P4: Atti a Roma, procura apre fasciolo

ROMA – La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati o ipotesi di reato, con gli atti dell’indagine napoletana sulla cosiddetta P4. Le carte sono giunte a piazzale Clodio: si tratta di circa un centinaio di pagine con “spunti di indagini su eventuali attività illecite” che per competenza territoriale i pm napoletani Francesco Curcio e John Woodcock hanno inviato ai colleghi capitolini.

Tra gli atti posti all’attenzione del procuratore aggiunto, Alberto Caperna, ci sarebbe un appalto per la informatizzazione di Palazzo Chigi. In particolare si fa riferimento al contratto dell’Italgo di Anselmo Galbusera. Nel fascicolo, che comprenderebbe anche alcune intercettazioni e brani di interrogatori, si fa riferimento anche al rapporto tra l’uomo d’affari Luigi Bisignani e l’ex dg della Rai, Mauro Masi, e in particolare al contenzioso tra l’ex direttore generale e Michele Santoro per la chiusura del programma Annozero. Tra i documenti giunti a Roma anche le questioni legate ai contratti tra la Ilte, società cartiera piemontese legata a Bisignani, e le Poste per la stampa e la spedizione di bollette e fatture in Italia e la pubblicità al sito Dagospia di Roberto D’Agostino.

POSSIBILE STRALCIO PER FILONE MASI-SANTORO – In merito al filone di indagine che riguarda l’uomo d’affari Luigi Bisignani e l’ex dg della Rai, Mauro Masi, e in particolare al contenzioso tra l’ex direttore generale e Michele Santoro per la chiusura del programma Annozero, da piazzale Clodio non escludono che possa essere disposto uno stralcio e conseguente trasmissione degli atti al tribunale dei ministri. Al vaglio del Tribunale dei Ministri, da tempo, c’é il fascicolo che vede indagato Silvio Berlusconi per concussione e minacce con riferimento alle pressioni esercitate nel 2009 sull’allora commissario Agcom Giancarlo Innocenzi affinché venisse sospeso ‘Annozero’. In questa vicenda, l’autorithy, Innocenzi e Masi sono considerati parti offese. Gli inquirenti romani si limitano a dire che “non è molto il materiale giunto dalla Procura di Napoli” e di non “sapere se in futuro ne arriverà altro”.