Tropea è una delle mete turistiche più frequentate da turisti in vacanza in Calabria, attratti non solo dalle sue incantevoli spiagge, le calette e le scogliere ma anche dal centro storico e dei suoi splendidi monumenti. E se le sue incantevoli spiagge e i suoi splendidi monumenti non dovessero bastare, sicuramente la storia di Tropea vi saprà affascinare e incuriosire.
La leggenda vuole che il fondatore sia stato Ercole quando, di ritorno dalle Colonne d’Ercole (attuale Gibilterra), si fermò sulle coste del Sud Italia.
Dalla mitologia si passa poi alle teorie degli storici sulla storia di Tropea. Secondo gli studiosi, infatti, la città di Tropea fu fondata da Scipione l’Africano che vi giunse mentre era diretto a Roma, di ritorno dalla Conquista di Cartagine, nel 209 a.C. . Pare che durante questo viaggio ordinò la realizzazione di una città con il nome di Tropea che deriva dal nome latino di Trofeo. L’intento era quello di rendere omaggio agli Dei per averlo protetto nella conquista di Cartagine.
Per la sua caratteristica posizione di terrazzo sul mare, Tropea ebbe un ruolo importante, sia in epoca romana (attestato dalla cava di granito che sorge a circa 2 km dall’abitato, nell’attuale comune di Parghelia) sia in epoca bizantina; molti sono i resti lasciati dal bizantini, come la chiesa sul promontorio o le mura cittadine (chiamate appunto “mura di Belisario”).
Dopo un lungo assedio, la città fu strappata ai bizantini dai pirati arabi, per riconquistata dai Normanni, sotto i quali prosperò.
Tropea continuò a prosperare anche sotto il dominio degli Aragonesi.
Tra le tante meraviglie da segnalare meritano una menzione speciale La Chiesa Concattedrale fondata dai Normanni nel 1163, che racchiude al suo interno l’Icona della Madonna di Romania (XIV sec.), Patrona di Tropea, la tomba del filosofo Pasquale Galluppi, il mausoleo della famiglia Gazzetta (XVI sec.), il Crocifisso Nero (XV sec.) e la tomba del Beato Francesco Mottola. La Cappella del SS. Sacramento con tele della scuola del pittore tropeano Giuseppe Grimaldi (XVIII sec.), le statue della Madonna del Popolo e della Madonna della Libertà (XVI sec.).
Senza dimenticare la Chiesa del Gesù che sfavilla al suo interno di preziosi altari marmorei e di tele settecentesche di pittori calabresi, tra queste campeggia la grande tela de “La Natività” di Giuseppe Grimaldi (1731).
Tra i prodotti gastronomici della zona è impossibile non menzionare la cipolla rossa di Tropea IGP. Fonti storiche e bibliografiche attribuiscono l’introduzione della cipolla nel bacino mediterraneo e in particolare in Calabria, prima ai Fenici e poi ai Greci. Molto apprezzata nel Medioevo e nel Rinascimento, era un prodotto fondamentale per l’alimentazione e per l’economia locale, venduta ed esportata via mare in Tunisia, Algeria e Grecia. Numerosi scritti di viaggiatori, che arrivarono in Calabria fra il Settecento e l’Ottocento, descrivono le meraviglie delle comuni cipolle rosse di Tropea dal gusto dolce e non pesante. La Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP si diffonderà, comunque, con maggiore impulso solamente in seguito, nel periodo borbonico.