Borghi d’Italia: Vernazza

Arroccata su una maestosa scogliera sorge Vernazza, il cui borgo medioevale racchiude affascinanti e misteriosi vicoli fra le case multicolori, rosa, rosse e gialle. Fa parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre e nel 1997 è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.

Probabilmente l’origine del suo nome deriva dal latino “verna” ossia indigeno, del luogo, legandosi così al suo prodotto più celebre la vernaccia, secondo altri deriverebbe invece dal termine “Vulnetia” che starebbe ad indicare una famiglia proprietaria dei fondi sul territorio.

Le prime notizie documentate di Vernazza, quale primo castrum delle Cinque Terre, risalgono ad un atto del 1080, nel quale viene citato il castrum Vernatio come base marittima degli Obertenghi. Potente dinastia di origine franca, gli Obertenghi furono anche signori di Vernazza nei secoli XI e XII e molto probabilmente si avvalsero del suo naturale approdo come base navale sia a protezione della costa di Levante dalle razzie dei Saraceni che per supportare gli scambi commerciali del territorio. Con l’incremento dei traffici commerciali e della marina Vernazza rientrò nelle mire espansive di Genova che con Vernazza stipulò nel 1209 un accordo che prevedeva fedeltà alla Repubblica Genovese. Nel corso dei secoli successivi il territorio di Vernazza facente parte della Liguria venne annesso all’Impero Francese prima per poi essere trasferita, alla caduta di Napoleone, al Regno di Sardegna nel 1815 e poi al Regno d’Italia nel 1861.

Degno di nota è infine la costruzione della ferrovia Genova-La Spezia-Pisa, tra la seconda metà e il finire dell’Ottocento che liberò Vernazza e le Cinque Terre dal loro storico isolamento permettendo così una ripresa dell’attività economica e del commercio che nel corso degli anni era andata via via scemando.

Tra i monumenti e i luoghi di interesse va annoverata senza dubbio la Chiesa di Santa Margherita di Antiochia costruita nel 1318 in stile gotico-ligure nella piazzetta davanti al porticciolo. Insieme alla chiesa, incornicia il porticciolo il cilindrico torrione d’avvistamento dell’antico castello Doria che, con il torrione quadrato, è quanto resta delle antiche fortificazioni genovesi in funzione anti-corsara.

Da secoli, sulle caratteristiche terrazze strappate alle rocce e ai dirupi, i contadini coltivano vigneti a pergola che danno ottimi vini: i Doc sono il bianco Cinque Terre e lo Schiacchetrà, il passito più famoso d’Italia, di limitatissima produzione.

Tra gli eventi del borgo rimane da segnalare la Festa patronale di Santa Margherita, 20 luglio con il Palio tra i due rioni, lùvegu (l’umido) e sciùiu (il fiorito). La sera, le confraternite portano in processione gli artistici crocifissi. Chiusura con i fuochi d’artificio sul mare.