Trema il Nord Italia, nuova scossa nel Reggiano

(di Antonio Giovannini) REGGIO EMILIA – Molta paura, ma per fortuna danni limitati, per una scossa di magnitudo 4.9 registrata questa mattina, sei minuti dopo le 9, tra le province di Reggio Emilia e Parma, seguita da altre tra cui una, di nuovo ben avvertita dalla popolazione, di magnitudo 3.5 alle 18.43. La memoria degli abitanti è andata subito ad altri terremoti che avevano colpito la zona nel ’96, nel 2000 e nel 2008, ma il bilancio in questa occasione e’ stato più limitato: qualche calcinaccio caduto, anche nella ‘chiesa di Don Camillo’ a Brescello, qualche crepa nei muri (come in una scuola elementare a Bagno, frazione di Reggio, evacuata per prudenza come molte altre e che domani resterà chiusa per accertamenti), alcuni contusi per cadute o persone trattate in ospedale per attacchi di panico, ma nulla di grave secondo le verifiche compiute sul campo da Enti locali, Protezione civile, forze dell’ordine. La scossa emiliana è stata preceduta la scorsa notte, alle 00:54, da un’altra di magnitudo 4.2 Richter in provincia di Verona, seguita da una replica di 2.1 all’1:05 e da un’altra (2.9) alle 8:26. Anche in quel caso nessun danno a persone o cose. Dieci minuti prima dell’ultima scossa, però, un’anziana donna si è uccisa gettandosi dal quarto piano nella zona dello stadio veronese, ma al momento non ci sono elementi per ricondurre il gesto al terremoto.

Poi, in mattinata, la terra è tremata in maniera più forte ed estesa, ad una profondità di circa 33 chilometri: proprio questa caratteristica ha fatto sì che fosse avvertita in un raggio molto ampio, a Milano come a Genova, a Torino come in Versilia e Lucchesia, oltre a tutta l’Emilia. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha subito circoscritto l’epicentro ad un’area della Bassa reggiana compresa fra Brescello, Poviglio e Castelnovo Sotto, dove si sono concentrati i primi controlli. Fin dai primi riscontri si é capito che la scossa aveva provocato molta paura, scuole ed edifici pubblici erano già stati evacuati nel giro di pochi minuti e la gente si era riversata in strada, tantissime le telefonate ai centralini delle forze dell’ordine e dei media, ma nessun danno di rilievo. Un dato che è stato confermato dalle verifiche compiute poi palmo a palmo dalle squadre del Nucleo di Valutazione regionale composte da tecnici dell’Agenzia regionale di Protezione civile, dal Servizio regionale geologico e sismico e da squadre del servizio tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po, in supporto ai tecnici comunali. In azione anche la Squadra di intervento operativo e di soccorso dei carabinieri. I sopralluoghi continueranno domani. La prima scossa è stata seguita da un’altra di magnitudo 2.3 alle 9:24. Tra gli altri comuni più vicini al ‘cuore’ del terremoto, Boretto, Campegine e Gattatico nel Reggiano, ma anche Pomponesco e Viadana nel Mantovano e Sorbolo di Parma. Secondo il sismologo Daniele Spallarossa, docente all’Università di Genova, “non è escluso che altri eventi sismici nelle prossime ore possano essere avvertiti dalla popolazione” (come è poi avvenuto nel tardo pomeriggio), ma per il responsabile della Protezione civile dell’Emilia-Romagna, l’ingegner Demetrio Egidi, “difficilmente ci saranno scosse superiori, perché la zona è a bassa sismicità”.

A Brescello qualche calcinaccio è caduto nella parrocchia di Santa Maria Nascente, la ‘chiesa di Don Camillo’ come è nota grazie alla penna di Giovannino Guareschi. Nel Parmense attenzione particolare è stata rivolta alla Reggia e alla vicina chiesa di San Liborio a Colorno, dove sono caduti molti calcinacci e parte di un balcone. Nelle scuole (domani due istituti rimarranno chiusi a Parma e Fidenza) le procedure di evacuazione sono avvenute senza particolari problemi, anche se molti genitori sono corsi a riprendere i figli, specie i più piccoli. Poi, gradualmente, la conferma che il terremoto non aveva provocato gravi danni e il rientro delle persone nelle abitazioni e negli uffici. Anche Trenitalia ha risentito delle scosse, con rallentamenti in mattinata fra Bologna e Milano sia sulla linea convenzionale che sull’Alta velocità, per consentire le verifiche sullo stato delle infrastrutture: tre treni regionali e quattro Eurostar hanno avuto ritardi fra 20 e 30 minuti (la situazione è tornata regolare alle 10), sulla linea AV (nuovamente ok da mezzogiorno) aumento dei tempi di viaggio per i treni in transito di circa 15 minuti. Sulle linee Bologna-Verona e Modena-Verona la circolazione era ripresa gradualmente già dalle 6: quattro i treni regionali cancellati, ritardi fra 10 e 90 minuti per altri nove convogli.