Parmalat: Pm chiede 7 anni per Geronzi, 2 per Arpe

PARMA – Sette anni di reclusione: e’ questa la richiesta di pena presentata dal pm Vincenzo Picciotti per l’allora presidente di Banca di Roma Cesare Geronzi al termine della requisitoria nel processo Ciappazzi, filone nato dall’inchiesta sul crac Parmalat. Due anni e sei mesi la richiesta per l’ex ad di Capitalia Matteo Arpe. Per quest’ultimo l’accusa ha previsto le attenuanti generiche che invece ha negato a Geronzi.

Il Pm del processo Ciappazzi ha chiesto anche la condanna a quattro anni di Alberto Giordano, vicepresidente di Banca di Roma all’epoca dei fatti, a tre anni di Roberto Monza, direttore centrale dell’Istituto Banca di Roma, di Riccardo Tristano, ex componente del cda di Fineco Group e di Antonio Muto, ex dirigente Area funzione crediti della stessa banca. E ancora: due anni e sei mesi per Eugenio Favale, all’epoca dei fatti dirigente Area grandi clienti di Banca di Roma e per Luigi Giove, all’epoca dei fatti responsabile recupero crediti di Mediocredito Centrale. Per Arpe, Favale e Muto la Procura ha chiesto l’assoluzione per l’accusa di distrazione e per quella di bancarotta riferita alla Cosal, societa’ del Gruppo Parmalat che acquisto’ l’azienda di acque minerali Ciappazzi dal Gruppo Ciarrapico.

LEGALI GERONZI, RICHIESTA PM SUL NULLA – ”Con la chilometrica lettura di una densa memoria il Pubblico Ministero di Parma ha sorprendentemente collocato Calisto Tanzi sull’altare delle vittime. E ha affermato che sono, invece, i vertici della banca finanziatrice di Parmalat a dover rispondere di bancarotta, dimenticando, così, che l’ex patron del colosso alimentare di Collecchio è già stato condannato dal Tribunale di Parma proprio per questo reato”. E’ quanto dicono gli avvocati Ennio Amodio e Francesco Vassallo, difensori di Cesare Geronzi per il quale e’ stata chiesta una condanna a sette anni di reclusione nel processo Ciappazzi, filone nato dall’inchiesta sul crac Parmalat. ”Usando una lente deformante – aggiungono i due legali – il Pubblico Ministero ha cercato di trasformare le congetture in certezze e gli interrogativi in prove di responsabilità. Ma il funambolismo logico non vale a riempire i vuoti di un dibattimento che ha chiarito come Cesare Geronzi non abbia mai preso parte alle vicende che hanno condotto Parmalat ad acquisire l’azienda Ciappazzi nell’ambito di una operazione ineccepibile sul piano industriale ed economico. E allora – conclusono gi avvocati Amodio e Vassalli, come si spiega la richiesta di una pena esorbitante basata sul nulla?”.

PARMALAT: AL FRANCESE GUERIN LE REDINI DI COLLECCHIO – Passa a un francese la poltrona del risanatore di Parmalat, Enrico Bondi. Il consiglio d’amministrazione del gruppo di Collecchio, ormai controllato da Lactalis all’83%, ha nominato all’unanimità il nuovo amministratore delegato: si tratta di Yvon Guerin, attuale direttore generale della divisione latte del gigante d’Oltralpe. L’incarico ha effetto immediato e il suo arrivo a Parma è atteso nei prossimi giorni, mentre il primo appuntamento è fissato in agenda al 28 luglio in occasione del Cda per l’approvazione dei conti. Va precisato comunque che il suo mandato dovrà essere confermato il prossimo anno, visto che in occasione dell’ultima assemblea degli azionisti – quella che ha sancito la fine dell’era Bondi – la famiglia Besnier aveva chiesto di accorciare la durata dell’intero consiglio ad un solo esercizio. La candidatura di Guerin, è stato spiegato dalla nuova Parmalat, è stata proposta dal neonato comitato nomine di Parmalat considerata “la sua grande esperienza nella gestione delle attività di produzione e distribuzione di latte confezionato e per la sua capacità di integrare le strutture di aziende diverse e complementari”. Del resto il nuovo numero uno di Parmalat, 46enne bretone di Fougeres, in questi anni ha maturato un’esperienza in linea con la nuova mission che dovrà svolgere a Parma visto che in precedenza si era occupato dell’acquisizione e dell’integrazione all’interno di Lactalis della spagnola Puleva. Al tempo stesso ha contribuito alla creazione, sempre come direttore generale, della divisione Lactalis Lait Cremerie & Nutrition che genera un fatturato di 3,3 miliardi di euro. Guerin, entrato in Lactalis a soli 25 anni (nel ’90), ha conseguito una laurea in ingegneria in Agricoltura con Master alla scuola di management Essec di Parigi. Dal 1999 al 2002 e’ stato direttore generale e vicepresidente di Lactalis American. Dal 2003 al 2007 ha ricoperto poi il ruolo di direttore generale di Tendriade, divisione del Gruppo Lactalis specializzata negli alimenti e nella carne di vitello. Dal 2008 guida, come direttore generale, Lactalis Beurres & Cremes, e ha la supervisione della divisione Lactalis Ingredients (oltre 800 milioni di fatturato).