Rifiuti: verso ritiro decreto. Lo strappo della Lega

Maggioranza nel caos, sul decreto legge che affronta la crisi dei rifiuti in Campania. Prima è stata battuta in Aula, a Montecitorio, sulla richiesta di rinvio in commissione del provvedimento. Poi, alle prese con una lunga riunione tra Governo, Pdl e Lega, in cui si è fatta strada l’idea di ritirare del tutto il decreto, anche a seguito degli effetti di un’ordinanza del Consiglio di Stato che, di fatto, ne ha vanificato lo spirito. Il Carroccio è stato chiaro: il presidente dei deputati Marco Reguzzoni ha spiegato che senza le modifiche richieste la Lega darà voto contrario. Il vero nodo, però, è il contenuto di un emendamento, presentato dal deputato del Pdl Paolo Russo, su cui il governo aveva dato parere negativo, e sul quale l’opposizione, a questo punto insieme alla Lega, sarebbe pronta a votare ‘no’. Si tratta di abrogare il comma 1 dell’art.1 del decreto (il n.94 del 2011): cioé di eliminare dal testo la parte che deroga al divieto di trasporto extra-regionale deciso qualche mese fa dal Tar Lazio e, adesso, ‘sospeso’ – in attesa della decisione di merito il 6 dicembre – da un’ordinanza del Consiglio di Stato depositata ieri.

Una decisione che, già oggi, ha tolto il divieto di trasferimento fuori regione dei rifiuti. Con il rinvio, la maggioranza tenta di evitare il rischio di essere nuovamente battuta in Aula su questo emendamento. Intanto ha evitato di ‘andare sotto’ con i voti contrari del Carroccio. Per trovare un accordo tra Lega e Pdl, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha riunito il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, insieme con Reguzzoni, e il relatore del provvedimento Agostino Ghiglia. All’incontro hanno partecipato anche il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto e il sottosegretario Paolo Bonaiuti. Due ore o quasi che, però, non sono bastate a definire un “quadro” condiviso: l’ipotesi che prende sempre più forma è che – dopo il rinvio della discussione in Aula a domani – il decreto sia ritirato dal Governo. Reguzzoni conferma che “il ritiro del decreto è possibile”.

Con il ritiro del provvedimento – ragionano all’interno della maggioranza – si salverebbero “capra e cavoli”: si eviterebbe di mostrare, perlomeno in Aula, le crepe tra Pdl e Lega, mentre si consentirebbe lo stesso di ‘liberare’ le strade di Napoli dalla spazzatura. Il decreto non aveva subito modifiche rispetto al testo licenziato dal Consiglio dei ministri. Solo due gli emendamenti (su 54) su cui era stato espresso parere positivo in Comitato dei nove. Il primo, proprio della Lega, imponeva la costruzione di impianti in Campania. Il secondo, del Pd, si concentrava sulla richiesta di una rendicontazione al Parlamento. Il Quirinale segue l’iter del provvedimento con preoccupazione, ma senza fare commenti, nel rispetto delle prerogative del Parlamento. Non è però difficile indovinare la delusione di Giorgio Napolitano che più volte ha sollecitato il governo e il Parlamento a varare provvedimenti adeguati per affrontare la grave emergenza di Napoli. L’ultima presa di posizione risale al 1 luglio scorso, quando autorizzò con la sua firma la presentazione del decreto, sottolineando allo stesso tempo che le misure proposte non erano risolutive, e auspicando altri, più idonei interventi.