Melania: in arrivo nuovi risultati Ris su casa Folignano

TERAMO – Potrebbero essere pronti già in settimana i risultati di laboratorio che i carabinieri del Raggruppamento investigazioni scientifiche (Ris) di Roma stanno eseguendo sul materiale repertato nel sopralluogo effettuato giovedì scorso nell’appartamento di Folignano (Ascoli Piceno) dove Salvatore Parolisi e Melania Rea hanno abitato.

I magistrati del pool della procura di Teramo hanno chiesto tempi brevi per la riconsegna degli esami e c’é dunque attesa per conoscere se siano state evidenziate tracce utili per collegarle al castello di indizi raccolti contro il caporalmaggiore dell’Esercito. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, nell’abitazione di Parolisi, dove i Ris sono entrati per la prima volta lo scorso 4 agosto, sarebbero stati raccolti più di un reperto definito interessante.

LEGALI CONFERMANO, PAROLISI PARLERA’ AL RIESAME – Salvatore Parolisi parlerà davanti ai giudici del riesame del tribunale dell’Aquila. La conferma arriva dal pool di difensori del caporalmaggiore dell’esercito in carcere a Teramo con l’accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea. Parolisi renderà dichiarazioni spontanee con le quali si difenderà dalla gravissima accusa di aver ucciso la giovane al bosco di Ripe di Civitella (Teramo). In tal senso i legali Valter Biscotti e Nicodemo Gentile stanno lavorando sulle dichiarazioni sul contenuto delle quali mantengono il più stretto riserbo.

PM TERAMO, ALIBI OK, NON SERVE DNA AMANTE PAROLISI – Fonti vicine alla procura teramana questa mattina hanno smentito l’avvenuto prelievo di materiale genetico sulla soldatessa Ludovica Perrone, indicata come l’amante di Parolisi, per eseguire il test del Dna. La procura potrebbe decidere di effettuarlo, ma al momento lo si ritiene ininfluente, considerato che la soldatessa abbia offerto ampia dimostrazione di non essere nella zona del delitto nel periodo in cui questo è avvenuto.

L’esistenza di una “firma” femminile sul delitto di Melania Rea è sempre stata la teoria avanzata dalla difesa di Salvatore Parolisi, che punta proprio sulla presenza di tracce di Dna femminile sul corpo della vittima. Particolare questo che già il gip di Teramo, Giovanni Cirillo, ha “cassato” ritenendolo non esclusivo:

“La ‘pista’ della donna, che avrebbe partecipato all’aggressione, ipotizzata dalla difesa, è priva di ogni fondamento”, scrive il giudice a pagina 63 della sua ordinanza di custodia cautelare. Secondo Cirillo, i profili genetici misti individuati sul corpo della mamma 29enne di Somma Vesuviana, in particolare sotto l’unghia dell’anulare della mano sinistra, sono estremamente parziali, con pochi alleli in più rispetto al profilo prevalente della vittima, compatibili con una semplice stretta di mano magari avvenuta in condizioni di sudorazione.