Russia, aereo su autostrada: 44 morti

MOSCA – Almeno 44 persone hanno perso la vita e solo otto sono sopravissute, sette delle quali in gravissime condizioni, su un aereo passeggeri con 52 persone a bordo (43 passeggeri e 9 membri di equipaggio) che si è schiantato su una strada in fase di atterraggio, nella nebbia e in piena notte, nella repubblica di Carelia, nel nord-ovest della Russia, vicino al confine con la Finlandia.

Il velivolo, un bireattore Tupolev Tu-134 della compagnia RusAir proveniente da Mosca e diretto al vicinissimo aeroporto di Petrozavodsk, nell’impatto con la strada è andato in pezzi. Alcuni passanti hanno prestato soccorso come potevano ad alcuni dei passeggeri, sparpagliati sull’asfalto, riuscendo a portarne in salvo qualcun prima che la carcassa del velivolo esplodesse fra le fiamme.

Dell’equipaggio è viva solo una hostess e fa i sopravissuti anche due fratellini, Anton a Anastasia, di 9 e 14 anni, sono fra i sopravissuti e sono ricoverati in ospedale in gravi condizioni e – tragedia nella tragedia – un loro zio che li aspettava è stato colto da infarto nell’assistere all’ incidente. Lo schianto è avvenuto alle 23:40 locali a poche centinaia di metri dalla pista di atterraggio. Stamani il vicepremier russo, Serghei Ivanov, ha detto che si tratta con ogni probabilità di un errore del pilota.

“Dai primi dati esterni (in attesa del responso delle scatole nere, recuperate, ndr) appare chiaro l’errore del pilota, che in cattive condizioni meteorologiche ha virato verso destra e nella nebbia ha cercato la pista d’atterraggio visivamente fino all’ultimo secondo, senza trovarla”, ha detto Ivanov, che ha la delega per l’industria aeronautica russa.

A quanto risulta da una prima ricostruzione, il Tupolev è uscito dalla traiettoria di atterraggio e ha compiuto almeno un giro in aria per via della scarsa visibilità (nebbia). Ma all’ordine della torre di controllo di Petrozavodsk di compiere un altro giro, l’aereo, troppo basso, avrebbe urtato dei cavi dell’alta tensione e le cime degli alberi, evitando di poco alcuni edifici, prima di cadere di schianto sulla strada. Non è ancora chiaro se vi siano vittime fra gli automobilisti, ma la tv russa ha mostrato l’immagine un’auto della polizia schiacciata sotto la fusoliera e i corpi di vari passeggeri sparsi sull’asfalto.

Dei testimoni, passanti, hanno raccontato alla televisione di aver tentato di soccorrere i passeggeri: “La scena era terribile, e abbiamo cominciato a salvare le vittime. Abbiamo portato via alcune persone che erano in mezzo alla carreggiata.

Una mi ha afferrato al braccio, ma non ho fatto in tempo a salvarla: tutto intorno a me ha cominciato a esplodere, non potevo più avvicinarmi, bruciava dappertutto”, racconta alla tv Viesti un uomo sulla quarantina. Fra le vittime, quasi tutte russe, anche alcuni stranieri: uno svedese, un olandese, due ucraini e una famiglia di quattro con doppia cittadinanza russa e statunitense.

Il Tupolev 134 che si è schiantato, si è appreso, era in servizio da 31 anni, dai tempi dell’Unione sovietica. Su un altro Tupolev, sul più grande Tu-154, nell’aprile del 2010 si schiantò a Smolensk, sempre in Russia, l’allora presidente polacco, Lech Kaczynski, sua moglie e altre 94 persone di una delegazione ufficiale polacca che stava recandosi a rendere omaggio agli ufficiali polacchi fatti trucidare da Stalin nel 1940 a Katyn. Secondo il vicerpemier Ivanov, ci sono delle analogie fra i due incidenti.