Stop acquisto BSkyB. Bufera sul Sunday

Alla fine, Rupert Murdoch prende tempo. News Corp ha chiesto, e ottenuto dal ministro della Cultura Jeremy Hunt, che la sua acquisizione di BSkyB passi all’esame della commissione per la concorrenza – ovvero l’antitrust – la quale potrebbe impiegare mesi, qualcuno dice anche un anno, prima di prendere una decisione. In questo modo, osservano gli analisti, Murdoch è riuscito a non ‘uccidere’ la sua offerta per la pay tv nonostante il pubblico sdegno suscitato dallo scandalo delle intercettazioni del domenicale ‘News of the World’. E se il tempo è la miglior cura per le ferite più profonde, forse un giorno lo ‘squalo’ australiano riuscirà davvero ad essere proprietario della totalità di BSkyB, malgrado si trovi al momento ‘costretto’ a congelare l’affare per un clima politico tutt’altro che favorevole. A sentire oggi le dichiarazioni dei politici, infatti, si potrebbe immaginare anche un epilogo non felice per il magnate dei media. Il vicepremier Nick Clegg e il leader dell’opposizione Ed Miliband hanno entrambi chiesto a Murdoch di abbandonare le sue ambizioni nei confronti di BSkyB, mentre il primo ministro David Cameron è stato più sibillino.

Il governo, ha osservato, si deve soltanto occupare di seguire le corrette procedure per garantire che l’acquisizione non danneggi la pluralità, ma, ha aggiunto, “se fossi a capo di quella società con tutti i problemi e le difficoltà in cui si trova, francamente penso che mi concentrerei a risolvere questi problemi anziché pensare alla prossima mossa societaria”. Lo scandalo si allarga intanto a macchia d’olio, andando a colpire anche altri quotidiani di News International. Il Sunday Times, è emerso oggi, avrebbe preso di mira l’ex premier ed ex cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown, non intercettandolo, bensì ottenendo informazioni su di lui in maniera fraudolenta. In diverse occasioni, giornalisti del domenicale avrebbero telefonato a banche e avvocati dell’allora ministro delle Finanze fingendosi lui e facendosi dare informazioni riservate sul suo conto.

I Brown sospettano inoltre che anche la cartella del figlio Fraser, malato di fibrosi cistica, sia finita nelle mani dei giornalisti spioni. Dal caso del ‘News of the World’, sembra si sia aperto un vero vaso di Pandora. Dagli Usa si è fatto avanti un ex poliziotto, ora investigatore privato, che ha detto che alcuni giornalisti lo avrebbero avvicinato con l’intenzione di ottenere i dettagli telefonici delle vittime degli attentati dell’11 settembre. I giornalisti, ha riportato il Daily Mirror, sembravano particolarmente interessati alle vittime britanniche degli attentati. Dalle email interne del domenicale è inoltre emerso che sul libro paga dei giornalisti si trovavano anche diversi poliziotti incaricati della sicurezza della famiglia reale che avrebbero passato ai reporter i dettagli telefonici dei membri della ‘Firm’, regina inclusa. Clive Goodman, l’ex royal correspondent del domenicale, aveva chiesto 1.000 sterline all’allora direttore della testata Andy Coulson per comprare una copia del cosiddetto Green Book, una riservatissima ‘guida del telefono’ con i numeri dei membri della famiglia reale e del loro staff. I telefoni del principe Carlo e della moglie Camilla sarebbero stati intercettati, così come quelli del principe William e di suo fratello Harry. La famiglia di Milly Dowler – l’adolescente uccisa da un maniaco nel 2002 il cui cellulare era stato intercettato – ha chiesto che Rebekah Brooks, l’ad di News International che all’epoca dirigeva il News of the World, accetti le sue responsabilità e si dimetta. Ma la ‘rossa’ potrebbe, nonostante tutto, farla franca. Pur di non sacrificare la sua pupilla, Murdoch sarebbe pronto a trasformare in capro espiatorio Les Hinton, il suo fedelissimo braccio destro, un tempo responsabile del braccio britannico di News Corp e ora ad di Dow Jones.

BROWN SCIOCCATO PER NOTIZIE SU FAMILIARI – L’ex primo ministro britannico Gordon Brown e la moglie Sarah hanno reagito con “shock” e “tristezza” alle rivelazioni che i giornali del gruppo Murdoch avrebbero ottenuto con mezzi illeciti informazioni relative alla sua famiglia tra cui la cartella clinica del figlio Fraser, ammalato di fibrosi cistica. “La famiglia Brown è scioccata dal livello di criminalità e dai mezzi disonesti con cui sono stati ottenuti dettagli personali. La faccenda è adesso in mano alla polizia”, afferma l’ex premier laburista in un comiunicato. La polizia ha confermato a Brown che il suo nome è sulla lista di Glenn Mulcaire, il detective privato che lavorava per News of the World. “E’ proprio triste sapere tutto quello che sto apprendendo su quanto hanno fatto alla mia famiglia. E’ tutto molto personale e doloroso”, ha scritto Sarah Brown su Twitter.