Giunta Camera vota parere, si’ a conflitto

ROMA – La Camera dovrebbe sollevare conflitto di attribuzione contro il tribunale di Milano. La Giunta per le Autorizzazione di Montecitorio ha votato il parere favorevole.
La Giunta ”esprime il convincimento che la Camera, a tutela delle sue prerogative costituzionali, debba elevare un conflitto di attribuzioni nei confronti dell’Autorita’ giudiziaria di Milano essendo stata da quest’ultima lesa nella sfera delle sue attribuzioni riconosciute dall’articolo 96 della Costituzione”.

E’ questo il parere, non vincolante, approvato per un solo voto: 11 ‘si” contro 10 ‘no’, dalla Giunta per le Autorizzazioni che ora dovra’ essere trasmesso alla presidenza della Camera.

Domani mattina alle 9 si riunira’ invece la Giunta per il Regolamento, anche lei per dare il suo parere sulla procedura da seguire, e solo dopo tocchera’ all’Ufficio di presidenza di Montecitorio dire una parola definitiva sul fatto se spetti o meno all’Aula decidere di sollevare il conflitto di attribuzioni contro i magistrati di Milano sul caso Ruby. In Giunta, a dire la verita’, erano state presentate tre proposte di parere: una del Terzo polo scritta da Nino Lo Presti (Fli) e dall’Udc; una del Pd e dell’Idv che porta la firma di Marilena Samperi e di Federico Palomba; e una della maggioranza, messa a punto dal relatore Paniz che poi e’ stata approvata.
PM: CONFLITTO ATTRIBUZIONE? PROCESSO NON SI FERMA – Il processo a carico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per il caso Ruby non si fermerebbe anche qualora la questione del conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, su cui la giunta della Camera oggi ha espresso parere favorevole, arrivasse davanti alla Corte Costituzionale, dopo il voto di Montecitorio. Lo spiegano fonti della Procura di Milano.

Qualora infatti la Camera votasse per sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Consulta, ritenendo il reato di concussione contestato al premier (e’ accusato anche di prostituzione minorile) di competenza ministeriale, la Consulta, spiegano dal quarto piano del palazzo di giustizia, prima si dovrebbe esprimere sull’ammissibilita’ del conflitto. E nel caso fosse dichiarato ammissibile, poi la corte dovrebbe entrare nel merito della decisione. In precedenti simili casi, pero’, spiegano fonti giudiziarie, i processi non si sono fermati ne’ per attendere la decisione sull’ammissibilita’ ne’ durante l’attesa del giudizio di merito sul conflitto di attribuzione. Nel secondo caso il processo si arresterebbe in attesa della pronuncia sul merito, soltanto prima della sentenza.