Giappone: ispezione a tutti i reattori nucleari

OSAKA (GIAPPONE) – Un tasso di iodio radioattivo 3.355 volte superiore al limite legale e’ stato misurato nel mare a 300 metri dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha reso noto l’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese. Il vice direttore generale dell’agenzia, Hidehiko Nishiyama, ha minimizzato i potenziali effetti dell’acqua di mare radioattiva dal momento che la popolazione locale e’ stata evacuata ed e’ stata bloccata l’attivita’ di pesca nella zona.

GOVERNO, ISPEZIONI A TUTTI REATTORI NUCLEARI – Il governo giapponese, su iniziativa del ministero dell’Industria, ha disposto il controllo urgente di tutti i reattori nucleari del Paese per garantire che non si ripetano scenari come quelli che hanno portato al danneggiamento e alla ”criticita”’ della centrale nucleare di Fukushima. I 6 reattori della centrale nucleare di Fukushima n.1 dovrebbero essere tutti smantellati: ”E’ chiaro guardando alle circostanze, questa e’ la percezione”, ha detto il capo di gabinetto Yukio Edano. Poco prima, Tsunehisa Katsumata, presidente di Tepco (gestore dell’impianto), aveva detto di ritenere ”inevitabile” la disattivazione dei reattori 1-4.

PRESIDENTE TEPCO RICOVERATO, STAMPA – Masataka Shimizu, presidente dalla Tepco, la società che gestisce l’impianto nucleare di Fukushima, è stato ricoverato ieri sera. Lo hanno reso noto oggi i media giapponesi, il giornale Nikkei e l’agenzia Kyodo, precisando che Shimuzu soffre di pressione arteriosa troppo elevata. Nei giorni scorsi il numero 1 della Tepco si era assentato per motivi di salute. Il manager era apparso in pubblico l’ultima volta nella conferenza stampa del 13 marzo, due giorni dopo la catastrofe che ha distrutto il Giappone del nordest.

GOVERNO, POSSIBILE FUORIUSCITA PLUTONIO – Il governo giapponese valuta come “possibile” la fuoriuscita di plutonio dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha detto il capo di gabinetto, Yukio Edano, in una conferenza stampa, secondo cui “ci saranno più controlli anche nelle aree intorno all’impianto”. Al momento, ha aggiunto Edano, si tratta di bassi livelli di plutonio, indicando tuttavia di fatto nuovi pericoli per i tecnici impegnati alla messa in sicurezza di Fukushima e altri dubbi in materia di sanità pubblica. Il capo di gabinetto ha spiegato che i 5 campioni presi dalla Tepco indicano che non ci sono rischi immediati. Quanto all’acqua fortemente tossica, il reattore n.2 è ritenuto essere nella condizione più pericolosa:: la radioattività è di 1.000 millisievert/ora, pari a quattro volte il livello massimo di esposizione annuale cui può essere esposto un lavoratore in condizioni d’emergenza. L’acqua che viene iniettata nel reattori è stata ridotta per allentare lo sforzo sui serbatoi e, quindi, limitare le perdita: tutto questo, ha concluso Edano, ha portato all’aumento della temperatura. Il raffreddamento del combustibile ha tuttavia precedenza sui problemi della fuoriuscita di liquido.

L’uso dell’energia pulita sarà alla base dei piani di ricostruzione delle aree devastate in Giappone dal sisma/tsunami dell’11 marzo. Ha annunciato il capo di gabinetto.

Il premier giapponese, Naoto Kan, ha assicurato che il governo terrà lo stato di altissima vigilanza sulla crisi della centrale nucleare di Fukushima. “Continueremo a trattare la situazione con massima allerta e senso di urgenza”, ha detto Kan in un’audizione parlamentare. Kan, in una parte del suo intervento dinanzi alla commissione Bilancio della Camera Alta trasmesso dalla tv pubblica Nhk, ha ribadito che la situazione all’ impianto nucleare pesantemente danneggiato dal sisma/tsunami dell’11 marzo scorso resta “imprevedibile”. Ieri, la Tepco, il gestore della struttura, ha reso noto, dopo il ritrovamento di acqua fortemente radioattiva anche fuori dagli edifici dei reattori e delle turbine, di aver rilevato tracce di plutonio in cinque punti diversi della centrale, pur aggiungendo che non ci sono rischi per la salute umana.

ESPERTI, TRACCE PLUTONIO CONFERMANO DANNI NOCCIOLO – Il ritrovamento di tracce di plutonio all’esterno della centrale di Fukushima può essere una conferma del danneggiamento del nocciolo di uno dei reattori, ma non ‘dice’ nulla di più sulla situazione nell’impianto giapponese. “Il ritrovamento non è strano, considerato il danno subito dalla centrale – spiega Giuseppe Forasassi, docente del dipartimento di Ingegneria Nucleare dell’università di Pisa – fa pensare alla fusione parziale del combustibile dei reattori, ma potrebbe venire anche dal danneggiamento di quello esausto contenuto nelle centrali. Questo elemento può poi aver trovato una ‘via di uscita’ dagli impianti di areazione o da qualche valvola, oppure da fessurazioni nel contenimento”. L’episodio, spiega l’esperto, potrebbe forse portare a un innalzamento del livello dell’incidente: “Il plutonio è molto velenoso dal punto di vista chimico, più che radiologico – spiega Forasassi – quindi il problema ambientale può essere grave. Sembrerebbe da escludere però una contaminazione su larga scala, anche se ne dovesse uscire ancora dovrebbe restare al massimo a 20-30 chilometri”. Con il passare dei giorni la situazione dovrebbe tornare sotto controllo, anche se il lavoro sulla centrale potrebbe durare ancora anni: “Più passa il tempo più scende la potenza residua dei reattori, che ora dovrebbe essere allo 0,5% di quella massima, che corrisponde a circa 10 Megawatt – spiega Carlo Lombardi, ex docente del Politecnico di Milano – se si riuscirà a garantire il raffreddamento del combustibile non dovrebbero esserci più problemi immediati. A ‘bocce ferme’ poi si dovrà pensare al destino della centrale: a Three Mile Island si è riusciti a bonificare tutto il sito, ovviamente con un lavoro di anni”.

FUKUSHIMA, A BREVE ARRIVO ESPERTI FRANCESE AREVA – Arriveranno a breve in Giappone i due tecnici della Areva, il colosso francese dell’energia nucleare, allo scopo di affrontare la crisi della centrale di Fukushima. Lo scopo, come anticipato ieri dal ministro dell’Industria, Eric Besson, è di aiutare la Tepco, il gestore dell’impianto, a rimuovere il materiale radioattivo contenuto nell’acqua che interessa soprattutto il reattore n.2. Già il gruppo elettrico transalpino Edf ha fatto un annuncio il 18 marzo su una serie di misure di sostegno, tra cui l’invio di esperti e robot per poter lavorare alla messa in sicurezza pur con le perdite di radiazioni per il sisma/tsunami dell’11 marzo nella centrale.