Venerdi’ interrogatori Doni, ‘Seguito regole’

CREMONA – Cominceranno domani dalle 12 al Palazzo di Giustizia di Cremona i primi interrogatori degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse.
Secondo quanto anticipato dai legali delle sette persone detenute nel carcere di Cremona, i loro assistiti si avvarranno della facoltà di non rispondere. Gli interrogatori si svolgeranno nell’ufficio del giudice titolare dell’indagine, Guido Salvini.
A quanto si apprende le persone che si trovano invece agli arresti domiciliari saranno sentiti dai tribunali delle rispettive città, secondo calendari non ancora noti.

CRISTIANO DONI ALL’ANSA, SEMPRE RISPETTATO REGOLE. Cristiano Doni interviene sull’inchiesta della procura di Cremona che lo vede tra gli indagati per presunte “combine” legate ad alcune partite giocate dall’Atalanta.

In un breve comunicato affidato all’ANSA, il capitano nerazzurro si dice estraneo ai fatti che gli sono contestati: “Alla luce delle notizie di stampa relative ad un suo coinvolgimento nelle indagini di Cremona – si legge nella nota – Cristiano Doni, nella certezza di aver sempre agito nel rispetto delle regole, ripone la massima fiducia negli organi di giustizia ordinaria e sportiva che è certo appureranno la sua assoluta estraneità a ogni fatto in contestazione”.

La collaborazione tra la procura di Cremona, competente sul nuovo filone di calcioscommesse che ha portato ieri agli arresti di alcuni calciatori ed ex, e quella della Figc è già ufficialmente cominciata. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha infatti telefonato al pm Roberto Di Martino per chiedere l’invio al più presto a Roma degli atti dell’inchiesta che scuote il mondo del calcio italiano.

TORNA CALCIOSCOMMESSE, FALSATI TORNEI B-C, 16 ARRESTI
di Matteo Guidelli
Torna l’incubo del calcioscommesse: con il processo per Calciopoli ancora in corso, un’altra bufera si abbatte sul mondo del pallone; per ora solo sulla serie B e sulla Lega Pro ma con pesanti ombre che si allungano anche sulla serie A. L’inchiesta della polizia e della procura di Cremona fa tremare l’intero sistema e, soprattutto, svela l’ennesima ‘porcata’ pallonara: giocatori, dirigenti, faccendieri, titolari di sale per scommesse e ricevitorie, scommettitori uniti da un unico obiettivo: falsare partite – almeno 18 secondo le indagini – e risultati per incassare le vincite delle scommesse. “Che schifo” è il commento, forse il più azzeccato, che arriva dal clan degli Azzurri in ritiro a Coverciano.

“Il mondo del calcio non può essere offeso e umiliato” così, si “infanga l’intero sistema” reagisce invece il capo dello sport Italiano Gianni Petrucci, seguito dal presidente della Federcalcio Giancarlo Abete che annuncia un’inchiesta appena arriveranno gli atti dalla procura e la richiesta di danni “per proteggere la regolarità dei campionati”. Quel che sembra già chiaro, però, è che sei mesi di indagine e di intercettazioni sono serviti agli investigatori per essere praticamente certi che i campionati di serie B e Lega Pro sono stati falsati e per raccogliere “elementi gravi, precisi e concordanti” su quella che il Gip Guido Salvini definisce una vera e propria “associazione a delinquere” composta da 44 persone.

Agli arresti finiscono in 16, tra cui l’ex bomber della Nazionale, capitano della Lazio e del Bologna, Beppe Signori. E’ “leader indiscusso del gruppo bolognese” scrive nell’ordinanza Salvini, disponendo nei suoi confronti gli arresti domiciliari. Il suo nome “non deve essere pronunciato”, così diventa “colui che ha segnato 200 gol in serie A”. I poliziotti lo fotografano mentre entra ed esce da uno studio di un commercialista bolognese, dove secondo l’accusa vengono combinate le partite.

Ed è sempre lui che punta 150mila euro su Inter-Lecce, incontro che secondo la ‘cricca’ del pallone doveva finire con tre gol di scarto per i nerazzurri e invece si chiude con un misero 1-0, con conseguente perdita dei fondi investiti. “Abbiate pietà – sono le uniche parole dell’ex bomber – io non posso dire nulla, vedrò l’avvocato e parlerà lui per me”. Le porte del carcere si aprono invece per il portiere della Cremonese, e poi del Benevento, Marco Paoloni. Secondo l’accusa é lui che il 14 novembre mette dei tranquillanti nell’acqua dei compagni di squadra, per fare in modo che giochino male e perdano la partita con la Paganese: in cinque finiscono all’ospedale ed è proprio da quest’episodio che prenderà il via l’indagine.

Ed è sempre lui il bersaglio del gruppo bolognese dopo la ‘mazzata’ di Inter-Lecce. “Qua veramente la gente ti viene a sparare – sono le minacce intercettate al telefono – …ti faccio vedere io che fine fai…vengo io a casa tua…i soldi a me…velocemente…i 13mila euro. veloce!”. Dietro le sbarre finiscono anche l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista e l’ex giocatore di serie B e C Gianfranco Parlato, mentre i domiciliari scattano per l’ex calciatore di Milan e Firentina Mauro Bressan, per i due dell’Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, per l’albanese Ismet Mehemeti, del Chiasso (dove aveva giocato anche Bressan) e il portiere del Cus Chieti (calcio a 5) Gianluca Tuccella.

Al momento solo indagati, invece, il capitano dell’Atalanta Cristiano Doni e l’ex marito di Simona Ventura Stefano Bettarini. Il primo sarebbe tra quelli che hanno organizzato la ‘combine’ in occasione di Atalanta-Piacenza (finì 3-0), puntando tra l’altro 10mila euro sulla sua squadra; il secondo avrebbe invece puntato su Inter-Lecce. Lui nega: “non c’entro nulla, non so nulla”. Quel che è certo è che l’inchiesta è tutt’altro che conclusa. “L’attività” dell’organizzazione, scrive il Gip, “é tutt’ora in corso e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, con gravi danni per le società, gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive”. In sostanza, “non si trattava di singoli episodi di manipolazione delle partite, ma esisteva ed esiste tuttora uno stabile sodalizio diretto a condizionare il risultato delle partite di calcio”.

Manipolazioni “impressionanti” che rischiano di “aver già falsato alcuni dei risultati dei campionati”. Come la promozione di Atalanta e Siena in serie A, ad esempio, due squadre coinvolte nell’inchiesta. E’ questo a preoccupare di più i vertici del calcio. Perché dagli interrogatori degli arrestati potrebbero emergere ulteriori elementi. E potrebbe essere chiamata pesantemente in ballo la serie A, con tutte le conseguenze immaginabili. Gli investigatori non lo escludono affatto e, anzi, sono quasi sicuri che sia proprio così, anche se al momento non ci sono prove. L’organizzazione, scrive Salvini, “opera da anni” tanto che nelle intercettazioni “vi sono riferimenti a partite che si sono svolte nel campionato precedente”. E’ solo l’inizio?