Napolitano, aspetto riflessioni dei partiti

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, avvicinato dai giornalisti al suo arrivo a Monaco di Baviera, ha chiesto comprensione ai cronisti premettendo di voler fare “una sola dichiarazione”. “Il presidente della Repubblica può solo attendere con egual rispetto per tutti che le forze politiche rappresentate in Parlamento facciano le loro riflessioni alla luce del risultato delle elezioni e – ha aggiunto – gliele riferiscano in occasione delle consultazioni”. Pressato da ulteriori domande il capo dello Stato ha spiegato di “non voler aggiungere altro” perché non tocca a lui il compito di commentare i risultati del voto.

“Io non sono chiamato a commentare i risultati elettorali, sono chiamato ad attendere che ciascuna forza politica, in piena legittimità e autonomia, faccia le sue riflessioni, che poi mi verranno prospettate e solo allora trarrò le conclusioni”. Lo ha detto il capo dello Stato Giorgio Napolitano al suo arrivo a Monaco di Baviera.

“Sono qui all’indomani di elezioni molto attese nel mio paese e ho mantenuto – ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un breve discorso a Monaco di Baviera – il mio programma perché sono assolutamente sereno e perché quando il popolo sovrano si esprime il capo dello Stato deve solo riflettere e lasciar riflettere i rappresentanti delle forze politiche in Parlamento”.

“Quando il popolo sovrano si esprime il capo dello Stato deve solo riflettere e lasciar riflettere” i partiti “per trarne conclusione e per cercare di avviare su un sentiero costruttivo la formazione del nuovo governo”.

FO, GRILLO FARA’ NASCERE NUOVO GOVERNO: SO CHE CI STA – “So che lui ci sta”.Così Dario Fo a Otto e mezzo su La7,risponde alla domanda se Grillo farà nascere il nuovo governo proposto oggi da Bersani. “Naturalmente bisognerà vedere se troverà la disponibilità all’ascolto delle sue posizioni. Sarà comunqe un bell’incontro-scontro”.

PIER LUIGI BERSANI – “E’ chiaro che chi non riesce a garantire governabilità non può dire di aver vinto. Non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi e questa è la nostra delusione”. Così Pier Luigi Bersani.

“Questa cosa non avverrebbe in altri Paesi dove un voto del genere avrebbe garantito comunque la governabilità. Per noi non è così e credo che da questo si capirà chi ha voluto impedire la riforma della legge elettorale, non certo noi”.

“C’é stato un rifiuto della politica così come si è presentata in questi anni, di istituzioni inefficienti e di una politica apparsa moralmente non credibile”.

“Ammonisco su un punto, il bicchiere va letto dai due lati noi siamo stati un punto di tenuta”.

“Non ci sfuggono i rischi del paese sia chiaro, ma responsabilità è sinonimo di cambiamento. Non siamo qui a gestire per gestire”.

“La nostra ispirazione non èuna diplomazia con uno o con l’altro né discorsi a tavolino ma alcuni punti fondamentali di cambiamento, un programma essenziale da presentare al Parlamento per una riforma delle istituzioni, della politica, a partire dai costi e dalla moralità”.

“Ho sempre detto che la ruota deve girare nel congresso del 2013, non abbandono la nave, dopodiché io posso starci da capitano o da mozzo”. Così Pier Luigi Bersani rispondendo ad una sua ipotesi di dimissioni da segretario Pd.

“So che fin qui hanno detto ‘tutti a casa’, ora ci sono anche loro, o vanno a casa anche loro o dicono che cosa vogliono fare per questo paese loro e dei loro figli”, ha spiegato Bersani rispondendo alla domanda a chi si rivolge la sua proposta per un governo di scopo.

“Ragionare tema per tema è apprezzabile ma è anche piuttosto comodo, i governi funzionano tema per tema ma anche con la fiducia, in base ai temi uno deve dare la fiducia o no. Questa è la nostra costituzione, chi viene in parlamento fa i conti con la costituzione e si prende le sue responsabilità”. Così Pier Luigi Bersani rispetto all’atteggiamento dei grillini di valutare riforma per riforma se voltarla.

A chi gli chiede un commento a quanti dicono che con Renzi si sarebbero potute avere più chance di vittoria, Bersani ha risposto: “L’ho sentito anche io, ma più di far le primarie e far scegliere a tre milioni persone non so cosa potessi fare.. Non vorrei che con questo dibattito si oscurasse un dato più profondo e cioé che siamo in presenza di un problema profondo, per la prima volta in 60 anni c’é un meccanismo di impoverimento che la politica non riesce più a gestire e che dà luogo a risposte semplificatorie”.

“Noi dovremmo consegnare al Presidente della Repubblica le nostre impressioni che si farà un’opinione e sarà lui a dire quale sarà l’iniziativa capace di consegnare un governo a questo passaggio difficile”.

“Io non intendo mettermi a imbastire accordi non si sa su che cosa… Quando toccherà a noi ci rivolgeremo al Parlamento”.

“Ci confronteremo ma non penso che atteggiamenti diplomatici corrispondano al cambiamento che dicevo, dobbiamo ribaltare lo schema, non credo che il paese tolleri balletti di diplomazia…si riposassero”. Così Bersani ha risposto alla proposta di un dialogo avanzato da Silvio Berlusconi.

“Su questioni istituzionali siamo favorevoli a corresponsabilità, tra l’altro il M5S è il primo partito alla Camera, allora secondo i grandi modelli democratici ciascuno si prende le sue responsabilità…”.

“La destra esiste in questo Paese, da noi ci sono Berlusconi e la Lega, ma la destra c’é in tutto il mondo”.

“Siamo davanti al un passaggio più difficile e serve un meccanismo di difesa morale ed economica del paese. Credo che noi progressisti resteremo un punto di riferimento. Serve qualcuno che tenga la barra e io mi propongo”. Così Pier Luigi Bersani chiudendo la conferenza stampa dove ha avanzato una proposta al Parlamento per “un governo di cambiamento” con le forze che condividano i vari punti.

“Per noi si tratta di prendere atto con semplicità, consapevolezza e umiltà di quello che viene fuori dalle urne ribadendo la volontà di essere utili al Paese. Queste elezioni ci hanno consegnato una maggiore responsabilità: siamo una coalizione maggioritaria alla Camera e maggioritaria per i voti al Senato”.

“Aspetto l’insediamento del Parlamento dopo ci saranno le sedi di confronto”.

“Dico ‘no’ a un governissimo. Sappiamo qual è la nostra responsabilità che significa saper cogliere l’esigenza di cambiamento, maggiore anche di quella espressa in campagna elettorale. Noi ci rivolgeremo alle Camere. Tocca a noi tirar fuori il Paese dall’impasse”. Ribadisce Bersani, al coordinamento Pd, il no alle larghe intese.

BEPPE GRILLO – Sarà beppe Grillo ad andare da Napolitano per le consultazioni. Lo ha detto lui stesso ai cronisti a Genova. “La Costituzione? Non è perfettissima”. Cosa dirà a Napolitano? “Bé, devo vedere. Sono personaggi che fanno parte della storia.” – Aspetta che crolli tutto? “No, è già crollato tutto”.

“Nei prossimi giorni assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti. L’ammucchiata Alfano, Bersani, Casini, come prima delle elezioni. Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.

“Noi non siamo contro il mondo. Vedremo riforma per riforma, legge su legge. Se ci sono proposte che rientrano nel nostro programma, le valuteremo”, ha aggiunto Grillo.

“Adesso faranno quello che c’era prima, ovvero il Pdl insieme al Pd meno elle. Andranno avanti al massimo un anno. Tenteranno il governissimo. Noi lo impediremo”.

“Se non ci sono soldi non si fanno le grandi opere, né la Tav né la Gronda. Per chi perderà il lavoro noi proponiamo il reddito di cittadinanza”.

“Non è il momento di parlare di alleanze”, ha detto Grillo a Genova. “Ora bisogna ritrovare la solidarietà con il Paese, perché non siamo più una comunità”.

“Come Predente della Repubblica mi piacerebbe Dario Fo. E’ un premio Nobel con grande lucidità. E’ un ragazzo, ha capito subito cosa stava succedendo. E’ una mente aperta e noi abbiamo bisogno di menti aperte”.

“So che lui ci sta”. Così Dario Fo a Otto e mezzo su La7,risponde alla domanda se Grillo farà nascere il nuovo governo proposto da Bersani. “Naturalmente bisognerà vedere se troverà la disponibilità all’ascolto delle sue posizioni. Sarà comunqe un bell’incontro-scontro”.

E intanto giornata convulsa per le borse europee che continuano a soffrire a causa dell’esito delle elezioni italiane. Chiusura in forte calo per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha ceduto il 4,89% a 15.552 punti.

O. ROMANO, PAESE INGOVERNABILE MA NO NUOVO VOTO – “Il risultato peggiore che molti paventavano dalle elezioni politiche italiane alla fine si è materializzato”. Così l’Osservatore Romano che se la prende con “la legge elettorale, perfetta per rendere il Paese ingovernabile”. Per il giornale vaticano, comunque, “appare impensabile un imminente ritorno alle urne”.

BERLUSCONI: ACCORDO CON PD? ORA TEMPO PER RIFLETTERE – “Accordo con il Pd? Ora dobbiamo prendere del tempo per riflettere. Niente accordo con Monti”. Lo scrive Silvio Berlusconi su Twitter. “Non credo sia utile in questa situazione”: così Silvio Berlusconi a ‘La telefonata’ su Canale 5, risponde se ritenga alle viste un ritorno alle urne. Il leader del Pdl rileva: “non ci sono programmi su cui si è discusso in campagna elettorale a parte quello del Pdl. Degli altri non ricordo alcuna idea se non la contrapposizione verso partiti e persone”.

“Smettiamola con lo spread. Lasciamolo stare”. Per il leader del Pdl le elezioni non influenzano i mercati. “No assolutamente. I mercati vanno per la loro strada. Sono indipendenti e anche un po’ matti”, rileva. “Ora tutti riflettano su cosa si può fare di utile per l’Italia; e la riflessione prenderà qualche tempo”. “Qualche risultato positivo si è avuto: non entrano in Parlamento personaggi come Fini, Ingroia e Di Pietro, giustizialisti di cui nessuno sentirà la mancanza”.

CARD.BAGNASCO, SERIO MESSAGGIO PER POLITICI – La situazione determinatasi con il risultato elettorale “certamente è un grande, serio messaggio per il mondo della politica, su cui bisognerà che i responsabili, quindi gli interessati più diretti, riflettano seriamente”. Così l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, sul voto.