate e germogli di cereali crudi”. Le analisi in corso sui germogli di soia di un produttore della Bassa Sassonia costituiscono una “pista importante che deve essere seguita con forza”, ha proseguito la Aigner, sottolineando che “per il governo federale la lotta contro la (Escherichia Coli Enteroemorragica) Ehec ha la massima priorità”.

COMMISSIONE UE PER COMPENSAZIONI – La Commissione Ue ha intenzione di proporre ”compensazioni” finanziarie per aiutare i produttori di vegetali e frutta colpiti dall’allerta sul batterio killer. Lo ha annunciato un portavoce dell’esecutivo europeo. La proposta sara’ fatta domani al consiglio straordinario dei ministri dell’aggricoltura che si terra’ a Lussemburgo.”Ovunque in Europa si e’ verificata una diminuzione del consumo delle verdura”, ha sottolineato il portavoce Roger Waite spiegando che e’ intenzione della Commissione proporre una soluzione che prevede piu’ opzioni per venire incontro ai singoli produttori Ue e non solo a quelli riuniti in organizzazioni professionali. In linea di principio, ha spiegato Waite, e’ possibile concedere un aiuto a coloro che sono membri di un’organizzazione professionale del settore dell’ortofrutta per un valore pari al 5-10% della produzione annua. L’altra possibilita’ invece e’ quella di autorizzare aiuti di stato che non avranno bisogno del via libera di Bruxelles solo se sono di piccola entita’ (soglia di 7.500 euro), per gli altri invece la Commissione dovra’ dare il suo via libera. Al momento, tuttavia, il portavoce non ha fornito indicazioni precise sull’entita’ della perdita nel settore dell’ortofrutta in seguito alla crisi provocata dal batterio.