Sarah, un anno fa il ritrovamento del corpo

AVETRANA (TARANTO) – Il 6 ottobre di un anno fa Michele Misseri, agricoltore di Avetrana, fu convocato in caserma e messo sotto torchio dai magistrati in una stanza del comando provinciale dei carabinieri di Taranto. Fuori in strada, decine di giornalisti avevano già intuito che dopo 41 giorni di indagini, ricerche, speranze disattese, il mistero sulla scomparsa di Sarah Scazzi, studentessa quindicenne nipote di Misseri, stava per schiudersi.

Poco dopo le 22.30, in quella stanza, Michele Misseri crollò, confessando di aver ucciso la nipotina (versione poi modificata almeno altre sei volte, anche ritrattando la prima ammissione) e indicando dov’erano stati nascosti i poveri resti di Sarah. Fu una notte ‘maledetta’ quella tra il 6 e il 7 ottobre 2010, senza stelle, soprattutto in quell’angolo di campagna in contrada Mosca tra Avetrana e San Pancrazio Salentino (Brindisi). Michele Misseri venne condotto lì dai carabinieri, perché lì, in un pozzo-cisterna coperto da arbusti e pietre, aveva detto poco prima di aver ‘seppellito’ il corpo di Sarah. Mentre cominciavano le ricerche, mamma Concetta – la madre della ragazzina – apprendeva in diretta tv, partecipando alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, che non c’era più speranza di rivedere viva la sua piccola. Così quell’angolo sperduto di campagna, dove nessuno si sarebbe mai sognato di fermarsi di notte, divenne in una manciata di minuti meta di giornalisti, fotografi e cameramen, presidiata da carabinieri e poliziotti, e di decine di curiosi. Arrivò anche Sabrina Misseri, la secondogenita di Michele e cugina di Sarah, che finirà per essere incolpata dal padre del delitto. Michele Misseri non aveva preso in giro.

Dopo un paio d’ore di ricerche, poco dopo l’una della notte, in quel pozzo-cisterna furono trovati i resti in decomposizione di Sarah. Ci volle tutta la notte per recuperare il corpicino, il carro funebre lasciò contrada Mosca che ormai era giorno. ‘Strangolata’, sentenziò il medico legale dopo l’autopsia sui resti di Sarah. Nessuno avrebbe mai pensato che la data del 7 ottobre sarebbe stata solo una piccolissima tappa di un caso destinato a tenere banco mediaticamente per quasi un anno, e senza che ancora sia stato fissato un processo. Quello spicchio di campagna diventò per qualche tempo persino meta di ‘turismo dell’orroré, per le continue visite al pozzo-cisterna. Oggi nell’inchiesta sono coinvolte 16 persone: 13 rischiano di finire dinanzi alla Corte di Assise, in tre – accusate di false informazioni al pm – dovranno attendere almeno la sentenza di primo grado prima di essere giudicate. Rispetto a quelle drammatiche ore del 6-7 ottobre 2010, la ‘verita’ investigativa si è ribaltata. In carcere, accusate di aver ucciso Sarah, ci sono Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e sorella di Concetta. Fu proprio Michele ad accusare Sabrina, appena otto giorni dopo la prima confessione; ma da diversi mesi l’agricoltore, ora libero, è tornato a dire e scrivere di essere l’unico colpevole.

Poi ci sono gli imputati accusati di aver aiutato Michele a sopprimere il cadavere di Sarah e quelli che avrebbero cercato di depistare gli inquirenti o di allontanarli dalla possibile verità. In quest’ultimo elenco compaiono persino quattro avvocati. ‘Processo mediatico’ è stato definito, prima ancora che ne ne celebri l’udienza inaugurale. Inquirenti e giudici non sarebbero sereni, tanto che i difensori di Sabrina hanno chiesto al gup del Tribunale di Taranto di spostare la sede del processo per incompatibilità ambientale.

Si chiama tecnicamente ‘rimessione del processo’: se ne occuperà la prima sezione penale della Corte di Cassazione il prossimo 12 ottobre. Se accoglierà l’istanza, il processo potrebbe celebrarsi a Potenza, i tempi si allungherebbero, forse nessuno degli imputati comparirebbe dinanzi ai giudici in regime di detenzione. Mamma Concetta, papa Giacomo, e Claudio, fratello maggiore di Sarah, per ora attendono che emerga la verità definitiva e sia fatta giustizia: per loro l’orologio che batte il tempo della speranza si è fermato un anno fa.