Fermato il vandalo di Piazza Navona e Trevi

ROMA – E’ stato fermato nella notte dai carabinieri l’uomo che due giorni fa ha danneggiato la Fontana del Moro di piazza Navona, a Roma. Il vandalo avrebbe ammesso di aver colpito anche la Fontana di Trevi. Si tratta di un romano di 52 anni. L’uomo è stato fermato in via dell’Anima, nel centro storico di Roma, dai carabinieri della stazione mobile di piazza Navona. E’ stato riconosciuto dai militari dalla corporatura e dalle scarpe che indossava, le stesse visibili nei filmati delle telecamere di sicurezza che l’avevano ripreso durante i due raid vandalici di sabato, secondo quanto si apprende. L’uomo, sprovvisto di documenti, ha detto di essere romano e di avere 52 anni. Ha ammesso di aver danneggiato sia la Fontana del Moro che quella di Trevi.

INIZIATO RESTAURO FONTANA DEL MORO – E’ iniziato questa mattina il restauro della Fontana del Moro a piazza Navona che l’altro ieri è stata danneggiata da un vandalo. A dare il via ai lavori, che questa mattina sono consistiti in un sopralluogo da parte dei restauratori della sovraintendenza ai Beni culturali di Roma, è stato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Dino Gasperini. Riprenderanno quindi posto nel mascherone le due teste dei draghetti alati, copie risalenti al 1870-1871, che sono state staccate dal vandalo, arrestato la scorsa notte, probabilmente con un sampietrino. La testa del draghetto di destra combacia perfettamente con il mascherone mentre a quella di sinistra manca un triangolo che è stato ritrovato ed è in possesso dei restauratori. “Da oggi assumiamo tutti i dati che servono per il restauro – ha spiegato il dirigente dell’unità organizzativa dei monumenti di Roma della sovraintendenza ai Beni culturali – e li analizzeremo in laboratorio. Se le temperature non raggiungono picchi e quindi non farà molto caldo il restauro dovrebbe orientativamente essere completato entro 15 giorni. La stima dei danni è di alcune migliaia di euro: sicuramente entro 10mila euro”. “Tutti i frammenti sono stati ritrovati – ha spiegato Gasperini – e tutti i pezzi ci sono. L’unica anomalia erano dei frammenti di malta che probabilmente appartengono al sampietrino usato dal vandalo. Parte oggi, quindi, la prima fase del restauro”.