La Storia in pillole: lo sbarco in Normandia

Lo sbarco in Normandia (nome in codice operazione Neptune, parte marittima della più ampia operazione Overlord) fu una delle più grandi invasioni anfibie della storia, messa in atto dalle forze alleate durante la seconda guerra mondiale per aprire un secondo fronte in Europa, dirigersi verso la Germania nazista e allo stesso tempo alleggerire il fronte orientale, sul quale da tre anni l’Armata Rossa stava sostenendo un aspro conflitto contro i tedeschi. L’invasione iniziò nelle prime ore di martedì 6 giugno 1944 quando toccarono terra nella penisola del Cotentin e nella zona di Caen le truppe alleate aviotrasportate, che aprirono la strada alle forze terrestri. All’alba del 6 giugno, precedute da un imponente bombardamento aeronavale, le fanterie sbarcarono su cinque spiagge, nel settore statunitense dell’invasione, tre divisioni di fanteria presero terra alle ore 06:30 sulle spiagge denominate Utah e Omaha, mentre nel settore anglo-canadese, un’ora più tardi, altre tre divisioni sbarcarono in altrettante spiagge denominate Sword, Juno e Gold. Le truppe che toccarono queste spiagge subirono la reazione nemica, che in diversi settori (soprattutto a Omaha e Juno) fu molto pesante e causò gravi perdite.

Perchè la data dell’invasione è passata alla storia come D-day? Semplicemente perchè nel gergo militare inglese, la D maiuscola di “D-Day” significa semplicemente “giorno”, il giorno stabilito per una missione. Il codice “D-Day”, quindi, era un’espressione generica che indicava l’inizio di una particolare manovra, e prima del 1944 venne usato in numerose altre occasioni. Dopo quella data si legò indissolubilmente allo Sbarco in Normandia.

Lo sbarco delle truppe alleate fu messo a dura prova anche dal clamoroso errore del servizio meteo che rinviò di un giorno dal 5 giugno al 6 giugno le operazioni perchè confidavano su un netto miglioramento delle condizioni nel Canale della Manica, in realtà il miglioramento non ci sarebbe stato, ma il caso volle che nemmeno i tedeschi, che le previsioni del tempo le avevano esatte, si aspettassero uno sbarco se non prima di due settimane.

Il successo dello sbarco avvenne anche grazie ad un imponente opera di controspionaggio non ultima la creazione di un finto esercito che fu scambiato dai ricognitori tedeschi come reale e fece schierare diciotto divisioni a Calais mentre sarebbero state più utili in Normandia.

Altra piccola curiosità il fotoreporter ungherese Robert Capa fu uno dei pochi che riuscì a fissare sulla pellicola i momenti dello sbarco: in particolare, documentò con 106 scatti i drammatici momenti del secondo sbarco a Omaha Beach. Di questi scatti se ne salvarono solo undici a causa di un errore di un tecnico in camera oscura durante lo sviluppo.