Roma biancazzurra, la festa laziale per la Coppa Italia

LA LAZIO VINCE LA COPPA ITALIAParadiso biancazzurro, inferno giallorosso. O almeno purgatorio. La fredda serata romana vede i tifosi della Lazio in festa a Ponte Milvio, vicino all’Olimpico, molti diretti a piazza del Popolo e in centro, quelli giallorossi che lasciano lo stadio molto prima dei rivali, in silenzio, dopo aver perso la Coppa Italia. Caroselli di auto e bandiere biancocelesti al vento in diversi punti della città: i supporter della Lazio celebrano il sesto trofeo, l’ingresso in Europa League, ma soprattutto il fatto di aver battuto l’avversario più detestato.

E già pregustano gli sfottò che potranno lanciare oggi nei bar, negli uffici, in famiglia, ovunque. I romanisti hanno svuotato la Curva Sud subito dopo la fine del derby di finale, mentre i laziali sono rimasti in Curva Nord ben oltre la premiazione. Poi un’onda biancoceleste di migliaia di persone ha invaso la zona intorno all’Olimpico, a piedi, in motorino o in auto, tra trombette, clacson e slogan. Per ora tutto sembra svolgersi pacificamente. La questura ha previsto la presenza di forze dell’ordine presso le principali sedi istituzionali nelle piazze del centro storico. Lungo le direttrici del traffico, sul Lungotevere, in via del Corso, via dei Fori imperiali, Piazza del Popolo, Piazzale Flaminio e Muro Torto sono stati predisposti dei Nuclei Mobili di pronto intervento in grado di raggiungere eventuali punti critici.

Qualche tensione fra ultrà e forze dell’ordine si era registrata nel pomeriggio all’ingresso dello stadio, ma finora non ci sono stati veri incidenti. In alto volteggiano gli elicotteri della polizia. Mentre avanza la sera il popolo laziale, tradizionalmente meno numeroso a Roma, si lancia nella festa per una vittoria storica, nella prima finale di Coppa Italia contro i cugini giallorossi.

ROMA CONTESTATA, VETRO PULLMAN IN FRANTUMI DOPO KO – Cori offensivi, uova, sassi e bottiglie. Questa l’accoglienza che il pullman della Roma ha trovato al rientro al centro tecnico ‘Fulvio Bernardini’, nella zona di Trigoria, dopo la sconfitta per 1-0 in finale di Coppa Italia contro la Lazio. La partita dell’Olimpico, oltre a decretare il ko giallorosso nel derby, ha sancito anche la mancata qualificazione della formazione di Andreazzoli alla prossima Europa League. La delusione dei tifosi è così scaturita in una contestazione andata in scena davanti al centro sportivo, presidiato da alcuni blindati delle forze dell’ordine, dove circa 200 sostenitori giallorossi hanno lanciato sassi e uova contro il bus romanista provocando la rottura di un vetro.

Pesanti cori di insulti sono poi stati rivolti al presidente James Pallotta e all’indirizzo dei dirigenti Franco Baldini e Walter Sabatini. Bersaglio della rabbia dei tifosi anche i giocatori (alcuni dei quali presenti sul pullman come Destro, Burdisso, Pjanic, Goicoechea e Tachtsidis) accusati di essere solo dei ‘mercenari’. Tra i più ‘bersagliati’ dai cori anche il romano e romanista Daniele De Rossi (assente dal bus così come Totti), reo di aver sbagliato l’ennesima partita di una stagione al di sotto delle aspettative. Nel corso dell’ultima partita di campionato all’Olimpico contro il Napoli erano stati esposti sugli spalti alcune scritte minacciose come “26-5-13 vincete o scappate” e “Dopo un’altra stagione con l’amaro in bocca, l’unico imperativo è vincere la Coppa”, mentre proprio giovedì scorso all’esterno del centro sportivo di Trigoria era stato attaccato lo striscione “O Coppa o morto”.

SEQUESTRATO ARSENALE PRIMA DEL MATCH
di Lorenzo Attianese – Tanta ansia e paura alla vigilia, con minacce ai giocatori della Lazio nei giorni scorsi e una mobilitazione delle forze dell’ordine imponente, che ha visto impegnati oltre 2.000 uomini. Ma alla fine la macchina della sicurezza ha funzionato senza problemi di ordine pubblico. Il dejà vu dell’ultimo derby tra Roma e Lazio è stato scongiurato, e alla fine il sindaco Alemanno ha ringraziato le forze dell’ordine: oggi dentro e fuori dallo Stadio Olimpico, per la finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio, c’é stata solo la festa che tutti si auguravano. Della temuta violenza solo qualche episodio isolato che non ha avuto conseguenze. Le bonifiche delle forze dell’ordine, coordinate dalla Questura di Roma, erano cominciate ieri. Durante i controlli prima della partita il servizio di prevenzione ha avuto gli effetti sperati: un arsenale pronto all’uso per i violenti è stato recuperato dagli agenti sotto il ponte del Lungotevere Duca d’Aosta, a pochi metri dallo stadio.

All’interno c’erano asce, picconi e coltelli che nessun teppista ha potuto utilizzare per inscenare una nuova guerriglia. Davanti allo stadio, a poche ore dalla partita, lo schieramento di uomini, con blindati e in tenuta antisommossa, ha monitorato il flusso di tifosi. L’unico fuori programma è stato un gruppo di tifosi romanisti che ha esploso petardi all’entrata della Curva Sud, poi disperso da una carica di alleggerimento degli agenti. Anche il dopopartita si è svolto regolarmente fuori dall’Olimpico. I tifosi giallorossi, usciti dallo stadio quasi un’ora prima rispetto ai biancocelesti, si sono riversati in strada silenziosamente, nonostante la delusione. Ma una troupe televisiva di Canale 5 è stata aggredita da alcuni tifosi, che si sono dileguati subito dopo l’arrivo degli agenti. Per fortuna nessuna persona è rimasta ferita. Il solito gruppetto isolato di teppisti a volto coperto, pronto ad entrare in azione, stavolta è stato isolato e dopo essersi allontanato compatto verso piazza Mazzini si è disperso di fronte agli agenti che lo seguiva. Un elicottero ha sorvolato per ore l’area dell’Olimpico e più tardi le zone dei festeggiamenti dei tifosi laziali, usciti in massa dalla Curva Nord dopo aver assistito alla premiazione. Poi c’é stata solo la festa, con caroselli biancocelesti e cori in giro per la città.