Giappone trema ancora, scossa di 7.1

TOKYO – Una nuova forte scossa di terremoto – 7,1 gradi Richter – ha colpito oggi la costa nord-orientale a un mese esatto dalla catastrofe, sisma 9 di magnitudo e tsunami, che fece 27.000 vittime fra morti accertati e dispersi. Il sisma di oggi – dice l’istituto di geofisca americano Usgs – e’ avvenuta alle 17:17 (le 10:17 in Italia) con epicentro sulla terraferma a soli 13 km di profondita’ nella zona di Iwaki, nella prefettura di Fukushima, a 81 km dalla disastrato centrale nucleare, della quale ha tagliato momentaneamente l’alimentazione elettrica ai reattori 1, 2 e 3 e provocando l’allontanamento immediato del personale della Tepco al lavoro per domare la radioattivita’. L’allarme tsunami e’ scattata per un tratto di costa fra le prefetture di Fukushima e quella di Miyagi, ma e’ stato revocato dopo poco.

”L’iniezione di acqua per raffreddare i tre reattori (1,2 e 3 di Fukushima) si e’ arrestata quando l’alimentazione elettrica si e’ interrotta” per il sisma, ha comunicato un portavoce della Tepco, assicurando che non ci sono nuove conseguenze negative per l’impianto. La corrente e’ stata poi ripristinata in breve tempo ed e’ ripreso il pompaggio dell’acqua. Intanto il governo ha deciso di estendere il raggio di evacuazione della popolazione attorno a Fukushima, per ora fermo a 20 km. Un paio d’ore prima del nuovo terremoto, il nord-est del Giappone si e’ fermato per un minuto per ricordare la catastrofe dell’11 marzo nell’ora esatta in cui parti’ la grande scossa, le 14:46 (le 07:46 in Italia), seguita dal disastroso tsunami. Il primo ministro, Naoto Kan, infine, ha inviato a vari quotidiani del mondo un messaggio di fratitudine per la solidarieta’ verso il Giappone: ”In un momento disperato, gente di tutto il mondo s’e’ stretta a noi, ispirandoci speranza e coraggio”.

BILANCIO TSUNAMI SUPERA 13MILA VITTIME – Le vittime del sisma/tsunami dell’11 marzo scorso, che ha devastato il nordest del Giappone, ha superato quota 13.000 in 12 prefetture, attestandosi a 13.013. Sulla base dell’aggiornamento dei dati comunicati in serata dalla polizia nazionale, i dispersi sono saliti a 14.608 nel conteggio di sei prefetture soltanto, escludendo citta’ colpite nella prefettura di Miyagi, quali Sendai, Higashimatsushima e Minamisanriku su cui e’ pressoche’ impossibile formulare stime.
Oltre la meta’ delle vittime del sisma/tsunami dell’11 marzo, che ha devastato il nordest del Giappone, aveva piu’ di 65 anni. Sono le stime, redatte sulla base degli elenchi forniti dalla polizia nazionale, del quotidiano Asahi secondo cui solo per un totale di 8.000 persone e’ stato possibile stabilire l’identita’. In 4.398 casi (il 55,4% del totale) l’eta’ era pari o oltre i 65 anni. Al momento il numero complessivo delle vittime e’ di 12.998, cui si aggiungono 14.691 dispersi. Prima del disastro, la popolazione ‘anziana’ rappresentava il 25% dei residenti: ”molti di loro – scrive l’Asahi – sono morti perche’ non hanno avuto il tempo di fuggire o non potevano farlo senza l’aiuto di qualcuno dopo l’allarme tsunami”. La doppia tragedia e’ avvenuta nel pomeriggio, con la maggior parte dei bambini che era a scuola: questo ha contribuito a metterli in salvo, in luoghi piu’ sicuri. L’Asahi, infine, ipotizza un bilancio ben piu’ pesante con intere famiglie spazzate via dalla forza dello tsunami, mentre la distruzione degli uffici comunali rende complicato anche la consultazione degli elenchi dell’anagrafe.