Tripoli accusa Nato uccisi 85 civili

TRIPOLI – Il regime di Muammar Gheddafi accusa la Nato di aver causato la morte di 85 civili nei pressi di Zlitan, 150 km a est di Tripoli. Lo riferisce il portavoce del governo. La Nato replica: “non ha alcuna prova” che vi siano civili rimasti uccisi” negli attacchi nei pressi di Zitlan, 150 chilometri ad est di Tripoli, come ha denunciato stamani il regime.

DALLA UE NUOVE SANZIONI CONTRO LA LIBIA – L’Unione europea ha adottato nuove sanzioni contro il regime di Gheddafi, che riguardano due entità economiche ad esso collegate, la compagnia petrolifera Al-Sharara e l’Organismo per lo sviluppo dei centri amministrativi. Lo ha riferito la portavoce del ministero degli esteri francese, Christine Fages.

CNT ANNUNCIA SCIOGLIMENTO DEL SUO GOVERNO – Mustafa Abdel Jalil, presidente del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) degli insorti libici, ha sciolto il suo ‘governo’. Lo hanno annunciato oggi all’Afp due portavoce del movimento ribelle. Sullo sfondo, l’uccisione, una decina di giorni fa del generale Abdel Fattah Younes, ex fedelissimo di Muammar Gheddafi passato alla ribellione. “Il presidente del Cnt ha sospeso l’ufficio esecutivo – ha detto all’Afp Mohammed el Kish – Ha chiesto a Mahmud Jibril (il capo del ‘governo’ appena sciolto) di fare un rimpasto, alcuni sicuramente non ci saranno” in quello nuovo. “Abdel Jalil ha mandato a casa l’esecutivo”, ha confermato un altro portavoce degli insorti, Shamsiddin Abdulmolah. L’ufficio esecutivo, il ‘governo’ del Cnt è composto da una quindicina di membri. Lo aveva creato lo stesso Consiglio a Bengasi all’inizio dello scorso marzo. La decisione di Abdel Jalil di ordinare una ‘epurazione’ dell’esecutivo giunge una decina di giorni dopo l’uccisione, il 28 luglio scorso, in circostanze non chiarite del capo di stato maggiore dei ribelli, il generale Younes. Younes è stato ucciso mentre era stato richiamato dal fronte per un interrogatorio e stava tornando a Bengasi. La sua uccisione ha innescato ipotesi di ogni genere, e anche un’ondata di critiche contro il Cnt, dove serpeggiavano sospetti che facesse il doppio gioco. Il ministro del petrolio del Cnt, Ali Tarhouni, aveva affermato, il giorno dopo la morte di Younes, che l’ex generale di Gheddafi era stato ucciso dagli stessi insorti.