Sarah, da pm requisitoria-fiume

E’ stata una requisitoria fiume quella del pm di Taranto Mariano Buccoliero nell’udienza preliminare per l’omicidio di Sarah Scazzi. Il pm, che ha parlato quasi otto ore (con solo due brevi pause) oggi dinanzi al gup Pompeo Carriere, ha confermato la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere per Cosima Serrano e Sabrina Misseri, accusate di avere ucciso Sarah Scazzi il 26 agosto del 2010. Ha chiesto il giudizio anche per Michele Misseri, marito e padre delle due donne, accusato di averle aiutate a nascondere il corpo. Buccoliero ha ripercorso punto per punto le varie fasi che hanno accompagnato l’uccisione di Sarah che per l’accusa è avvenuta in casa Misseri ed è stata provocata dalla rivalità tra Sabrina e la cuginetta innamorata del comune amico, Ivano Russo. All’udienza hanno preso parte Cosima e Sabrina, che per tutta la requisitoria del pm hanno preso appunti. Alla fine Cosima ha chiesto di fare alcune dichiarazioni spontanee che saranno rese note lunedì prossimo.

Era assente, invece, Michele Misseri che secondo quanto riferito dal suo avvocato, Armando Amendolito, era stanco: la scorsa notte sconosciuti avrebbero citofonato più volte a casa sua disturbandolo e impedendogli di dormire. Buccoliero ha riconfermato tutto l’impianto accusatorio utilizzando a sostegno della tesi della Procura anche parti della recente sentenza della Corte di Cassazione che lo scorso settembre, pur annullando con rinvio la sentenza del Riesame di Taranto sugli arresti di Cosima e Sabrina, ha giudicato valida la ricostruzione accusatoria sui tempi e gli orari dell’omicidio e l’attendibilità dei testimoni. Per l’accusa, quindi, Sarah, che quel giorno di agosto aveva appuntamento con la cugina per andare al mare, è arrivata a casa di Sabrina attorno alle 14. Qui è scoppiata una lite, probabilmente il seguito di quella avuta con la cugina la sera prima in un pub sempre a causa di Ivano. Sarah sarebbe scappata dalla casa venendo rincorsa dalla zia, Cosima, che dopo averla raggiunta l’ha obbligata a salire sulla sua automobile riportandola a casa.

Questi passaggi, che si consumano nell’arco di pochi minuti, sono ricostruiti sulla base di alcuni testimoni. L’omicidio sarebbe quindi avvenuto in casa, con Sabrina e Cosima complici, che poi avrebbero chiesto l’aiuto di Michele Misseri per nascondere il corpo. Oggi il gup ha anche conferito l’incarico ad un perito della polizia scientifica per l’incidente probatorio nel quale saranno comparati campioni del Dna prelevati da una macchia trovata sulla vettura di Cosima, con il Dna della vittima, della stessa Cosima, di Michele e di Sabrina Misseri, nonché di Carmine Misseri, fratello di Michele e di Cosimo Cosma, nipote, accusati di concorso nella soppressione del corpo. Dopo la lunga requisitoria del pm si è deciso di aggiornare l’udienza a lunedì prossimo rinviando anche la requisitoria dell’altro pm titolare dell’inchiesta, Pietro Argentino, (intervenuto brevemente prima della conclusione) che tratterà le posizioni degli imputati per reati minori. Gli imputati sono in tutto 13: per sei di loro è stato chiesto il rito abbreviato, per altri tre è stato annunciato la richiesta condizionata all’ascolto di alcuni testimoni.