Vignette Maometto: ‘A morte Usa e Francia’, nuovi cortei a Teheran

Il partito dei Fratelli musulmani egiziani, Giustizia e libertà, chiede al governo francese di prendere una misura “decisa e urgente” contro Charlie Hebdo, cosi come fatto già per le foto di Kate Middleton. E’ quanto si legge in un comunicato del partito.
Il partito esprime nel comunicato il suo rifiuto “categorico” delle vignette che rappresentano “un nuovo attacco all’Islam e ai musulmani”. Sottolinea poi che la magistratura francese ha “già preso iniziative dissuasive” nei confronti della rivista che ha pubblicato le foto della duchessa di Cambridge, rilevando inoltre come Parigi abbia “un atteggiamento fermo contro chi ignora l’olocausto”. Giustizia e libertà si chiede quindi quale sia l’obiettivo della pubblicazione di queste caricature “estremiste”, a soli pochi giorni dalla diffusione del film “che denigra” l’Islam. “Ci sono mani invisibili che spingono gli occidentali a provocare i popoli arabi e islamici che cominciano a trovare la loro libertà, cacciando regimi corrotti e tirannici?”, si chiede polemicamente il partito, dalle cui file proviene il presidente egiziano, Mohamed Morsi. Il partito della Confraternita rinnova il suo appello alla comunità internazionale ed all’Onu a definire un accordo che protegga i simboli islamici e i principi religiosi da “questo estremismo intellettuale, che spinge nella direzione della violenza e dello scontro”. Giustizia e Libertà chiede infine alle istituzioni religiose internazionali, al governo egiziano, alla Lega araba ed all’Organizzazione della cooperazione islamica di prendere le misure giuridiche necessarie “per fare fronte a queste pratiche che incitano all’odio e provocano i musulmani”.

FTD: ANCHE SU MAGAZINE ‘TITANIC’ SATIRA MAOMETTO – L’ex first lady tedesca, Bettina Wulff, fra le braccia del profeta Maometto. Anche in Germania potrebbe esplodere un caso simile a quello suscitato dalle pubblicazioni del francese ‘Charlie Hebdo’: il magazine satirico tedesco Titanic, già protagonista di un contestato attacco a Benedetto XVI, avrebbe infatti deciso di dedicare un titolo del numero di ottobre all’Islam, ironizzando sul profeta dell’islam. Lo anticipa il Financial Times Deutschland.

USA CHIEDE AD AMERICANI EVITARE VIAGGI IN PAKISTAN – Il Dipartimento di Stato Usa esorta i cittadini americani ad evitare viaggi in Pakistan che non siano strettamente necessari, e chiede “con forza” a coloro che già si trovano là a tenersi alla larga da manifestazioni di protesta o assembramenti popolari. In un comunicato, il Dipartimento sottolinea che “la presenza di al Qaida, di talebani e militanti di gruppi settari locali pone un potenziale pericolo per i cittadini statunitensi in tutto il Pakistan”.

TEHERAN, MANIFESTAZIONE DAVANTI AD AMBASCIATA FRANCIA – Un centinaio di manifestanti, presentatosi come “studenti”, si è riunito davanti all’ambasciata francese a Teheran per protestare contro le vignette su Maometto pubblicate dal settimanale francese ‘Charlie Hebdo’. Al grido di “Morte all’America” e “Morte alla Francia”, i manifestanti sono tenuti lontano da un cordone di polizia. La protesta non sarebbe autorizzata, in base alle informazioni fornite all’ambasciata dal ministero degli Esteri iraniano. L’ambasciata è stata chiusa per precauzione.

A KABUL CENTINAIA IN PIAZZA – Centinaia di afghani sono scesi nuovamente in piazza oggi a Kabul per protestare contro il video blasfemo diffuso negli Stati Uniti e anche contro le vignette pubblicate dal giornale francese ‘Charlie Hebdo’. I manifestanti, circa 500, si sono riuniti pacificamente in una piazza vicino all’Università di Kabul, bloccando temporaneamente il traffico e gridando slogan del tipo: ‘Morte alla cultura degli Americani!’, ‘Lunga vita all’Islam!’.Molti gli appelli a manifestare pacificamente, mentre uno degli oratori ha sostenuto che “la prova che esista un piano premeditato di oltraggiare l’Islam è data anche dal fatto che dopo il video americano, ora anche un giornale francese ha pubblicato vignette offensive su Maometto”. Le manifestazioni ed i cortei contro il video del film ‘The Innocence of Muslims’ si sono ripetute quotidianamente in varie province dell’Afghanistan, come la protesta di circa 1.000 studenti e cittadini scesi in piazza ieri nella provincia di Nangarhar.

DOMANI CHIUSE SEDI DIPLOMATICHE USA IN INDONESIA – L’ambasciata degli Usa in Indonesia ha annunciato che chiuderà domani le sedi diplomatiche nel Paese per il timore di nuove proteste violente contro la diffusione del film anti-islam. L’ambasciata a Giakarta, così come gli uffici consolari Usa a Surabaya (est), Medan e Bali (al centro) saranno chiusi domani “a causa della possibilità di importanti manifestazioni davanti alle nostre strutture”, si legge in un comunicato dell’ambasciata. Il venerdì, giornata di preghiera per i musulmani, è tradizionalmente il momento scelto per organizzare proteste. L’ufficio consolare americano di Medan è già chiuso da mercoledì dopo le manifestazioni di protesta che hanno avuto luogo nei giorni precedenti.

SINGAPORE, BLOCCANO IL FILM BLASFEMO – L’accesso al film anti-islam che ha provocato episodi di violenza in diversi Paesi arabo-musulmani è stato bloccato a Singapore su richiesta delle autorità. Lo riferisce un giornalista della France Presse sul posto. I tentativi di vedere il film ‘L’innocenza dei musulmanì su YouTube e su altri siti collegati mostrano una schermata nera dove è visibile la scritta ‘Questo contenuto non e’ disponibile nel nostro Paese su richiesta del governo”. Il ministero degli Interni di Singapore aveva chiesto ieri il blocco del film, citando “le preoccupazioni riguardanti la sicurezza” e “probabilità (che il film) crei discordia e risentimento tra le diverse comunità a Singapore”. YouTube aveva già bloccato l’accesso al film controverso in numerosi Paesi, tra cui la Malesia e l’Indonesia, Paesi con la più alta densità di musulmani al mondo, insieme a India e Arabia Saudita.

ALLARME CYBER-ATTACCO A SITI CHASE E BANK OF AMERICA – I siti delle due principali banche statunitensi – Chase e Bank of America – potrebero essere state oggetto di un attacco informatico da parte di un gruppo di hacker che protesta contro il film anti-Islam che ha scatenato proteste antiamericane in tutto il mondo musulmano. A sostenerlo é il Financial Services Information Sharing and Analysis Center, specializzato nel sorvegliare ogni tipo di cyber-minaccia che grava sul settore finanziario. Il centro ha lanciato l’allarme dopo aver rilevato delle “informazioni credibili” secondo cui si potrebbero essere verificati degli attacchi che spiegherebbero la lentezza che ha caratterizzato nelle ultime ore sia il sistema informatico di Chase che quello di Bank of America. Da Chase ammettono come tantissimi clienti stiano trovando enormi difficoltà a connettersi col sito internet della banca. Nei giorni scorsi un mesaggio su internet del fantomatico gruppo dei “Cyber guerrieri Izz ad-din al Qassam” aveva annunciato un attacco a Bank of America e a Chase, promettendo di continuare fino a che il contestato fil anti-Islam prodotto in Usa non sarebbe stato cancellato dal web.