Ruby: Pdl chiede azione disciplinare

ROMA,- Un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, perche’ valuti ”l’opportunita’ di intraprendere le iniziative ispettive e disciplinari di propria competenza” per verificare l’operato della Procura di Milano sul caso Ruby. E’ stata presentata al Senato dai capigruppo del Pdl, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. Si sono verificate nell’azione della magistratura contro Silvio Berlusconi ”palesi violazioni” della Costituzione, a parere dei due senatori. Tra l’altro, si citano le intercettazioni che hanno coinvolto il presidente del Consiglio e sono state poi pubblicate dai giornali.

”Una serie di gravi violazioni” compiute dalla procura di Milano ”contro Berlusconi” sul caso Ruby sono ”palesi”, secondo Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. ”Come gia’ in passato, vengono ignorate le garanzie costituzionali per i parlamentari e vengono svolte attivita’ che non sono neanche consentite”. In particolare Quagliariello illustra le due sospette violazioni sui quali i senatori Pdl chiedono che il ministro Alfano compia una verifica, inviando gli ispettori e avviando azioni disciplinari. La prima e’ ”la regolarita’ della tempistica di iscrizione sul registro degli indagati” di Silvio Berlusconi. ”Pensiamo – spiega – che l’iscrizione sia stata ritardata per consentire l’attivazione del giudizio immediato contro il premier e agevolare la prosecuzione di intercettazioni svolte in violazione della legge e della Costituzione”. La seconda richiesta di verifica riguarda dunque proprio le intercettazioni: ”Sono state svolte correttamente, nel rispetto dell’articolo 68 della Costituzione e della legge Boato? Ci siamo convinti di no”, sottolinea il senatore. La Corte costituzionale ”afferma che le uniche intercettazioni di parlamentari che possono essere utilizzate senza autorizzazione previa sono quelle casuali, non quelle indirette – aggiunge – E invece in questo caso sono ascolti indiretti, nell’ambito di un’attivita’ sistematica, scientifica, mastodontica, mirata a ricostruire le presenze nell’abitazione di Berlusconi in un periodo di tempo assai prolungato”.

”Lo stesso procuratore Bruti Liberati – rimarca Quagliariello – ha detto di aver chiesto le intercettazioni, poi pubblicate dai giornali, che coinvolgono il premier per utilizzarle ai fini di una proroga. Ma questo vuol dire che le registrazioni non erano casuali. Anche perche’ se fossero casuali l’impianto accusatorio franerebbe rovinosamente”. Nel testo dell’interrogazione, le cui ”ragioni di urgenza” sono secondo Gasparri ”evidenti”, si elencano le conversazioni del premier pubblicate, ma anche le dichiarazioni della Procura. E si citano sentenze della Consulta per dimostrare la violazione ”della legalita’ e delle prerogative parlamentari”. ”Chiediamo a tutti i parlamentari di prendere coscienza – e’ l’appello di Quagliariello – del fatto che attraverso questa attivita’ della procura si squilibria ancor di piu’ il rapporto tra magistratura e politica, quell’equilibrio che il presidente della Repubblica ha a piu’ riprese richiamato”.

PD, NORMA BLOCCA- RUBY? MISURA COLMA,ARROGANZA INUSITATA – ”Se fossero confermate le notizie riportate dal ‘Il Sole 24 ore’ circa l’imminente presentazione di una norma per bloccare il processo Ruby avremmo l’ulteriore conferma che l’arroganza di questa maggioranza non ha limiti e che i tentativi di ingerenza sullo svolgimento dell’attivita’ giudiziaria e’ senza precedenti”. Cosi’ la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti commenta l’articolo de Il Sole 24 ore che annuncia l’imminente presentazione di una norma ‘per mettere in sicurezza il premier nel processo Ruby ‘ che farebbe ‘scattare la sospensione del processo in caso di conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato’. ”La misura e’ colma. La maggioranza – prosegue – sta cercando di sovvertire i principi cardine dello Stato democratico, come dimostra la sequenza e la contemporaneita’ di alcuni provvedimenti che evidenziano una convergenza di interessi personali: processo breve, prescrizione breve, processo lungo, conflitto di attribuzione, attacchi alla procura di Milano e via di seguito. Una susseguirsi di atti e leggi ad personam che rivela la paura di fondo del presidente del Consiglio. In tutto questo, allarma l’inerzia del ministro Alfano che, probabilmente ammaliato dal miraggio della successione, sta perdendo anche l’ultima possibilita’ che gli era restata di dimostrare di avere una propria azione di Governo. Il suo ruolo e’ ormai quello di un passacarte e la richiesta dei senatori del Pdl di inviare gli ispettori a Milano conferma che cosi’ viene considerato dalla sua maggioranza”.
BERSANI,PARLAMENTO E MINISTRI A SERVIZIO AVVOCATI – ”Ormai siamo ridotti a questo: il Parlamento e i ministri che si mettono al servizio degli avvocati di Berlusconi”. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani attacca cosi’, a margine del seminario dei liberal del partito, la richiesta del Pdl al ministro della Giustizia di inviare gli ispettori al Tribunale di Milano. ”Siamo ridotti cosi’ – afferma Bersani – gli avvocati dicono e il Parlamento e i ministri eseguono”