Rifiuti, roghi a Napoli distrutte due auto

NAPOLI – Roghi di rifiuti in piu’ punti nella scorsa notte a Napoli con due auto distrutte dalle fiamme. Una ventina gli interventi effettuati dai vigili del fuoco con la presenza della polizia in diversi punti dopo gli sos dei residenti. Quattro campane della raccolta differenziata sono andate a fuoco in un incendio di rifiuti in via Leopardi, nella zona di Fuorigrotta con un’auto coinvolta nel rogo. Un’altra campana della differenziata e’ stata bruciata in via Domenico Cimarosa. Fiamme anche in via Duomo dove sono state spente le fiamme appiccate ai rifiuti presenti in strada.

ESERCITO IN AZIONE SU STRADA AEROPORTO – La pulizia delle strade di Napoli comincia oggi da viale Umberto Maddalena, che conduce all’aeroporto. E’ qui che i militari del Genio Civile della Brigata Garibaldi di stanza a Caserta sono entrati in azione per togliere i cumuli dai marciapiedi. Qualche disagio al traffico veicolare, anche a causa dei cantieri dei lavori presenti sulla strada per lo scalo. Anche oggi i rifiuti sono stati ammassati da un bobcat, raccolti da una pala meccanica dell’esercito e infine sistemati sui mezzi dell’Esercito

UE, PIANO CAMPANIA ANCORA A ESAME BRUXELLES – Il piano della Campania per adeguarsi alle normative comunitarie sul fronte dei rifiuti e’ ancora all’esame di Bruxelles. La Commissione europea dovrebbe essere in grado di indicare i primi orientamenti sul dossier ”entro due-tre settimane”. E’ quanto ha riferito Joe Hennon, portavoce del commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik rispondendo ad una domanda sulla situazione dei rifiuti a Napoli. Il portavoce ha solo aggiunto che si tratta di un documento ”complicato” che comporta anche l’ausilio di esperti ed e’ quindi ”ancora allo studio” della Commissione. Alle autorita’ italiane, Bruxelles aveva chiesto di mettersi in regola con la sentenza di condanna della Corte, pena un nuovo deferimento accompagnato da multe.

E’ SEMPRE CRISI MENTRE CONTINUA GUERRA CIFRE – L’emergenza rifiuti nella citta’ di Napoli resta grave come va avanti ormai, da giorni, la guerra di cifre tra il Comune di Napoli e l’ufficio flussi della Regione Campania sulle giacenze lungo le strade. Per il Comune di Napoli a terra ci sono 3000 tonnellate di spazzatura, 3700 per l’Asia, l’azienda speciale igiene ambientale. A sentire l’ufficio flussi della Regione Campania, pero’, il quantitativo e’ sostanzialmente piu’ contenuto – non piu’ di 1400 tonnellate – e va anche ”avanti il piano di recupero”. Ma, al di la’ del balletto delle cifre al quale si e’ costretti ad assistere da giorni, e delle polemiche sulle cause dell’ennesima crisi che ha investito solo la provincia di Napoli, con ingenti investimenti per trasferire fuori regione la frazione umida trattata – anche quella di oggi e’ stata una giornata di gravi disagi per i cittadini partenopei. La spazzatura c’e’ lungo le strade, sia del centro che della periferia. La scorsa notte i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere ben 40 roghi di cassonetti: la spazzatura in fiamme causa alla salute danni gravissimi. Manifestazioni di protesta sono state inscenate in diversi quartieri della citta’, dove i cittadini hanno spostato i cassonetti stracolmi di rifiuti al centro della carreggiata per sollecitare la rimozione della spazzatura che marcisce da giorni ammorbando la salute e rappresentando una minaccia per salute. Ieri i militari sono entrati in azione sia in provincia, nel comune di Quarto flegreo, che nella zona orientale della citta’, in via Ferrante Imparato. Domani saranno di nuovo a Napoli e a Melito, uno dei Comuni maggiormente investiti dall’emergenza. Gli uomini del 21mo Genio dell’Esercito hanno portato via complessivamente 60 tonnellate di spazzatura. ”Il problema non viene risolto dall’esercito – ha detto l’assessore all’Igiene Urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli – il loro intervento non e’ decisivo, ma la presenza dei militari e’ il segnale di un’attenzione da parte delle istituzioni”. Giacomelli ha ribadisce che il problema non e’ la raccolta dei rifiuti, ma il loro conferimento. ”Non si sa dove portarli – afferma – il sistema impiantistico non e’ adeguato”. Il ciclo dello smaltimento non e’ ancora completo. E il sistema (non definitivo) impostato e’ fragilissimo. Basta un piccolo intoppo che salta la filiera e i rifiuti restano nei cassonetti. Nell’intera provincia di Napoli si producono in media (in questo periodo dell’anno) circa 2300 tonnellate al giorno. Rifiuti che – tolta la quota, ormai residuale, che finisce a Chiaiano – vanno smaltiti negli Stir. Da qui escono due prodotti: la frazione secca non riciclabile che e’ destinata alla termovalorizzazione e la frazione umida trattata che sostanzialmente non si sa dove smaltire. I magazzini si ingolfano, la lavorazione va a rilento, i camion non scaricano e cosi’ i sacchetti restano per strada. All’ufficio flussi hanno reso noto i siti dove si sta provvedendo a scaricare. E assicurano che il piano procede speditamente: secondo una prima stima la giacenza potrebbe essere completamente cancellata nel giro di qualche settimana