Ucciso con 10 colpi di scimitarra a Torino, mano amputata

TORINO – E’ un giovane rumeno – 22 anni – l’uomo ucciso ieri sera a Torino con dieci colpi di scimitarra. Il giovane, al quale l’assassino ha anche tagliato la mano destra, aveva piccoli precedenti penali e non aveva una dimora fissa. Alla sua identificazione i Carabinieri sono arrivati tramite le impronte digitali e le testimonianze di alcuni conoscenti. Al delitto, avvenuto per strada, hanno assistito decine di persone, affacciate a finestre e balconi delle loro abitazioni, richiamate dalle urla e dalle richieste di aiuto del giovane. Nella zona del delitto, in un cassonetto dell’immondizia, gli investigatori hanno recuperato un coltello che, però, ritengono non sia l’arma usata dall’assassino.

Il coltello, infatti – stando ai primi accertamenti – non presenta tracce di sangue e non corrisponde alla descrizione fatta da alcuni testimoni, che hanno parlato di una scimitarra con una lama lunga circa mezzo metro. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, Cimpoesu ha tentato di sottrarsi all’aggressione ed è fuggito; dopo qualche decina di metri, però, è inciampato ed è stato raggiunto. L’assassino lo ha colpito con grande violenza, tagliandogli la mano proprio nel corso dell’aggressione. Si è poi allontanato con calma, nella stessa direzione dalla quale era arrivato, facendo perdere le tracce.

Colpito dieci volte con un’arma, simile a una scimitarra, sotto gli occhi di decine di persone che si sono affacciate alle finestre delle loro case richiamate dalle urla e dalle invocazioni di soccorso. L’assassino, dopo averlo colpito con incredibile violenza, gli ha anche tagliato una mano e un pezzo di braccio. Poi, senza fretta – stando al racconto dei testimoni – si è allontanato nella stessa direzione dalla quale era venuto.

Gli investigatori hanno trovato in tasca alla vittima solo alcune monete, per non più di quattro euro. Giallo totale, ovviamente, sui motivi che hanno portato al delitto al quale – sempre secondo le testimonianze raccolte finora dagli investigatori – avrebbero assistito anche due donne che erano in compagnia dell’assassino ma che non avrebbero partecipato all’aggressione. Il delitto è avvenuto nel quartiere Barriera di Milano, verso la periferia settentrionale della città, non lontano da Porta Palazzo.

Secondo una prima ricostruzione, la vittima ha tentato di fuggire e per qualche decina di metri c’é riuscito. A un certo punto, però, è inciampata ed è stata raggiunta dall’aggressore. La violenza, a quel punto, si è scatenata in maniera inaudita: con l’arma – una scimitarra, un machete o qualcosa di simile – l’assassino ha colpito la vittima in più parti del corpo. Gli ha poi staccato la mano destra e, con un altro taglio, anche un altro pezzo del braccio. Si è poi allontanato con calma facendo perdere le tracce, mentre la gente che abita nella zona chiamava le forze dell’ordine.