Ok per esilio Gheddafi. Ipotesi, armare insorti

TRIPOLI – Il sipario sulla Conferenza tenuta ieri a Londra sulla Libia è calato con lo scenario di un possibile esilio del rais di Tripoli. Ma si è cominciato anche a parlare di armare i ribelli (“La risoluzione Onu – ha detto il segretario di Stato Hillary Clinton – permetterebbe di farlo”).
‘Armare i ribelli libici sarebbe una misura controversa, una misura estrema’ e ‘dividerebbe la comunità internazionale’ spiega a Radio anch’io il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, e ribadisce che la posizione italiana sulla è la no fly zone e i corridoi umanitari.

Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov si e’ detto contrario all’ipotesi che la Nato armi le forze dell’opposizione libica.

”Poco fa il ministro degli esteri francesi ha detto che Parigi e’ disposta a discutere con i partner della coalizione le forniture di armi per l’opposizione libica. Il segretario generale della Nato Rasmussen ha dichiarato che l’operazione in Libia si svolge per proteggere la popolazione e non per armarla e noi su questo siamo pienamente d’accordo con il segretario della Nato”, ha dichiarato il capo della diplomazia russa, citato dall’agenzia Interfax.

E mentre il presidente Usa Barack Obama dice che Gheddafi ha i giorni contati, il capo dello Stato Napolitano giudica negativo che i paesi dell’Ue si siano divisi e parla di errore non creare una difesa comune.

Intanto le forze fedeli al leader libico hanno riconquistato il sito petrolifero di Ras Lanuf, costringendo gli insorti ad abbandonare le postazioni e fuggire ad est.

Secondo la France Presse le forze fedeli al regime hanno ripreso il controllo della citta’ a fine mattinata e gli insorti, presi dal panico, hanno cercato ora di ripiegare verso Brega, da loro ancora controllata.

Il 27 marzo il terminal petrolifero di Ras Lanuf era stato conquistato dai ribelli libici, rimasti poi bloccati per due giorni senza poter procedere verso Sirte.