Giappone, violenta scossa di terremoto

TOKYO – Una violenta scossa di terremoto è stata avvertita a Tokyo. Lo riferiscono testimoni. Il sisma è stato di magnitudo 6. L’epicentro è Chiba, a nord-est di Tokyo, secondo l’Agenzia meteorologica giapponese. La scossa, la cui intensità è stata di 5- sulla scala giapponese di 7, è stata avvertita alle 22:37 locali. A Tokyo i palazzi hanno tremato.

TRACCE IODIO,MINISTERO SALUTE ESAMINA LATTE MATERNO – Il ministero della Salute giapponese effettuerà analisi sul latte materno dopo che tracce di iodio radioattivo sono state trovate su 4 donne in allattamento dell’area a est e nordest di Tokyo. Lo ha annunciato il capo di gabinetto del ministero, Yukio Edano.”L’eccessivo allarmismo è inutile, ma capiamo i timori delle madri”, ha spiegato in serata Edano, dopo aver chiesto al ministero di fare luce sulla vicenda. Le analisi, che hanno rilanciato i timori sull’impatto della crisi nucleare di Fukushima sugli infanti, sono state promosse dal gruppo civico ‘Network di supporto madre-figlio’, secondo cui il latte fornito da una donna di Chiba, periferia orientale di Tokyo, ha segnato una concentrazione di iodio radioattivo di 36,3 becquerel/kg, senza tuttavia tracce di cesio. Lo iodio radioattivo, ma in quantità minori (8,7, 8,5 e 6,4 becquerel/kg) è stato trovato nel latte di altre tre donne della prefettura di Ibaraki, a nord della capitale. Il test, condotto su campioni di nove volontarie raccolti il il 24 e 30 marzo, non ha evidenziato sostanze radioattive nei campioni di latte provenienti da donne di Fukushima e Miyagi, le prefetture più vicine alla centrale nucleare in avaria. La Commissione nipponica per la sicurezza nucleare, che fa capo al governo, non ha stabilito limiti di legge per la concentrazione di sostanze radioattive nel latte materno. Tuttavia, i risultati del test dell’associazione civica hanno tutti restituito valori inferiori ai 100 becquerel/kg, il tetto massimo consentito per l’acqua del rubinetto destinata ai bambini sotto un anno di età.

VIETATA AREA 20 KM DA FUKUSHIMA – L’area nel raggio di 20 km dalla centrale nucleare di Fukushima è riclassificata come ‘no-entry zone’, dove l'”ingresso è vietato”. Lo ha annunciato il premier giapponese Naoto Kan, in visita nella prefettura di Fukushima. Kan ha in programma incontri con i residenti evacuati dall’area intorno alla centrale, oltre che con il governatore di Fukushima, Yuhei Sato. Il premier ha annunciato che la zona di 20 km intorno alla centrale diventerà “off-limits” dalla mezzanotte di oggi (giovedì 21 aprile). Allo stesso tempo, c’é anche la contestuale diffusione delle modalità da seguire per il ritorno momentaneo degli evacuati, per consentire la raccolta di effetti personali e beni necessari. Kan, che secondo l’agenzia Kyodo spiegherà i piani del governo per la ricostruzione, ha raggiunto la prefettura con un elicottero della Self-Defense Force, le forze armate nipponiche. Dopo il sisma/tsunami dell’11 marzo e la conseguente crisi nucleare, il governo ha disposto l’ordine di evacuazione nel raggio di 20 km dall’impianto, aggiungendo altri 10 km di fascia di rispetto, dove viene solo consigliato di lasciare la zona o almeno rimanere in casa. Esattamente un mese dopo il disastro, il Giappone ha ampliato la zona di evacuazione oltre i 20 km a causa delle preoccupazioni sull’accumulo di materiale radioattivo. I residenti delle aree soggette alla nuova disposizione sono tenuti a lasciare le rispettive abitazioni in circa un mese.

TERREMOTO, NO ALLARME TSUNAMI – L’Agenzia meteorologica giapponese non ha diramato un allarme tsunami dopo il sisma di magnitudo 6 con epicentro a Chiba, vicino alle coste a nord-est di Tokyo, che è stato avvertito con intensità nella capitale. La televisione Nhk ha detto che per ora non sono segnalati danni o vittime.

OCSE, PIL GIAPPONE 2011 +0,8%, RIMBALZO 2012 A +2,3% – La crescita economica in Giappone nel 2011 sarà dello 0,8%, in sensibile rallentamento dopo il 3,9% del 2010, ma nel 2012 rimbalzerà al 2,3%, spinta dalla ricostruzione del dopo terremoto. Lo stima l’Ocse, nelle sue prime previsioni per il Paese dopo il violento sisma del mese scorso. Le precedenti stime dell’organizzazione, contenute nell’Economic Outlook del novembre 2010, prevedevano una crescita dell’1,7% nel 2011 e dell’1,3% nel 2012.

In particolare, spiega l’Ocse, “il danno agli stock di capitale, la carenza di elettricità e l’interruzione delle catene di fornitura ridurranno significativamente la produzione nella seconda metà del 2011”. A ciò seguirà però un rimbalzo nel terzo semestre, “trainato dagli investimenti fissi legati alla ricostruzione”, sia pubblici che privati. Resterà invece “relativamente contenuto” per tutto il 2011 il consumo privato, che dovrebbe contrarsi dello 0,5%, a causa della scarsa fiducia dei consumatori e della propensione a rinviare le spese più cospicue. La situazione migliorerà però nel 2012, quando “spese per la ricostruzione e investimenti residenziali prenderanno slancio”, aiutando i consumi a “rafforzarsi” e a tornare a crescere, dell’1,4%.

OCSE, URGENTE RICOSTRUIRE MA ATTENZIONE A DEBITO – Il Giappone deve urgentemente “venire incontro ai bisogni umanitari e di ricostruzione” del dopo terremoto, e rispondere alla “situazione nucleare”, ma senza dimenticare di tenere sotto controllo i conti pubblici. Lo scrive l’Ocse, nel suo rapporto periodico sullo stato dell’economia nipponica. Gli sforzi di ricostruzione, spiega l’organizzazione parigina, “inevitabilmente creano la necessità di un aumento della spesa pubblica sul breve termine”, che però, “alla luce della situazione del debito, può richiedere di essere finanziato con uno spostamento delle uscite, e con un aumento a breve termine delle entrate, facendo appello al senso di solidarietà del popolo giapponese”. I costanti deficit di bilancio, ricorda l’Ocse, secondo le proiezioni “spingeranno il debito pubblico lordo a un livello senza precedenti di 200% del Pil, e il debito netto al 115% nel 2011”. In queste condizioni, sul medio termine “un piano di consolidamento fiscale credibile e dettagliato, che includa tagli alle spese e aumenti delle tasse, sarà la priorità assoluta”. La riforma fiscale dovrà inoltre “essere accompagnata da una riforma dello stato sociale che limiti le pressioni di spesa legate al rapido invecchiamento della popolazione”.